mario vanacore simonetta cesaroni

"IL KILLER DI VIA POMA È MARIO VANACORE" – SECONDO I CARABINIERI UCCIDERE SIMONETTA CESARONI SAREBBE STATO IL FIGLIO DEL PORTIERE DEL PALAZZO DOVE LAVORAVA LA RAGAZZA COME SEGRETARIA – MARIO VANACORE AVREBBE TENTATO DI VIOLENTARE SIMONETTA CESARONI MA, NON RIUSCENDOCI, L'AVREBBE UCCISA CON 29 COLTELLATE - MA PER I PM, CHE HANNO CHIESTO L'ARCHIVIAZIONE DEL NUOVO FASCICOLO, SI TRATTA DI “IPOTESI E SUGGESTIONI CHE NON CONSENTONO DI SUPERARE LE FORTI PERPLESSITA’...” - LA STORIA DI UN GIALLO  INFINITO...

mario vanacore

Estratto dell'articolo di Giacomo Galanti, Giuseppe Scarpa per www.roma.repubblica.it

 

La famiglia Vanacore di nuovo al centro del giallo infinito di via Poma. Questa volta però sarebbe Mario, il figlio del portiere, a vestire i panni del killer. Con il padre Pietrino impegnato a nascondere le sue responsabilità per 20 anni fino al suicidio. È lo scenario messo nero su bianco dai carabinieri di piazzale Clodio che negli ultimi due anni hanno indagato senza sosta sull’omicidio di Simonetta Cesaroni, ventenne segretaria uccisa con 29 coltellate il 7 agosto 1990 a Roma.

 

Uno scenario inedito per uno dei misteri più famosi d’Italia, per cui la pm Gianfederica Dito, magistrato tra i più esperti della procura di Roma, ha chiesto l’archiviazione perché la ricostruzione fornita dagli investigatori è “fondata su una serie di ipotesi e suggestioni che, in assenza di elementi concreti di natura quantomeno indiziaria, non consentono di superare le forti perplessità sulla reale fondatezza del quadro ipotetico tracciato”.

 

simonetta cesaroni

È perciò opportuno sottolineare come la procura - con un pm di valore come Dito - sia arrivata ad una conclusione netta, ovvero non c’è ad oggi una prova che possa attribuire la responsabilità penale dell’omicidio di Simonetta Cesaroni in capo a Mario Vanacore. La nuova inchiesta era nata da un esposto della famiglia Cesaroni rappresentata dagli avvocati Federica Mondani e Giuseppe Falvo.

 

 

[...] Simonetta Cesaroni lavorava da circa due mesi come segretaria contabile per l’ufficio degli Ostelli della gioventù. La ragazza “arriva in via Poma (sede dell’ufficio ndr) tra le 15.40 e le 15.50. In portineria in quel momento non c’è nessuno, perché il portiere Pietrino Vanacore è uscito per la terapia” per curare il mal di schiena” e “non c’è nemmeno la moglie Giuseppa De Luca”, ricostruiscono i carabinieri.

 

SIMONETTA CESARONI

Quindi “nessuno vede entrare” Simonetta Cesaroni. Secondo l’informativa dei militari “tra le 17.50 e le 18.15, Mario Vanacore di sua iniziativa, per averlo già fatto in precedenti occasioni o su suggerimento” del padre o della matrigna, “con le chiavi da essi regolarmente possedute” va negli uffici degli ostelli “munito di agenda telefonica per effettuare gratuitamente delle telefonate interurbane a Torino, Cantù confidando che gli uffici siano vuoti”. [...]

 

IL PALAZZO DI VIA POMA 2 DOVE E MORTA SIMONETTA CESARONI

Tuttavia sarebbe accaduto l’imponderabile. Per i carabinieri, una volta entrato il figlio del portiere “si trova davanti inaspettatamente Simonetta Cesaroni e a quel punto, intenzionato ad abusare della ragazza sola, verosimilmente sotto minaccia, la costringe ad andare nella stanza del direttore” dell’ufficio dove poi verrà ritrovato il cadavere. L’uomo poi “dopo aver chiuso la porta dell’ufficio, la obbliga a spogliarsi”.

