putin gas

ITALIA ALLA CANNA DEL GAS - IL GOVERNO VALUTA DI ATTIVARE LO “STATO DI ALLARME” - A GIUSTIFICARE LA SCELTA DEL GOVERNO È STATO L’ORDINE, IMPOSTO DA PUTIN, A GAZPROM E BANCA CENTRALE RUSSA DI STUDIARE IL MODO PER FAR PAGARE IN RUBLI IL GAS VENDUTO ALLE CONTROPARTI OCCIDENTALI – I TRE STEP DELL’EMERGENZA: ECCO COSA CAMBIA

Andrea Ducci per corriere.it

 

VLADIMIR PUTIN

Lo stato di preallarme relativo alla crisi energetica dichiarato lo scorso 26 febbraio potrebbe essere rivisto se il governo valutasse l’eventuale passaggio allo stato di allarme (allerta 2). A Palazzo Chigi, al ministero dello Sviluppo Economico e al ministero della Transizione Ecologica i tecnici sono al lavoro per stabilire tempi e modalità per il passaggio al secondo step, previsto dal «Piano di emergenza del sistema italiano del gas naturale».

 

Un passaggio che porterebbe, appunto, il livello di crisi dall'attuale preallarme (early warning) a quello di allarme (warning), ossia lo step precedente il livello di emergenza (emergency).

 

GASDOTTI RUSSI

A giustificare la scelta del governo di considerare la condizione di allerta 2 è stato l’ordine, imposto dal presidente russo Putin, a Gazprom e Banca centrale russa di studiare il modo per far pagare in rubli il gas venduto alle controparti occidentali, l’obiettivo di Putin è aggirare le sanzioni imposte dalla Ue. Una novità della scorsa settimana che ha sollevato l’immediata obiezione da parte degli acquirenti di gas russo, forti di contratti con termini e condizioni che prevedono pagamenti esclusivamente in euro o in dollari.

 

Nelle ultime ore un decreto varato da Putin sembra individuare una soluzione per evitare un corto circuito, una situazione cioè dove i paesi europei si troverebbero senza gas e la Russia priva dei vitali incassi garantiti dalla vendita di metano. In sostanza, il decreto prevede una procedura un po’ macchinosa che non altera, tuttavia, i termini dei contratti: i grandi operatori occidentali come, per esempio, Eni e Total continuerebbero a pagare in euro o dollari la banca russa Gazprombank, che provvederebbe a cambiare la valuta in rubli e a trasferirli nuovamente alle compagnie acquirenti, mettendole così in grado di girare i rubli alla società venditrice Gazprom. Un meccanismo, insomma, con delle fragilità (rischi di cambio e di valuta) che potrebbero comportare blocchi parziali o totali delle forniture, con impatti sulle riserve nazionali dei singoli paesi. Uno scenario di fronte al quale il premier Draghi non intende trovarsi impreparato, tanto da prendere in considerazione lo stato di allarme.

 

vladimir putin

Il piano di allarme sul gas in 3 step

Finora l’attuale stato di preallarme non ha avuto, in termini di forniture e utilizzo, alcun effetto sulla quotidianità dei cittadini e delle imprese, il livello di allerta 1 interviene solo sugli operatori del sistema imponendo «la massima ottemperanza circa la correttezza delle previsioni di immissione e prelievo di gas da parte del mercato in modo da permettere la valutazione migliore sull’evoluzione dello stato di preallarme».

 

 

 

 

La principale caratteristica del preallarme è che il settore del gas (trasporto, distribuzione, stoccaggi, vendita) continua a operare a condizioni di mercato, sebbene in allerta. Le possibili contromisure, in caso di difficoltà, prevedono un aumento delle importazioni di gas, la riduzione di domanda interna di gas attraverso lo stop dei contratti «interrompibili» di natura commerciale, l’utilizzo di combustibili alternativi negli impianti industriali. Il sistema stringe, invece, un po’ le maglie nel caso di un passaggio da preallarme ad allarme, sebbene le condizioni di mercato continuino ad essere rispettate.

putin gas

 

L’allerta 2, scatta in caso di interruzione o riduzione degli approvvigionamenti di gas (il rischio che si prefigura dopo il diktat di Putin sui pagamenti in rubli), e consente al ministero dello Sviluppo Economico di chiedere a Snam di ridurre le forniture di gas destinate agli operatori di energia. Anche in questo caso le contromisure prevedono un aumento delle importazioni, interventi per la riduzione della domanda del gas e utilizzo di combustibili alternativi negli impianti industriali.

 

 

 

Il piano di emergenza prevede, inoltre, che Snam si coordini in modo continuativo con Terna, le imprese di stoccaggio e di rigassificazione per monitorare le condizioni e l’evoluzione dell’intero sistema nazionale del gas. Il terzo step è, infine, l’emergenza che scatta in caso di «un’alterazione significativa dell’approvvigionamento o interruzione delle forniture». Uno scenario critico, dove le condizioni di mercato sono sospese e il governo è libero di adottare misure più drastiche: utilizzo di gas per produrre energie elettrica che non sia destinata alla domanda interna italiana, definizione di nuove soglie di temperatura per il riscaldamento domestico, sospensione dell’obbligo di fornitura di gas verso i clienti non tutelati, sospensione della tutela dei prezzi stabiliti dall’Autorità di regolazione dell’energia, il ricorso agli stoccaggi strategici, l’attivazione di misure di cooperazione o solidarietà da parte degli altri paesi Ue. Un contesto che non esclude la possibilità di intervenire anche sull’illuminazione pubblica nei centri urbani e lungo le strade italiane.

mario draghi 5

 

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO