licenziamento

UN LAVORATORE NON PUÒ ESSERE LICENZIATO PER SCARSO RENDIMENTO, SE IL DATORE NON HA ESPOSTO BEN VISIBILE A TUTTI IL CODICE DISCIPLINARE CHE SANZIONA LA CONDOTTA - LA CASSAZIONE HA GIUDICATO ILLEGITTIMA LA “PUNIZIONE”, INFLITTA AL DIPENDENTE DI UN’AZIENDA, PERCHÉ IL SUO RENDIMENTO ERA DEL 50% SOTTO LA MEDIA DEL SUO REPARTO -  IL LICENZIAMENTO ERA ARRIVATO, CON PREAVVISO, DOPO UNA SANZIONE DISCIPLINARE CON LA QUALE SI ADDEBITAVA AL DIPENDENTE UNA "LENTEZZA VOLONTARIA", NELLO SVOLGERE LE SUE MANSIONI…

Patrizia Maciocchi per https://www.ilsole24ore.com

 

licenziamenti 4

Il lavoratore non può essere licenziato per scarso rendimento, se il datore non ha esposto ben visibile a tutti il Codice disciplinare che sanziona la condotta. La Cassazione (sentenza 24722) considera illegittima la massima “punizione”, inflitta al dipendente di un’azienda, perché il suo rendimento era del 50% sotto la media del suo reparto.

 

Il licenziamento era arrivato, con preavviso, dopo una sanzione disciplinare con la quale si addebitava al dipendente «una voluta lentezza», nello svolgere la mansione che le era stata affidata e alla quale era idoneo, malgrado una riconosciuta invalidità del 50 per cento. In più, al lavoratore si contestava la recidiva. E dunque una lentezza “cronica”. Per la Suprema corte però, il licenziamento non è valido, in assenza dell’affissione, in un luogo ben visibile a tutti, di un regolamento disciplinare, nel quale si avvertiva che la condotta era censurata.

 

licenziamenti 5

I doveri fondamentali del lavoratore

In tema di sanzioni disciplinari, spiegano i giudici di legittimità, quando le violazioni contestate «non consistano in condotte contrarie ai doveri fondamentali del lavoratore, rientranti nel cosiddetto minimo etico o di rilevanza penale, bensì nella violazione di norme di azione derivanti da direttive aziendali, suscettibili di mutare nel tempo, in relazione a contingenze economiche e di mercato ed al grado di elasticità nell’applicazione, l’ambito ed i limiti della loro rilevanza e gravità, ai fini disciplinari, devono essere previamente posti a conoscenza dei lavoratori, secondo le prescrizioni dell’articolo 7 dello Statuto dei lavoratori»

 

licenziamenti 3

La pubblicizzazione delle norme disciplinari

La pubblicizzazione preventiva delle norme disciplinari, relative alle sanzioni e alle infrazioni, in relazione alle quali ciascuna di esse può essere applicata -assolve alla funzione sostanziale di garanzia di legalità e prevedibilità. Una forma di pubblicità che il datore deve provare di avere adottato, e che non ammette alternative.

 

«Come il lavoratore non può invocare la personale ignoranza delle norme disciplinari regolarmente affisse, così il datore di lavoro, ove sia mancata la regolare affissione delle stesse norme - si legge nella sentenza - non può utilmente sostenere che il lavoratore ne fosse altrimenti a conoscenza». Nel caso esaminato la società non aveva provato di aver fatto questo passaggio obbligato, esponendo il Codice.

licenziamenti 2

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?