 

simonetta cesaroni

La giovane, “parzialmente nuda” però “prova a ribellarsi e afferra quella che sarà l’arma del delitto - impugnandola perché era alla sua portata o sottraendola momentaneamente all’uomo - e lo colpisce ferendolo”. A quel punto, sottolineano gli investigatori, “l’uomo reagisce, sferrandole un violento colpo al viso che la stordisce e la fa cadere a terra”. Così si sarebbe arrivati al momento dell’omicidio con “l’uomo che si impossessa dell’arma del delitto e a cavalcioni della ragazza, supina a terra, la colpisce per ventinove volte”.

pietro vanacore 2

 

Cosa sarebbe poi accaduto, secondo la tesi dei carabinieri, negli istanti subito dopo l’omicidio? Nell’informativa viene ipotizzato che il figlio del portiere sarebbe uscito “dalla stanza aprendo la porta e lasciando il proprio sangue sul lato interno e sulla maniglia”. Porta dove gli inquirenti di allora isoleranno “la traccia ematica di gruppo A, non appartenente a Simonetta Cesaroni”.

 

L’uomo poi avrebbe raggiunto “il telefono che evidentemente conosceva per indicazioni dei familiari o per averlo usato altre volte in precedenza”. Da qui parte il tentativo di “contattare il padre e la matrigna (portieri del palazzo ndr) al piano seminterrato per avvisarli di quanto accaduto e chiedere aiuto.

 

raniero busco 2

In tale circostanza sporca quindi anche la tastiera del telefono con il proprio sangue”. Per i militari dell’Arma “in questa fase, o più verosimilmente in quella iniziale quando trova Simonetta nella sua stanza intenta a lavorare”, l’uomo “dimentica l'agenda Lavazza che aveva portato al seguito per telefonare e che verrà poi rinvenuta e prelevata dagli agenti della Polizia di Stato insieme agli oggetti personali di Simonetta Cesaroni”.

 

il corpo di simonetta cesaroni 2

[...] Secondo i carabinieri “il tentativo di alterare la scena del crimine, viene interrotto alle 23:20 dell'arrivo in via Poma di Paola Cesaroni”, sorella della vittima, preoccupata dal mancato ritorno a casa di Simonetta secondo il solito orario. Insieme a lei ci sono il fidanzato Antonello Barone, il datore di lavoro della sorella, Salvatore Volponi e suo figlio.

 

“In quel momento Pietrino Vanacore che non si trovava a casa ma nemmeno da Cesare Valle” - anziano inquilino del condominio a cui talvolta il portiere prestava aiuto - “era con ogni probabilità negli uffici degli Ostelli con le chiavi regolarmente detenute” in quanto portiere dello stabile.

 

simonetta cesaroni

I quattro che cercano Simonetta si trovano a parlare infatti con la moglie di Vanacore, Giuseppa De Luca e Mario Vanacore che fanno passare un quarto d’ora prima di accompagnarli all’ufficio dove scopriranno il cadavere di Simonetta. Da quanto emerge dall’informativa, “il tempo perso da Giuseppa De Luca e da Mario Vanacore prima di accompagnare Paola Cesaroni e gli altri è stato funzionale a consentire a Pietrino Vanacore di allontanarsi dagli uffici e di salire al quinto piano dall’anziano Cesare Valle” il quale “riferirà che il portiere giunse da lui una decina di minuti prima di udire le grida nelle scale”.

 

simonetta cesaroni 5

Urla conseguenti “alla scoperta del cadavere” da parte della sorella di Simonetta Cesaroni. All’arrivo della polizia, sottolineano i carabinieri nell’informativa, “Giuseppa De Luca tenta poi di non consegnare loro le chiavi in suo possesso, perché si rende conto che quello che impugna non è il mazzo di chiavi “regolare”, bensì quello che proveniva dall’interno degli uffici”.

 

[...] C’è poi un altro elemento che nell’informativa viene evidenziato come sospetto. Ovvero che nel 2010, davanti alla corte d’Assise dove si celebrava il processo contro l’ex fidanzato della vittima, Raniero Busco, Mario Vanacore “riferisce che, quando Volponi scoprì il cadavere, pronunciò la parola “Bastardo”.

 

Mario Vanacore non aveva mai detto prima questo dettaglio, e non lo ha mai detto a nessun altro dei presenti ed in particolare Antonello Barone che, quando venne scoperto il cadavere si trovava sul pianerottolo proprio in compagnia di Mario Vanacore.

il delitto di via pomail corpo di simonetta cesaroniil corpo di simonetta cesaroni 1la tomba di simonetta cesaronisimonetta cesaroni il corpo di simonetta cesaronisimonetta cesaroni 1simonetta cesaroni 4il morso sul seno di simonetta cesaroni 2

SIMONETTA CESARONIil corpo di simonetta cesaronipietro vanacore 1simonetta cesaroni

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...