stefano lancilli

IMMUNITÀ QUESTA SCONOSCIUTA – AMMALARSI DI COVID UNA SECONDA VOLTA È RARO MA POSSIBILE: UNA DONNA DI 89 IN OLANDA ERA GUARITA MA POI SI È INFETTATA DI NUOVO DOPO DUE MESI ED È MORTA – L’ODISSEA DEL POLIZIOTTO STEFANO LANCILLI, CHE HA PASSATO NOVE MESI IN OSPEDALE TRA POLMONITE E LEGIONELLA, E DAL 4 MARZO HA DOVUTO FARE I CONTI CON IL VIRUS (È STATO DIMESSO VENERDÌ): “È MOLTO DURO. IL MESE DI COVID È UN BUCO NERO. NON RICORDO QUASI NULLA…"

1 - SI INFETTA DI NUOVO E MUORE L'IMMUNITÀ È UN'INCOGNITA

Flavio Pompetti per “il Messaggero”

 

CORONAVIRUS ANTICORPI

Ammalarsi con il covid 19 una seconda volta è possibile, per quanto raro, e non solo in forma leggera. In Olanda una donna di 89 anni malata di cancro, sopravvissuta e guarita dopo il primo contagio, si è riammalata ed è morta a distanza di due mesi.

 

E negli Stati Uniti, nello Stato del Nevada, un altro paziente ha seguito lo stesso percorso, ma per fortuna non è morto anche perché molto più giovane d' età (25 anni) e in perfette condizioni fisiche. Due storie che proiettano nuovi e inquietanti interrogativi sulla possibilità di raggiungere l' obiettivo dell' immunità collettiva nei confronti del virus.

 

REINFEZIONE CORONAVIRUS - HONG KONG

Il caso del Nevada è stato documentato dalla rivista scientifica Lancet. Lo scorso marzo il ragazzo aveva iniziato ad accusare sintomi lievi, e si era sottoposto al test il 18 di aprile risultando positivo.Ma il disagio era lieve, e dopo due settimane di isolamento il paziente era tornato sano, negativo al doppio tampone.

 

LA SECONDA VOLTA

Appena il tempo di tirare un respiro di sollievo, e i sintomi sono tornati a perseguitarlo, questa volta con maggiore intensità. Il 28 maggio il giovane accusava tosse, febbre, mal di testa, e anche nausea e diarrea.

 

Il 5 giugno la nuova diagnosi e il ricovero in ospedale per alcuni giorni. L' analisi del virus in laboratorio ha permesso di concludere che non si trattava di una semplice ricaduta per via di una convalescenza incompleta, ma di un nuovo caso, con un virus dotato di un profilo genetico diverso dal primo.

coronavirus ospedale

 

Il giovane era stato di nuovo infettato dal Sars-Cov-2, a dispetto degli anticorpi che aveva sviluppato durante il primo contagio. La giovane età e la fibra robusta gli hanno permesso di recuperare anche in questa occasione, nonostante la severità dei sintomi che accusava. Oggi è totalmente guarito, ed è tornato alla quotidianità della sua vita regolare.

CORONAVIRUS - CAMICI PER GLI OSPEDALI

 

Non è andata altrettanto bene all' anziana olandese che era già in cura per una forma rara di cancro: ricoverata con la tosse e la febbre alta, risultata positiva al coronavirus, dopo cinque giorni si era ripresa, era guarita. Ma quasi due mesi dopo, quando si era appena sottoposta a un ciclo di chemioterapia, un improvviso peggioramento e la morte. Le analisi hanno rilevato una nuova infezione con una forma di Sars-Cov-2 anche in questo caso leggermente diverso dal primo dal punto di vista genetico.

 

coronavirus anticorpi

I due episodi non sono i soli registrati finora nel mondo, anche se per fortuna l' evento rimane molto raro. Si è ripetuto a Hong Kong, in Olanda e in Belgio, ma in quei casi i sintomi si sono ripresentati in forma meno grave per i pazienti durante il secondo contagio. In Ecuador invece si sarebbe registrato un altro esempio di paziente con sintomi più gravi nella seconda fase.

 

paziente di coronavirus in ospedale

Si tratta comunque di pochissimi casi sui 37,8 milioni di contagi che la John Hopkins University ha appena stimato su scala globale, certo non un numero tale da ribaltare il principio generale per il quale chi è guarito dal virus ha guadagnato l' immunità.

 

L' IMMUNITÀ

I casi potrebbero essere di più, non tutti i centri diagnostici nel mondo sono in grado di comparare i dati del primo e di un eventuale secondo tampone eseguito a distanza di tempo sulla stessa persona per stabilire che l' infezione è stata causata da virus di genomi diversi.

