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FARE IL GIRO DEL MONDO VOLANDO IN PRIMA CLASSE E SPENDENDO SOLO 745 DOLLARI. IMPOSSIBILE? NON PROPRIO – CI È RIUSCITO QUESTO ANALISTA FINANZIARIO 39ENNE DI PHILADELPHIA CHE IN DUE SETTIMANE HA TOCCATO QUATTRO CONTINENTI, PERNOTTANDO SOLO IN SUITE DI ALBERGHI DI CATEGORIA “LUXURY” – SULLA CARTA IL VIAGGIO GLI SAREBBE COSTATO 36MILA DOLLARI E INVECE SE L’È CAVATA SPENDENDONE SOLO 4.900: IL SEGRETO È…

Massimiliano Jattoni Dall’Asén per “www.corriere.it”

 

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Fare il giro del mondo da Philadelphia a Sydney, passando per l’Europa, Abu Dhabi e Singapore, volando in prima classe o in business class e spendendo solo 745 dollari in biglietti aerei. Non è una delle tante pubblicità ingannevoli che affollano il web offrendo meraviglie a prezzi stracciati, ma il sogno che Lou Haverty, 39enne analista finanziario di Philadelphia, ha realizzato con una vacanza di lusso, ma incredibilmente low cost, che in due settimane gli ha fatto toccatore quattro continenti.

 

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E per non farsi mancare nulla, in questi 15 giorni da super ricco, Haverty ha pernottato solo nelle suite di alberghi di categoria «luxury». Il sito online di informazioni finanziarie MarketWatch ha calcolato che tra aerei e alberghi la vacanza di Haverty doveva costare 36.000 dollari, mentre lui se l’è cavata spendendone solo 4.900.

 

Carte di credito e fidelizzazione alberghiera

Il sogno iniziale di Haverty era di volare sedendo in quegli alloggi del tutto simili a mini appartamenti che offre alla sua clientela più esclusiva la Etihad Airways. «A meno che non si sia estremamente ricchi, quando mai si ha la possibilità di volare da Abu Dhabi a Sydney in questo modo?», commenta Haverty, che ora gestisce il sito web Financial Analyst Insider.

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«Così mi sono impegnato per creare una vacanza centrata su quel volo e che mi costasse il meno possibile». Per risparmiare oltre 30mila dollari, tra voli, pranzi e alberghi di lusso, Haverty ha sfruttato i bonus legati alle carte di credito e i programmi di fidelizzazione alberghiera. Quando l’analista finanziario ha iniziato a progettare il viaggio dei suoi sogni aveva solo due carte di credito.

 

Nel corso dell’anno ne ha ottenute altre sette. Il suo approccio si basava sull’esperienza che aveva sviluppato fino a quel momento nel suo lavoro in banca: «Ho gestito questo progetto come fosse un portafoglio», spiega. «Ho capito che, se fossi stato disciplinato, avrei potuto ottenere molte carte di credito e i benefit a loro collegati e questo mi avrebbe permesso di risparmiare enormemente».

 

Il programma di «lavoro» di Haverty

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Haverty ha tenuto traccia delle carte che apriva, dei bonus offerti e delle tasse annuali applicate alle sue carte di credito su un foglio di calcolo che aggiornava, dice, quotidianamente. Quando possibile, richiedeva l’apertura di più carte nello stesso giorno, perché aveva scoperto che le agenzie di credito evadono più richieste in un unico pull, riducendo l’impatto sulla valutazione della sua capacità di copertura.

 

Haverty ha puntato i suoi sforzi sulle carte che avevano programmi di premi con punti trasferibili, spendibili con una vasta gamma di compagnie aeree. In molti casi, le carte di credito hanno rinunciato alla tassa annuale per il primo anno. Quando poi è arrivato il momento di applicare la tassa, Haverty ha valutato se valesse la pena continuare a tenere la carta: in caso negativo, la chiudeva, non prima però di informarsi sul trasferimento del limite di credito su un’altra carta della stessa banca. In questo modo ha evitato di ridurre la quantità di credito a sua disposizione.

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L’intuizione delle carte regalo

Haverty per raggiungere più velocemente il suo obiettivo ha sviluppato due strategie per spendere rapidamente i soldi e guadagnare punti e bonus senza però rischiare di andare sotto sul suo conto corrente. La prima è stata utilizzare le carte di credito per acquistare carte regalo nei negozi alimentari.

 

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Questo gli ha permesso di spendere denaro in fretta e guadagnare punti, ma senza spreco: il cibo in scatola dura molto tempo. La seconda intuizione, acquistare prodotti di elettronica in negozi che facevano per alcuni giorni maxi offerte, per poi rivenderli al costo reale o leggermente scontati su Amazon, realizzando un piccolo guadagno che andava a coprire le spese delle carte di credito.

 

Rendere redditizi i viaggi d’affari

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A causa del suo lavoro, Haverty ha sempre viaggiato molto. Quando possibile, sceglieva di soggiornare sempre negli hotel Hyatt H: così, nel giro di un anno, ha guadagnato lo status di cliente Diamond, che gli ha dato diritto ad alcuni notti (e colazioni) gratuite nelle suite degli alberghi della catena.

 

Quando le cose non andavano al meglio e non otteneva la gratuità, grazie ai punti Hyatt riusciva a cavarsela pagando un prezzo super scontato. «Durante il viaggio di 14 notti», spiega l’analista finanziario e globe trotter, «ho trascorso solo due notti in un hotel di proprietà di una società diversa da Hyatt»: un Hilton a Francoforte, durante l’ultima tappa della vacanza.

 

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Il conteggio finale

In totale, Haverty ha speso circa 3.400 dollari per i suoi alloggi, 745 dollari per le tasse aeree che i punti non potevano pagare e meno di 800 dollari per la ristorazione e l’intrattenimento. La stima totale è di 4.900 dollari per 15 giorni di vacanza intorno al mondo.

 

Tra i punti salienti della sua vacanza, le esperienze culinarie in ciascuna delle città che ha visitato, la limousine che gli ha assicurato Etihad da e per l’aeroporto, e l’essersi goduto le più belle e ricche lounge del mondo. Haverty ha però spiegato a MarketWatch che sta diventando sempre più difficile organizzare un viaggio come il suo, perché le banche americane hanno ridotto i premi delle loro carte di credito. Inoltre, altra nota dolente, dopo aver provato tutto questo lusso, quando è «finito il sogno, tornare a volare in classe economica diventa davvero difficile».

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