regina elisabetta e principe filippo

FINCHE’ DENTIERA NON VI SEPARI - OGGI SONO NOZZE DI PLATINO PER LA REGINA ELISABETTA E IL PRINCIPE FILIPPO - NIENTE SFARZI MA SOLO FESTEGGIAMENTI IN FAMIGLIA AL CASTELLO DI WINDSOR - QUANDO SI INCONTRARONO LA PRIMA VOLTA LEI AVEVA SOLO 13 ANNI E LUI “ERA UN DIO VICHINGO. FORTE E BELLO”: ECCO LA LORO STORIA - FOTO 

Da IlSecoloxix.it

 

elisabetta e filippo 70 anni insieme

Oggi l’intera famiglia reale britannica sarà riunita in un unico luogo, come avviene raramente. La regina Elisabetta e il principe Filippo hanno invitato i figli, le loro mogli, i nipoti e i pronipoti, più un ristrettissimo gruppo di amici, al castello di Windsor, dove si terrà un ricevimento. Niente di sfarzoso: sarà servito spumante, si mangerà qualche tartina e si ascolteranno due brevi discorsi.

 

Elisabetta, che ha 91 anni, parlerà di suo marito, e Filippo, che ne ha 96, di sua moglie: devono festeggiare un anniversario importante, i 70 anni del loro matrimonio. Nessuna coppia reale è mai stata insieme così a lungo e pochissime altre coppie possono vantare un simile record.

 

Se ce l’hanno fatta non è solo perché sono due persone longeve. Sono anche caparbie e determinate, e capaci di distinguere che cosa conta veramente da quello che non conta.

 

elisabetta e filippo 70 anni insieme 6

Il loro legame è sopravvissuto a una guerra mondiale, alle profonde crisi e trasformazioni del paese sul quale regnavano, al disastro dei matrimoni dei figli, all’impopolarità seguita alla morte di Lady Diana, ai contrasti con primi ministri come Tony Blair e Margaret Thatcher, a una vita piena di impegni quotidiani che li hanno tenuti spesso lontani per giorni, settimane e mesi uno dall’altra.

 

«Nessuno sceglierebbe di fare un mestiere come il nostro, se potesse», le ripeteva Filippo quando si ritrovavano a casa stremati, mettendo finalmente i piedi sul divano per guardare qualcosa alla tv.

 

Elisabetta non ha mai conosciuto o amato un altro uomo. Ha incontrato Filippo quando aveva 13 anni e lui era un allievo diciottenne dell’accademia navale di Dartmouth. Le era sembrato, ha confessato poi, un dio vichingo: forte e alto, biondo e bello, simpatico e affascinante. L’ha sposato otto anni dopo, il 20 novembre del 1947, nell’abbazia di Westminster. Il giorno prima, il padre di Elisabetta, Giorgio VI, aveva parlato a lungo con Filippo, domandandogli se era davvero consapevole del passo che stava compiendo.

 

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Sposare sua figlia, che sarebbe diventata regina, comportava assumere un impegno a vita dal quale era impossibile sottrarsi. Voleva dire camminare sempre tre passi dietro a sua moglie, assisterla e supportarla in ogni momento, rinunciare alle prerogative di marito e promettere una dedizione incondizionata. È stato così, per 70 anni. Nel 1997, quando hanno celebrato i 50 anni di matrimonio, Elisabetta ha parlato di Filippo con grande affetto, definendolo «my strenght», la mia forza.

 

Non c’è decisione che la regina abbia preso senza prima consultarsi con il marito, il che non significa che ne abbia sempre seguito i suggerimenti. Ma per lei è stato importante poter discutere con qualcuno che la trattasse alla pari, senza il timore reverenziale che ognuno prova quando la incontra. Filippo l’ha spesso mandata al diavolo, ha minacciato di farla scendere dall’auto quando lei protestava per la velocità alla quale stava guidando, e salendo le scale di una residenza reale le dava pizzicotti sul sedere dicendole di sbrigarsi.

 

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E’ stato l’unico a trattarla come un essere umano. Nei primi anni di matrimonio, ha raccontato chi stava loro vicino in quel periodo, sembravano due adolescenti sempre pronti a divertirsi e a vedere il lato buffo di ogni cosa.

 

Alla prima visita in America, Elisabetta prendeva in giro i fotografi che li assediavano, e puntava la sua cinepresa su Filippo imitando l’accento degli americani: «Ehi, tu laggiù, ehi Dook, girati da questa parte per un secondo, così grazie».

 

Durante una visita in Australia, i giornalisti che attendevano la regina per una breve dichiarazione hanno visto uscire di corsa dalla casa Filippo, seguito da una racchetta da tennis che volava verso la sua testa. «Sono cose che succedono in tutte le famiglie», ha spiegato poi Elisabetta ai cronisti. Certo la loro non era una famiglia normale. La crisi più devastante, quella dalla quale è stato più difficile riprendersi, è stata dovuta alla decisione di Churchill e del governo di impedire a Filippo di dare il suo cognome, Mountbatten, ai figli.

 

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La regina non poteva opporsi, pur sapendo quale grave ferita stava aprendo nell’orgoglio del marito. Per questo gli ha poi lasciato totale mano libera nella gestione domestica e nell’educazione dei figli, con risultati non sempre encomiabili.

 

Ma voleva farlo sentire il padrone della sua casa, almeno questo. Ogni volta che ha potuto, Elisabetta ha cercato di ricompensare Filippo per i sacrifici che il suo ruolo richiedeva. Nell’ottobre del 1956 gli regalò una lunghissima crociera da solo sul Britannia, che lo portò in giro per il mondo fino al febbraio dell’anno dopo.

 

Restarono senza vedersi per 124 giorni e i giornali americani scrissero che questa era la prova evidente di una crisi della coppia reale e che tutti sapevano che a bordo del Britannia in quella crociera c’erano molte donne. Elisabetta rispose andando ad accogliere il marito in Portogallo.

 

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Lui scese dalla nave in un «full set» di barba e baffi, che lei, che non sopporta le barbe, gli fece subito tagliare. Si è parlato spesso delle presunte amanti di Filippo, delle quali si sono fatti nomi e cognomi. Dickie Arbiter, per molti anni portavoce della regina, ha detto che Filippo ammira le donne, ma pratica il «window shopping», guarda le vetrine senza comprare.

 

Elisabetta è sicura che lui non l’abbia mai tradita e poco le importa che Filippo guardi altre donne. Una delle più chiacchierate, Penny Brabourne, è rimasta sempre ai primi posti degli inviti della regina. «Gli uomini hanno certe pulsioni –aveva spiegato a Elisabetta lord Louis Mountbatten – ma questo non significa che amino di meno la loro moglie». Elisabetta, di certo, da quando aveva 13 anni non ha mai amato nessun altro.

 

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Nelle foto con il marito, lei lo guarda spesso con occhi lucidi pieni di affetto. Quando Filippo fu ricoverato un paio di anni fa in ospedale per una grave infezione andò a trovarlo e gli disse: «Non voglio che tu muoia, non morire né adesso né mai».

 

In pubblico non si sono mai baciati, nemmeno su una guancia, non si sono mai presi per mano, non hanno mai esibito gesti di affetto. Ma in privato sono stati per 70 anni e continuano a essere una delle coppie più solide e più felici del mondo, una delle poche che ha mantenuto la promessa che molti oggi pronunciano con leggerezza: «Io prendo te, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, finché morte non ci separi»

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