afghanistan pakistan faiz hameed

IL DOPPIO GIOCO DI ISLAMABAD – LE CALCIATRICI DELLA NAZIONALE AFGHANA DI CALCIO FEMMINILE SI SONO RIFUGIATE INSIEME ALLE LORO FAMIGLIE IN PAKISTAN – LE ATLETE SI SONO DOVUTE NASCONDERE PER SFUGGIRE AI TALEBANI CHE HANNO VIETATO ALLE DONNE DI PRATICARE SPORT - ALL'ATTRAVERSAMENTO DEL CONFINE LE RAGAZZE HANNO POTUTO TOGLIERSI IL BURQA – MA IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI PACHISTANI FAIZ HAMEED È STATO PIZZICATO IL 5 SETTEMBRE A KABUL CIRCONDATO COME UNA STAR DA TALEBANI...

C. Man. per "il Messaggero"

 

nazionale calcio femminile afghanistan 1

Erano rimaste bloccate in Afghanistan dopo l'attentato dell'Isis, avvenuto il 26 agosto scorso all'aeroporto di Kabul. Ora le calciatrici della nazionale giovanile afghana sono riuscite a trovare rifugio in Pakistan, insieme con i familiari. Il governo di Islamabad ha concesso loro i visti per motivi umanitari, dopo la caduta del paese nelle mani dei talebani. 

 

nazionale calcio femminile afghanistan 3

Le atlete avrebbero dovuto inizialmente raggiungere il Qatar, dove già si trovano migliaia di rifugiati, ospitati in uno degli impianti realizzati per la Coppa del Mondo di calcio del prossimo anno, ma erano rimaste bloccate per dei problemi con i passaporti e, alla fine, l'attentato terroristico ha fermato tutto. L'altra parte della squadra, in maggior numero, era, invece, riuscita a partire l'ultima settimana di agosto dopo un accordo con il governo australiano. 

 

nazionale calcio femminile afghanistan 2

Da allora le giovani calciatrici (che hanno tra i 14 e i 18 anni) non hanno avuto vita facile, si sono dovute nascondere per sfuggire ai nuovi padroni dell'Afghanistan che hanno subito detto chiaramente di non immaginare delle donne nello sport, perché troppo visibili e con il corpo troppo esposto alla vista dell'uomo. Per far raggiungere il confine si sono adoperate le organizzazioni umanitarie. 

nazionale calcio femminile afghanistan 5

 

Le 32 sportive sono arrivate in Pakistan - per un totale di 115 persone, comprese le loro famiglie - grazie all'aiuto della ong britannica Football for Peace in collaborazione con il governo e la Federazione calcistica pakistana Ashfaq Hussain Shah, non riconosciuta dalla Fifa. La squadra di calcio femminile ha raggiunto Islamabad tramite il valico di frontiera di Torkham. E la notizia è stata resa ufficiale dal ministro dell'Informazione pakistano, Fawad Chaudhry, sul suo profilo Twitter. 

sport donne afghanistan2

 

Le calciatrici, ha precisato il ministro, «erano in possesso del passaporto afghano e di un visto per entrare in Pakistan». Il quotidiano locale Dawn ha poi riferito che il governo ha emesso visti umanitari d'emergenza a beneficio delle atlete e dei loro familiari. Un gesto simbolico ha accompagnato il momento dell'attraversamento del confine: le ragazze hanno potuto togliersi il burqa, sostituendolo con un velo islamico. A Lahore hanno poi ricevuto il benvenuto del ministro Chaudhry. La loro meta finale sarà, comunque, il Qatar. 

sport donne afghanistan5

 

LA STORIA 

Era andata meglio alle ragazze della squadra di calcio di Herat, che già a fine agosto sono riuscite a scappare in Italia. Il loro viaggio è stato raccontato dal regista Stefano Liberti che le ha aiutate ad arrivare a Roma. L'Herat Football Club è una squadra di calcio femminile nata nel 2014. Da quando i talebani hanno preso il potere nel Paese, le calciatrici hanno smesso di essere al sicuro e hanno cercato di scappare in ogni modo. 

 

STEFANO LIBERTI

Già nel 2017, Liberti aveva raccontato la storia delle giovani atlete in un docufilm. E si è occupato direttamente del loro viaggio verso una vita nuova. Ora il gruppo di sportive è pronto a ricominciare. La Divisione calcio a 5, dopo aver letto la loro storia e il loro desiderio di poter continuare nello sport, si è mossa offrendo supporto economico e logistico per le calciatrici. 

 

«Abbiamo già avuto la disponibilità di diverse società - ha spiegato nei giorni scorsi il presidente della divisione, Luca Bergamini -. Il nostro progetto è farle partecipare al campionato, ma anche dare loro tutto il sostegno economico e logistico per l'integrazione nel territorio a cui verranno destinate». 

faiz hameed te

 

LA TAZZA DI TÈ E IL RUOLO DEL PAKISTAN

Andrea Nicastro per il "Corriere della Sera"

 

Persi nella nebbia delle faide tra talebani del Sud e talebani dell'Est? Confusi dalle shure (Consigli) di Doha, di Quetta, di Mashad o di Paktiya? Due particolari possono aiutare, uno è minuscolo, l'altro gigantesco. Sono una tazza di tè, ma c'è di sostiene fosse caffè, e l'intreccio etnico che disegna il subcontinente indiano. Il tè (o caffè), nero, zuccherato, è quello che il capo dei servizi segreti pachistani, generale Faiz Hameed, solleva il 5 settembre a Kabul circondato come una star da stuoli di talebani.

 

faiz hameed

Lo 007 emana fiducia in se stesso. Ne ha tutte le ragioni. È il vincitore morale della guerra. I suoi protetti talebani hanno cacciato la Coalizione internazionale. Il generale ha fatto tutto benissimo, tranne farsi fotografare con la tazzina in mano perché, il giorno dopo, scendono in piazza in tutto l'Afghanistan tajiki, hazara, uzbeki, turkmeni. Accusano i pashtun talebani di aver svenduto il Paese al pachistano, anzi, richiamando l'etnia dello 007, al «punjabi». 

caos al confine con il pakistan

 

Quando poi emergono i nomi nel nuovo governo talebano, il sospetto si fa certezza: il generale venuto dal Pakistan ha imposto la lista, marginalizzato i pashtun del Sud e premiato quelli dell'Est, da sempre vicini all'uomo con il tè (o il caffè) in mano. Quella foto e quel governo sono brucianti offese anche per il nucleo originario del movimento fondato dal mullah Omar. 

 

L'arroganza del punjabi e l'orgoglio dei pashtun cocciano: il rumore è di talebani feriti da altri talebani. I pashtun talebani dell'Est (network Haqqani) sono quasi organici al Pakistan: dalla guerra del Kashmir nel 1947, a quella del Bangladesh nel 1971, alla repressione dei Sindh negli anni '80 sono stati spesso utilizzati per il lavoro sporco dei punjabi. I pashtun del Sud (ex mullah Omar) no. Sono solo alleati tattici. O, meglio, se il conflitto talebano esploderà, dovremo dire che «erano» alleati tattici.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...