etruria renzi boschi

LA GRANDE MANGIATOIA ETRURIA - MENTRE LA BANCA SPROFONDAVA NEL FALLIMENTO E LE OBBLIGAZIONI DEI RISPARMIATORI DIVENTAVANO CENERE, IL CREDITO FONDIARIO FACEVA L’AFFARE DEL SECOLO COMPRANDO DA ETRURIA 300 MILIONI DI CREDITI A SOLI 49 MILIONI - E CHI AUTORIZZÒ L’OPERAZIONE? BANKITALIA! - ECCO CHI C’E’ DIETRO CREDITO FONDIARIO...

Fabio Tonacci per “la Repubblica”

rignano   funerale del risparmio   caos etruriarignano funerale del risparmio caos etruria

 

Mentre l’Etruria sprofondava nell’abisso del fallimento, e le obbligazioni in mano a migliaia di risparmiatori diventavano cenere, un piccolo istituto controllato dai vip dell’alta finanza, il Credito Fondiario spa, faceva l’affare del decennio. Ha comprato più di trecento milioni di euro di crediti vantati dalla Popolare aretina al prezzo “di saldo” di 49 milioni. Con l’autorizzazione della Banca d’Italia, emessa poco prima che l’Etruria venisse dichiarata insolvente dal Tribunale fallimentare di Arezzo.

 

rignano   funerale del risparmio   caos etruria 4rignano funerale del risparmio caos etruria 4

Un’operazione fatta con tempistica e criteri quantomeno singolari, che hanno spinto il pool di magistrati guidati da Roberto Rossi a disporre alcuni accertamenti per ricostruirne i passaggi. La storia dell’affare di Fonspa è riassunta nella relazione finale del commissario liquidatore Giuseppe Santoni, inserita negli atti dell’indagine per bancarotta fraudolenta.

 

Torniamo dunque al novembre di un anno fa. Al comando della vecchia Etruria ci sono da qualche mese i due commissari inviati da Palazzo Koch, Sora e Pironti, i quali stanno toccando con mano il disastro dei conti già segnalato nelle relazioni ispettive di Bankitalia.

LUCA BRONCHI ETRURIALUCA BRONCHI ETRURIA

 

Il portafoglio dei crediti in sofferenza (cioè difficili da recuperare) ammonta a 1,9 miliardi, e per qualcuno sono una torta da mordere prima che la procedura di fallimento - a quel punto assai probabile - congeli il patrimonio. Si è fatto avanti il fondo Algebris di Davide Serra, l’imprenditore vicino al premier Matteo Renzi, ma non si è concluso niente. Sul tavolo c’è anche offerta del Credito Fondiario, che secondo alcune fonti finanziarie era stata presentata ai vecchi manager quando l’Etruria non era in amministrazione controllata.

rignano   funerale del risparmio   caos etruria  2rignano funerale del risparmio caos etruria 2

 

Fonspa è un salotto esclusivo. È controllato dalla Tages Holding di Panfilo Tarantelli, manager del colosso finanziario americano Citigroup. Ai vertici del gruppo ci sono, o sono passati, Piero Gnudi (ex presidente Enel, ora commissario dell’Ilva), l’ex Bce Lorenzo Bini Smaghi e Jean Baptiste de Franssu, presidente dello Ior. Tra i soci, Alessandro Benetton, la famiglia De Agostini e Umberto Quadrino, ex Fiat e ora presidente di Edison.

il servizio di francesca biagiotti a ballaro su pier luigi boschi  7il servizio di francesca biagiotti a ballaro su pier luigi boschi 7

 

«Il 16 novembre — scrive Santoni — la banca perfezionava la cessione di un portafoglio di crediti a Sallustio srl, società veicolo di Credito Fondiario: 1.860 posizioni cedute per un valore di 302 milioni, riferiti per due terzi a esposizioni chirografarie (cioè senza nessuna garanzia reale o personale, ndr) e un terzo a esposizioni con garanzia ipotecaria. Il corrispettivo è di 49,2 milioni ». Un sesto del valore. Con quale criterio sono stati scelti i crediti? Difficile pensare che Fonspa abbia acquistato quelli impossibili da recuperare, e comunque Santoni non lo specifica.

rignano   funerale del risparmio   caos etruria  rignano funerale del risparmio caos etruria

 

L’operazione si conclude con un tempismo perfetto: sei giorni prima del decreto Salva-Banche. «Era condizionata — sottolinea però Santoni — all’ottenimento della autorizzazione della Banca d’Italia». Anche quella arriva in extremis, pochi giorni prima della sentenza di fallimento dell’11 febbraio 2016.

rignano   funerale del risparmio   caos etruria   rignano funerale del risparmio caos etruria lorenzo bini smaghilorenzo bini smaghialessandro benetton jpegalessandro benetton jpegDE FRANSSUDE FRANSSU

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…