seth berkley

“ABBIAMO UNA NUOVA VARIANTE OGNI QUATTRO MESI, NON POSSIAMO FARCI TROVARE IMPREPARATI  ALLA PROSSIMA ONDATA” – SE PENSATE CHE LA PANDEMIA SIA FINITA, NON TENETE IN CONSIDERAZIONE QUELLA PARTE DI MONDO IN CUI I VACCINI NON SONO MAI ARRIVATI - SENTITE SETH BERKLEY, CAPO DI COVAX, L'ALLEANZA GLOBALE PER I VACCINI: “C'È STATA LA CORSA DEGLI STATI RICCHI ALL'ACCAPARRAMENTO DELLE DOSI. OGGI ABBIAMO RAGGIUNTO IL 42% DEI VACCINATI NEI PAESI POVERI, MA DOVEVAMO AVERE UN PIANO PRIMA DELLA PANDEMIA E NON…”

Alessandra Muglia per il “Corriere della Sera”

 

seth berkley

Un numero di casi basso e stanchezza per il virus alta. Così la pandemia è passata in secondo piano rispetto ad altre emergenze. «Il calo di attenzione nei governi e tra la gente è un problema enorme in questo momento. Con una nuova variante ogni quattro mesi, non possiamo farci trovare impreparati all'arrivo della prossima ondata». Va dritto al punto Seth Berkley, ceo di Gavi, partnership pubblico-privata alla testa di Covax, l'iniziativa globale che guida gli sforzi per garantire un accesso equo ai vaccini anti Covid-19 nei Paesi a basso e medio reddito.

 

vaccino paesi poveri

Un'idea nata nel gennaio 2020 davanti a un tavolino dell'Hard Rock Hotel di Davos. Berkley era con un'altra figura di spicco della salute globale, Richard Hatchett, direttore di Cepi, il programma di distribuzione mondiale del farmaco. E mentre da Trump in giù buona parte del mondo minimizzava la sfida contro il coronavirus, ancora ai suoi esordi, questi due epidemiologi lanciavano l'allarme: servivano dei vaccini e un sistema di acquisti comune, per ridurne i costi e distribuirli in modo equo. Lo stesso modello cooperativo già adottato contro la difterite, per esempio. Ma questa volta non si trattava di un'epidemia limitata ad aree remote. «C'è stata la corsa all'accaparramento delle dosi da parte dei Paesi ricchi e Covax si è trovata a competere con loro: occorre evitare che Paesi a basso reddito si ritrovino di nuovo in fondo alla coda», sostiene Berkley.

 

vaccino

Sono 44 i Paesi con tassi di vaccinazione sotto il 20%, un terreno fertile per l'imporsi di nuovi ceppi. Per alcuni la prova che buona volontà e cooperazione non bastano.

«Siamo partiti due anni fa senza personale e denaro, con la consapevolezza che nessun altro era pronto a farsi avanti. Sapevamo che il nostro lavoro non sarebbe stato facile. Finora abbiamo consegnato 1,4 miliardi di dosi e il tasso di vaccinazione medio nei 92 Paesi Covax è salito al 42%. La verità è che il mondo avrebbe dovuto avere un piano prima della pandemia. Invece ci siamo ritrovati a raccogliere i fondi per acquistare le dosi mentre il virus dilagava. Poi abbiamo recuperato: a gennaio erano 34 i Paesi con meno del 10% della popolazione vaccinata, tre mesi dopo sono scesi a 19. È facile criticare questi sforzi, più difficile è trovare un'altra soluzione».

 

seth berkley 9

Domani ci sarà il summit di Covax ospitato dal governo tedesco, per stare un passo davanti al virus. In che modo contate di riuscirci? «Puntiamo a raccogliere almeno 5,2 miliardi di dollari. Con tre obiettivi: aiutare i Paesi più indietro nella protezione vaccinale prima che scoppi una nuova ondata; coprire i costi accessori legati alle dosi donate, per esempio quelli per le siringhe; metterci in grado di poter acquistare fiale appena ce ne fosse bisogno».

 

Più che la scarsità di dosi, è stata l'esitazione vaccinale a rallentare le somministrazioni. Che cosa state facendo per assicurarvi che ogni vaccino si trasformi in vaccinazione?

seth berkley

«L'esitazione vaccinale continua a essere più alta nei Paesi ad alto reddito rispetto a quelli a medio. La principale causa è la politicizzazione del vaccino, con i social che amplificano il messaggio. "Se negli Usa e in Europa dicono che il vaccino aumenta l'infertilità qualcosa di vero ci sarà", considerano molti nel Sud del mondo, per esempio. Prevediamo finanziamenti per coinvolgere i leader delle comunità africane. Insieme con i nostri partner, Unicef e Oms, stiamo lavorando con società di social media e sviluppatori di contenuti per fare in modo che quando qualcuno cerca un'informazione non finisca subito su qualche sito di teorie cospirative: in questo stiamo investendo tra i 50 e i 100 milioni di dollari. I Paesi a basso reddito hanno ricevuto finora un miliardo di dollari per consegnare le dosi, istruire il personale sanitario e rafforzare la sensibilizzazione delle comunità».

 

seth berkley 8

Quale è l'impatto della guerra in Ucraina? «Vorrei esprimere al popolo ucraino la mia solidarietà. Sosteniamo questo Paese da anni. Non è un periodo facile per raccogliere fondi. Dall'Europa agli Usa l'emergenza ora è diventata la guerra. E il Covid, così come il clima, sono passati in secondo piano, ma non sono problemi risolti. I leader non possono venire meno all'impegno di porre fine a una pandemia costata finora 12 trilioni di dollari, che ha ucciso oltre sei milioni di persone. Non è il momento di fermarsi, occorre anzi raddoppiare gli sforzi». Come valuta il contributo dell'Italia a Covax? «Guardiamo all'Italia per un ruolo di leadership in questa fase. L'Italia è stata una forte sostenitrice di Covax nel 2021, quando ha ricoperto la presidenza del G20. Negli ultimi due anni, il suo contributo di 470 milioni di dollari e oltre 38 milioni di dosi donate ci hanno permesso di raggiungere tappe importanti».

seth berkley 6vaccino 1vaccino 2seth berkley 4vaccinoseth berkley 3seth berkley 2covax 5SETH BERKLEYcovaxseth berkley 5

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."