eva sacconago maria angela fare

IL PECCATO DI EVA - ''TRAVIATA DALLA SUORA''. I GENITORI DI EVA SACCONAGO, SUICIDA A 26 ANNI DOPO 13 DI RELAZIONE MORBOSA CON UNA SUORA MOLTO PIU' GRANDE DI LEI, SONO CONVINTI CHE LA RAGAZZA SI SIA TOLTA LA VITA PER LE MOLESTIE SUBITE PER ANNI, MA IN PRIMO GRADO I GIUDICI…

Elisabetta Rosaspina per “Il Corriere”

 

eva sacconago 6

Quel fitto intreccio di centinaia e centinaia di messaggi ha ricostruito ai loro occhi uno scenario sconvolgente: la loro unica figlia era rimasta intrappolata per 13 anni in una relazione morbosa, ossessiva, soffocante con una suora conosciuta all’oratorio di S. Edoardo, quando ne aveva appena compiuti 15.

 

Sembrava volesse liberarsene, da adulta, ma senza riuscirci: «Non posso sparire – aveva scritto, tre anni prima di morire, a don Alessandro, amico sacerdote – mi verrebbe a cercare». Lo confermavano i fiumi di parole con cui l’educatrice travolgeva la ragazza: un attaccamento prima da madre spirituale, poi da amante ostinata, perché «soltanto la morte ci potrà separare».

maria angela fare' 2

 

In realtà, per Roberto, funzionario di banca in pensione, e Giovanna Sacconago, non è stata una totale sorpresa. Quel rapporto troppo speciale tra Eva e suor Maria Angela, di 23 anni più grande, era saltato ai loro occhi fin dall’autunno del 1998: «Una sera, non vedendo rientrare Eva a cena – racconta la madre -, sono andata a cercarla all’oratorio e l’ho trovata al primo piano, nell’alloggio privato della suora».

 

Le antenne materne captarono un’insolita atmosfera: «Cominciai a leggere di nascosto il suo diario, trovai i bigliettini che la suora le inviava». Dichiarazioni d’amore, richieste e promesse di patti di silenzio, espliciti accenni a momenti d’intimità. Mise insieme quanto bastava per ottenere dalle autorità ecclesiastiche l’allontanamento temporaneo in Sicilia di «sister Mary» o «mamma Mary», come si faceva chiamare la suora dall’adolescente. Ma s’illuse, pensando di aver messo fine così al loro legame.

eva sacconago 5

 

Ora è tutto agli atti. Gli atti di un lungo e doloroso processo che, vent’anni dopo, scava ancora nelle pieghe e nelle piaghe della vita di una giovane catechista che ha deciso di farla finita «con la corda per saltare dei bambini dell’oratorio – come racconta il padre -, e per me quello è stato il suo ultimo messaggio». D’accusa o di scuse.

 

Ma adesso che Eva non c’è più per formulare la prima o per riscuotere le seconde, i suoi genitori consumano l’estate in attesa di giustizia, di un improbabile cenno di risposta al loro appello al Vaticano. E del processo d’appello, il 24 settembre, a Milano.

 

maria angela fare' 3

Dalla sentenza di primo grado del tribunale di Busto Arsizio hanno ottenuto, nel dicembre del 2015, solo parte di quanto reclamano come parti civili nel giudizio a carico di Maria Angela Faré. Tornata agli abiti civili all’inizio dell’inchiesta, è stata condannata infatti a 3 anni e sei mesi di carcere (contro i 9 anni e 9 mesi richiesti dal pubblico ministero) per l’unico episodio di violenza sessuale del quale è stata dichiarata colpevole e risalente a poche settimane prima del suicidio di Eva, immobilizzata in quell’occasione con manette alle caviglie.

 

Gli abusi compiuti sulla ragazza all’epoca in cui era minorenne sono ormai prescritti e i giudici non hanno riconosciuto la continuità del reato,poiché non è provato che si siano ripetuti nel periodo in cui suor Maria Angela era «esiliata» in Sicilia (e poi trasferita a Cesano), e fino alla maggiore età di Eva.

eva sacconago 2

 

Quanto ai rapporti successivi, testimoniati dai messaggini erotici ritrovati dai genitori, la sentenza valuta che «fra le due donne fosse in essere un rapporto omosessuale, ma non sono emersi elementi che inducano a ritenere che il consenso espresso da Eva a tale tipo di rapporto fosse viziato». Le perizie psichiatriche non hanno convinto i giudici che Eva, per un «disturbo di personalità dipendente» fosse stata circuita e sottomessa da suor Maria Angela, con «un disturbo border line».

 

Nè che le violenze o gli impeti di gelosia della suora abbiano spinto Eva al suicidio, quanto piuttosto i pettegolezzi di paese attorno ai suoi sentimenti il giovane sacerdote arrivato all’oratorio dove lei era animatrice, don Alessandro. Che si sforzava comunque di mantenere la relazione su binari spirituali, ascoltava le sue confidenze sugli assalti della «sister», ma non sapeva proteggerla.

 

maria angela fare' 1

«Il don avrebbe dovuto avvisarci, ma avrebbe tradito la fiducia di Eva che non voleva denunciare la suora - si rammarica la madre -, sono sicura che lui è stato solo un amico, anche se lei a volte lo ospitava di notte. Mentre per due anni certa gente ha detto in giro che era incinta del prete». Quando era in vita Eva trovava spesso le gomme dell’auto tagliate, dopo la sua morte i genitori hanno trovato strappate alcune delle foto che avevano messo sulla sua tomba.

 

Il padre mostra al cellulare l’immagine della lapide: «A un parroco che mi consigliava di darci pace, di metterci una pietra sopra, ho risposto: eccola lì, la pietra». Anche stasera Giovanna scriverà a Eva, le racconterà forse che è stata come sempre a pulire la sua casa, rimasta come l’ha lasciata; che Coco, il suo cane sta meglio dopo un intervento alla zampa e che organizzeranno una festa per il suo compleanno, il 4 settembre, l’ottavo senza di lei.

 

eva sacconago 3eva sacconago 4

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...