 

Comunque anche i pochissimi casi indicati ufficialmente finora sono già sufficienti per aggiungere nuovi dubbi all' efficacia dei vaccini. Il professor Danny Altmann del londinese Imperial College stima che l' immunità garantita dalla prima infezione valga per almeno il 90% dei malati, e per la durata di almeno un anno.

coronavirus anticorpi

 

Il Cdc di Atlanta raccomanda che il protocollo di sicurezza, dall' uso delle protezioni al distanziamento sociale, sia adottato anche da chi si è già ammalato ed è guarito. Difficile è anche spiegare perché la seconda infezione possa in alcuni casi produrre conseguenze più gravi per la salute del paziente. Si può supporre che l' esposizione al virus sia stata molto più estesa nel secondo caso, ma si tratta appunto di una congettura.

 

2 - POSITIVO A MARZO DIMESSO A OTTOBRE «LA MIA ODISSEA DENTRO LA MALATTIA»

STEFANO LANCILLI

Francesco Gastaldi per il “Corriere della Sera”

 

«È un virus duro, molto duro». Stefano Lancilli, 55 anni, di Borghetto Lodigiano, è una delle vittime più «longeve» del Covid. Quasi nove mesi trascorsi passando da un ospedale all' altro tra polmonite e legionella prima, poi il Covid e i danni che il virus gli ha lasciato in un organismo già minato da altre patologie.

coronavirus terapia intensiva

 

È stato tra i primi a prendere il Covid-19 - diagnosticatogli il 4 marzo quando era già ricoverato a Codogno, dove potrebbe essersi contagiato -, è stato a un passo dal non farcela e non ne è uscito definitivamente fino a venerdì 9 ottobre quando finalmente è stato dimesso dall' ospedale di Sant' Angelo Lodigiano facendo ritorno a casa sua. Un rientro «trionfale» per Lancilli, poliziotto e storico centralinista della questura di Lodi: ad attenderlo c' era una piccola delegazione di colleghi e amici con il questore Giovanni Di Teodoro. «È stato lui a darmi il bentornato a casa, una volante mi ha scortato fino all' ingresso a sirena spiegata», racconta emozionato.

 

coronavirus anticorpi

Un' odissea quella di Stefano Lancilli, 37 anni passati in polizia tra Milano e Lodi. Era entrato in ospedale a novembre per una polmonite, poi la diagnosi di legionella («con due settimane in terapia intensiva») e in seguito il ricovero a Codogno per guai ortopedici che gli impedivano anche solo di muoversi.

 

Ma questo è solo l' inizio del calvario: a Codogno in ospedale inizia ad accusare i sintomi di una nuova polmonite. Il 2 marzo viene sottoposto a tampone e due giorni dopo emerge la positività al Sars-CoV-2. È cardiopatico e diabetico, non «reggerebbe» l' intubazione: «A un certo punto - racconta la moglie Nadia - gli hanno dato 48 ore di vita.Ero quasi rassegnata a perderlo».

STEFANO LANCILLI CON I COLLEGHI

 

«Il mese di Covid per me è un buco nero - conferma lui -. Non ricordo quasi nulla. Nemmeno sapevo della pandemia e del lockdown». Ma l' agente è un lottatore. A poco a poco migliora e riesce a uscirne. «Un miracolo, non vedo altre spiegazioni». Un mese esatto dopo il tampone è finalmente negativo. «Per la riabilitazione mi hanno trasferito a Sant' Angelo Lodigiano, i muscoli completamente atrofizzati dall' allettamento obbligato, dal busto in giù non riuscivo a muovere un passo».

 

«Da quando ha messo piede in ospedale ha perso 35 chili - racconta la moglie -. Ha impiegato mesi anche solo per passare dal letto a una sedia. Rischiava di finire su una carrozzina per tutta la vita. E invece è riuscito a ricominciare a camminare, i medici sono stati eccezionali».

coronavirus anticorpi

 

Il 9 ottobre si chiude la lunghissima riabilitazione e l' agente torna a casa dove lo aspettano la moglie Nadia e i due figli. Viste le sue condizioni, il ministero dell' Interno gli anticipa il pensionamento.

 

Non tornerà più al suo posto nel centralino della questura: «Mi mancheranno molto i colleghi, che mi sono stati davvero vicini, ma ora inizia una seconda fase della mia vita: ho perso un anno con la mia famiglia, m' interessa solo stare con loro e veder crescere i miei figli».

ANDAMENTO DELLE TERAPIA INTENSIVE IN ITALIA AL 13 OTTOBRE 2020coronavirus terapia intensiva

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...