walter ricciardi

“CON L'ELIMINAZIONE DELLE MASCHERINE AL CHIUSO È PROBABILE CHE CI SARÀ UNA RISALITA DEI CONTAGI” – WALTER RICCIARDI FRENA GLI ENTUSIASMI DEL LIBERI TUTTI E AVVERTE CHE RISCHIAMO DI GIOCARCI L’ESTATE: “SE TOGLI LE MASCHERINE A MAGGIO CI SARÀ UNA RISALITA IL CUI PICCO È PREVEDIBILE PROPRIO TRA GIUGNO E LUGLIO. L'ELIMINAZIONE DELLE QUARANTENE ANCHE PER I POSITIVI? CHE LA VIA INGLESE NELL'AFFRONTARE LA PANDEMIA SIA DA SCONSIGLIARE LO DIMOSTRANO I NUMERI…”

Francesco Malfetano per "Il Messaggero"

 

WALTER RICCIARDI

Professor Ricciardi il governo ha annunciato il calendario che, nel giro di due mesi, ci porterà a dire addio al Green pass e alle restrizioni anti-Covid. Mascherine incluse. Cosa ne pensa?

«Il passo fondamentale compiuto dal governo è stato dare a questo calendario una gradualità e, soprattutto, sottolineare di essere sempre pronto ad adattare le proprie decisioni alla curva epidemica. È importante perché già oggi la circolazione del virus non è solo forte ma anche in crescita. Alla luce dei dati attuali già a maggio ci troveremo a fronteggiare un momento delicato perché con l'eliminazione delle mascherine anche al chiuso e la liberalizzazione dei comportamenti è probabile che una risalita dei contagi ci sarà».

Mascherine in spazi aperti 2

 

Molti Paesi che hanno varato da tempo l'eliminazione delle misure anti-Covid fanno ora i conti con un'impennata dei casi. L'Austria da domani re-introdurrà l'obbligo di Ffp2 al chiuso. È lo stesso scenario in cui rischiamo di ritrovarci?

«Servirà sempre attenzione o saremo costretti anche noi a un passo indietro. Lo scenario e le dinamiche sono chiaramente simili. Ed è per questo che, ad esempio, io resto del parere che noi dovremmo tenere le mascherine al chiuso (da maggio non più obbligatorie ndr) almeno fino a giugno. Credo che più in là sarà una decisione che il governo dovrà prendere. Lo stesso penso varrà per il Green pass per i luoghi al chiuso e affollati. Ma ripeto, si deciderà al momento opportuno».

walter ricciardi

 

Una delle poche misure non calendarizzate dal governo - ma introdotte da altri paesi - è l'eliminazione delle quarantene anche per i positivi. Troppi rischi?

«Che la via inglese nell'affrontare la pandemia sia da sconsigliare lo dimostrano i numeri. Nel Regno Unito la curva è ripartita in maniera forte, anche per quanto riguarda le ospedalizzazioni. Per cui non avrebbe senso ragionare in questi termini ora anche in Italia».

 

Omicron 2 è già diventata prevalente in 7 regioni. Dobbiamo preoccuparci?

mascherine 1

«Dobbiamo continuare a osservare. Questa variante è più contagiosa, con il risultato che ora il Sars-Cov2 ha una contagiosità paragonabile a quella del morbillo e ogni persona ne contagia 15 o 16. Proprio per questo sottolineo che dobbiamo essere pronti a reintrodurre alcune delle restrizioni anti-Covid in caso di necessità. Diciamo che però dal punto di vista delle ospedalizzazioni sembra in tutto e per tutto simile a Omicron 1, per cui non toglie ne aggiunge preoccupazione. Tuttavia è chiaro che se viene lasciata dilagare porterebbe ad un aumento dei ricoveri, ma sono certo che non lo faremo».

 

Dice che maggio sarò un mese delicato. Teme per l'estate?

«Potrebbe verificarsi che la risalita avvenga nei mesi estivi turistici e quindi qualcuno dei programmi stabiliti per far ripartire le imprese può essere che andrà rivisto. Del resto se togli le mascherine a maggio ci sarà una risalita il cui picco è prevedibile proprio tra giugno e luglio. Nonostante in estate si tenda a stare più all'aperto e quindi diminuiscono le occasioni di contagio, senza limitazioni, rispetto agli anni scorsi, anche la bella stagione nasconde delle insidie».

walter ricciardi al meeting di rimini

 

Il 31 marzo termina lo stato di emergenza. Come valuta la gestione della pandemia? Con due differenti governi a guidare sono cambiati anche gli approcci.

«Devo dire che entrambi i governi hanno seguito l'evidenza scientifica. E quindi abbiamo evitato clamorosi errori a differenza ad esempio dell'Inghilterra ma anche degli Stati Uniti, dove hanno avuto oltre un milione di morti, di cui 850mila evitabili perché non si sono vaccinati. Ci fossimo comportati in quel modo avremmo avuto anche noi il doppio o il triplo dei decessi.

 

mascherine in luoghi aperti

Tornando ai nostri governi, è evidente che il secondo, quello guidato da Mario Draghi, si è caratterizzato per una gestione ottimale della campagna vaccinale. Questa è stata la svolta che oggi ci permette di essere più tranquilli. Ed è per questo che ora mi preoccupa un po' la chiusura della struttura commissariale che aveva garantito un'omogeneità di approvvigionamento in tutto il Paese. Ora ci auguriamo resti così, ma le Regioni italiane sono molto differenti tra loro. Speriamo non vi sia una disuguaglianza nelle possibilità offerte ai cittadini».

 

Da aprile non ci saranno più né il Comitato tecnico scientifico né il commissario Figliuolo. Lei? Resterà consulente?

«Andrebbe chiesto al ministro (ride ndr). C'è stima e non lavoriamo solo alla pandemia, per cui suppongo proprio di sì».

 

walter ricciardi al meeting di rimini 1

L'Oms e diverse altre autorità sanitarie hanno ripetuto più volte che per sconfiggere la pandemia avremmo dovuto vaccinare il 70% del mondo entro la metà di quest' anno. Non ci siamo neppure vicini però.

 «È la spada di Damocle che ci pende sulla testa. Nella prateria dei paesi poco vaccinati il virus continuerà a diffondersi e prima o poi una variante ce la farà pagare. Tutto perché non ci sono abbastanza vaccini a causa dei brevetti. Ad esempio l'hub produttivo dell'Oms in Sud Africa non può entrare in funzione».

TERZA DOSE DI VACCINO ANTI COVID

 

All'inizio della campagna vaccinale si era provato, anche con molti investimenti pubblici, a far diventare l'Italia un hub produttivo di vaccini in Europa. Com' è finita?

«La nostra capacità decisionale rispetto all'intraprendenza di altri Paesi ci ha penalizzato. Francia, Belgio, Olanda e Svizzera a differenza nostra hanno stretto accordi rapidamente. Da noi c'è stata buona volontà, ma la burocrazia ha bloccato tutto».

WALTER RICCIARDIWALTER RICCIARDIDONNE IN SPIAGGIA CON LA MASCHERINA vaccinohub vaccinale 7WALTER RICCIARDI

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…