dossier dossieraggio raffaele cantone pasquale striano cardinale becciu guido crosetto

DOSSIERAGGIO - DAI RAPPORTI COL VATICANO AI SERVIZI SEGRETI: CANTONE INDAGA SUI MANDANTI DI STRIANO – GLI ACCESSI ABUSIVI SU CECILIA MAROGNA, RAFFAELE MINCIONE, GIANLUIGI TORZI E FABRIZIO TIRABASSI. FINANZIERI, BROKER, FUNZIONARI AMMINISTRATIVI DEL VATICANO ED EX FONTI DEI SERVIZI SEGRETI, TUTTI COINVOLTI NELL’INCHIESTA SU BECCIU (MA GLI ACCESSI FURONO EFFETTUATI QUANDO IL CARDINALE NON ERA INDAGATO) -  IL DIETROFRONT DI CROSETTO: “NESSUN SOSPETTO SUGLI APPARATI DI SICUREZZA” - CANTONE A CACCIA DELLE CHAT CANCELLATE DA STRIANO...

 

Giuseppe Legato per “La Stampa”

 

RAFFAELE CANTONE

I due paragrafi della lunga richiesta di arresto firmata dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone sono collegati e seguono l’uno all’altro: numerati 13 e 14. E basterebbero i titoli per spiegare come l’articolata inchiesta su manager politici e vip spiati sia tutt’altro che conclusa.

 

Il primo recita: «I collegamenti di Striano con il Vaticano». Il secondo: «Possibili rapporti con i sistemi di sicurezza (i Servizi ndr)». È questo un fronte misterioso e ancora incompleto che però gli investigatori hanno deciso di percorrere partendo da quattro accessi effettuati dal tenente della Guardia di Finanza all’epoca in cui era in servizio alla Procura Nazionale Antimafia dove coordinava il gruppo Sos (Segnalazioni operazioni sospette).

 

GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE

I nomi: Cecilia Marogna, Raffaele Mincione, Gianluigi Torzi e Fabrizio Tirabassi. Finanzieri, broker, funzionari amministrativi del Vaticano ed ex fonti dei Servizi segreti, tutti recentemente condannati, sui quali il principale indagato di Perugia avrebbe interrogato il terminale per conoscere dati anagrafici, redditi e catasto. Tutti personaggi coinvolti nell’inchiesta sul cardinale Becciu.

 

Striano li ha effettuati a partire da luglio 2019 quando cioè non vi era discovery sull’attività investigativa del Promotore della giustizia della Santa Sede. Sono dunque «di gran lunga antecedenti al primo atto di indagine» della giustizia inquirente pontificia ovvero alle prime perquisizioni datate 1 ottobre 2019, si legge agli atti.

 

IL CARDINALE ANGELO BECCIU A CINQUE MINUTI SU RAI 1

E non aiuta a normalizzare il quadro sempre più popolato di singolari coincidenze sapere che l’inchiesta era partita poco prima dell’estate seguita, il 5 luglio, da una disposizione di Bergoglio alla gendarmeria affinché utilizzassero i più ampi mezzi tecnologici per portare avanti gli accertamenti. La domanda sullo sfondo è semplice: chi ha chiesto al sottufficiale della Finanza di controllare questi nomi quando gli stessi erano ancora sconosciuti?

 

Cantone chiosa: «Questo ufficio sta svolgendo anche su questi accessi effettuati da Striano ulteriori approfondimenti, ritenendo che l’accesso non ricollegabile ad un’attività dell’ufficio sia, già solo per questo, privo di ragioni di servizio e dunque illecito».

 

Il collegamento con gli apparati di sicurezza

RAFFAELE CANTONE CHIARA COLOSIMO

Ma cospicue tracce del Vaticano si rivengono anche nel capitolo su possibili collegamenti «con gli apparati di sicurezza» altro punto di interesse per gli investigatori. La procura di Perugia cita – a corredo del titolo del paragrafo – un uomo in contatto con Striano «che percepisce – si legge – redditi dal comando generale dei carabinieri dal Comando Generale dei Carabinieri e Presidenza del Consiglio dei Ministri».

 

Chiede al tenente informazioni riservate su un monsignore che ha lavorato a lungo negli anni precedenti nella segreteria di stato della Santa Sede. Si chiama Giovanni Hermes Viale (non indagato): «Questo è un pezzo da novanta» dice Striano all’interlocutore nelle chat. Gli investigatori riferiscono «di un’anomala movimentazione costituita da rilevante operatività in contanti» sul conto corrente personale del prelato: «Tale operatività, inusuale e di critica tracciabilità, potrebbe assumere rilevanza in considerazione di alcuni pregressi coinvolgimenti del prelato in talune vicende riportate dai media».

CECILIA MAROGNA

 

Striano e il misterioso carabiniere parlano anche di alcuni «amici» che vogliono sapere se alcune ditte «da cui devono rifornirsi» sono «apposto». Un titolare ha precedenti penali «ma se “gli amici” ci offrono una bistecca glielo diciamo noi chi scegliere». Parlano dei Servizi? Di certo c’è che «il collegamento con …(il militare)…, pare essere riconducibile a rapporti con il Vaticano o comunque a richiesta di informazioni relative a soggetti, come Viale, che hanno rivestito ruoli di rilievo nello Stato Pontificio».

 

Il dietrofront di Crosetto

GUIDO CROSETTO

Intanto sempre i pm di Perugia hanno notato la stranezza «di alcune chat cancellate» dal telefono di Striano. «Inimmaginabile» che fonti con cui ha scambiato centinaia di file non abbiano avuto contatti di messaggistica.

 

Ergo: «Questo ufficio – scrive Cantone – ha delegato specifici accertamenti in ordine alla possibilità di recupero di eventuali chat cancellate. Tale dato potrebbe risultare da apposita interrogazione della società statunitense Meta, proprietaria e gestore dell’applicativo di messaggistica istantanea WhatsApp».

 

PASQUALE STRIANO

Infine ieri il ministro Crosetto è intervenuto sulla notizia di suoi “sospetti” che alcune informazioni finite ai giornalisti fossero uscite dagli apparati di Sicurezza. «L’idea stessa – ha detto – che la mia sfiducia riguardasse» i servizi «o i suoi vertici è più ridicola che falsa. Mi ero limitato a evidenziare al Procuratore capo di Perugia come una notizia (irrilevante e anche falsificata) apparsa su un quotidiano non potesse che provenire dall’interno dell’Aise, trattandosi di questioni secretate. Su questa vicenda, di cui avevo informato i vertici del comparto, ho poi avuto totale e piena cooperazione».

 

Eppure era stata la stessa procura di Perugia, nel capitolo relativo agli accessi abusivi effettuati da Striano su di lui (e da Crosetto denunciati) a spiegare come «il ministro ha rappresentato agli inquirenti le sue perplessità sulla possibile provenienza dell’informazione dall’interno degli stessi apparati di sicurezza».

CECILIA MAROGNAraffaele mincionePAPA FRANCESCO E IL CARDINALE BECCIU

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...