alika ogorchukwu

“È ARRIVATO DA ME SPORCO DI SANGUE E MI HA DETTO: ‘ANDIAMO HO PICCHIATO UNO’” – IL RACCONTO DI ELENA, 45 ANNI, LA COMPAGNA DI FILIPPO FERLAZZO, IL 32ENNE CHE HA UCCISO A MANI NUDE ALIKA OGORCHUKWU: “VEDEVO QUELL’UOMO A TERRA CHE I MEDICI STAVANO CERCANDO DISPERATAMENTE DI RIANIMARE E PREGAVO PERCHÉ SI RISVEGLIASSE. HA DISTRUTTO LE NOSTRE VITE” - AD APRILE SCORSO FERLAZZO ERA STATO SOTTOPOSTO A VISITE PSICHIATRICHE: AL SUO AVVOCATO D’UFFICIO HA RACCONTATO DI ESSERE “BIPOLARE, BORDER-LINE E…”

1. «MI HA DETTO: ANDIAMO VIA, HO PICCHIATO UNO IO PREGAVO PERCHÉ QUELL'UOMO NON MORISSE»

Fabrizio Caccia per il "Corriere della Sera"

 

omicidio di Alika Ogorchukwu

«L'ho visto arrivare verso di me sporco di sangue, con un cellulare in mano che non era il suo. Gli ho detto: Filippo che hai fatto, che hai combinato? Lui mi ha risposto piano all'orecchio, quasi sussurrando: "andiamo, ho picchiato uno"...».

Elena D. 45 anni, è la compagna di Filippo Ferlazzo. Una donna minuta di Civitanova, con i capelli neri, gli occhiali, che adesso si fa ancora più piccola mentre racconta agli uomini di Matteo Luconi, il capo della Squadra Mobile di Macerata, quegli attimi spaventosi, «io ferma là in Corso Umberto I davanti a quell'uomo per terra che i medici stavano cercando disperatamente di rianimare. Pregavo dentro di me che si risvegliasse, ma poi ho capito che non c'era più niente da fare. E ora la nostra vita, il nostro amore, è distrutto per sempre».

Alika Ogorchukwu e la moglie

 

Elena, ex cameriera in un ristorante del centro di Civitanova, conosceva i problemi psichiatrici di Filippo o perlomeno li aveva intuiti, ma nonostante questo aveva scelto di vivere con lui da qualche mese. Neanche la differenza di età, lui più giovane di 13 anni, si faceva sentire.

«Non era geloso, piuttosto era protettivo verso di me - racconta agli investigatori -.

Non tollerava l'idea che qualcuno o qualcosa potesse farmi del male. Questo però ingenerava a volte la sua aggressività, la sua iracondia. Ma mai fino a questo punto».

 

Alika Ogorchukwu

Fino a venerdì pomeriggio, quando le strade di Alika Ogorchukwu e Filippo Ferlazzo sono arrivate infine a un incrocio senza ritorno. Alika, conosciuto da tutti tra Civitanova e Macerata, perché entrava nei negozi e fermava la gente per chiedere l'elemosina con il suo fare chiassoso e un po' invadente, ha incontrato Filippo ed Elena a passeggio dalle parti della stazione ferroviaria, duecento metri dal punto in cui poi è successo tutto.

 

«Quel signore con la stampella è venuto verso di noi e ci ha chiesto dei soldi, mi ha preso per un braccio - racconta la donna, sentita a verbale come testimone -. Ma lì per lì non è successo niente, io mi sono divincolata senza problemi, non ero affatto sconvolta e così siamo andati avanti per la nostra strada, fino a un negozio di abbigliamento. Insomma, sembrava davvero finita lì. Noi stavamo cercando dei pantaloni per lui, allora io sono entrata a vedere, Filippo è rimasto fuori, ma quando poi mi sono affacciata per chiamarlo, perché finalmente avevo trovato il modello, lui non c'era più. Ho iniziato a guardarmi intorno, ma niente, come svanito...».

omicidio di alika ogorchukwu 5

 

Perché Filippo intanto aveva già concepito il suo piano, rimuginando dentro di sé, senza che lei minimamente se ne accorgesse, il progetto assurdo di vendicare l'insulto insopportabile per lui, ricevuto appena qualche minuto prima, nei pressi della stazione: la sua donna strattonata da uno sconosciuto per strada, che adesso però necessitava di una lezione.

Le telecamere della via, poste più avanti, hanno inquadrato nitidamente le ultime scene: il ragazzo che raggiunge Alika e lo aggredisce, colpendolo prima con la stampella dell'uomo e poi saltandogli sopra e finendolo a mani nude. Senza pietà.

 

omicidio di alika ogorchukwu 4

Elena D., venerdì sera, ha atteso più di un'ora prima di essere sentita dai poliziotti, chiusa nel suo silenzio, nel suo dolore. Ma poi quando gli agenti si sono avvicinati, lei è come se non aspettasse altro. Ha iniziato a parlare, a sfogarsi, a raccontare «il bene» che si volevano loro due, un «amore sincero», ha detto, più forte di tutto, dei problemi, delle difficoltà anche economiche. In questi casi, dicono in Questura, può succedere che le persone legate affettivamente agli arrestati cerchino in qualche modo di giustificarli. Ma Elena no, venerdì sera non ha avuto dubbi, non ha cercato scuse, mai una volta si è appellata al concetto di follia: «Ora sapete, sono molto arrabbiata con lui - ha confidato ai poliziotti -. In un attimo Filippo ha distrutto tutto, sogni e progetti. Spero che in carcere un giorno si renda conto che ci siamo rovinati la vita. Io e lui».

omicidio di alika ogorchukwu 1

 

2. FILIPPO L'OPERAIO AGGRESSIVO CHE RACCONTA DI ESSERE BIPOLARE

Fa. C. per il "Corriere della Sera"

«Sono invalido civile al 100 per cento, avvocato, ho problemi psichiatrici, mia madre Ursula ha tutti i documenti del Tribunale di Salerno, se li faccia mandare, mi hanno giudicato bipolare e border-line». Filippo Ferlazzo ieri ha passato due ore e mezza a colloquio con l'avvocato d'ufficio Roberta Bizzarri nel carcere di Montacuto, ad Ancona, lo stesso dov' è recluso in via definitiva Luca Traini, che sparò a caso contro un gruppo di extracomunitari nel 2018 per vendicare - a modo suo - l'omicidio di Pamela Mastropietro. Non è chiaro se il racconto di Ferlazzo celi in realtà una strategia, comunque l'avvocato Bizzarri ha già annunciato la sua propensione a chiedere presto per il suo assistito una perizia psichiatrica. Da fonti sanitarie emergerebbe comunque la conferma che l'uomo che ha ammazzato di botte Alika Ogorchukwu sarebbe uno «psicopatico antisociale» già diagnosticato dai medici in gioventù a Salerno, dove viveva con i genitori, ora separati.

omicidio di alika ogorchukwu 3

 

Già in precedenza, secondo queste fonti, il ragazzo avrebbe mostrato «episodi di aggressività» tanto che il Tribunale di Salerno lo affidò a un'amministratrice di sostegno, proprio sua madre Ursula, «che però a 400 km di distanza non poteva certo controllare che suo figlio si curasse», fa notare uno psichiatra ben informato di Civitanova.

Nato in Austria 32 anni fa, Ferlazzo viveva nelle Marche da qualche mese ed aveva un contratto a tempo determinato (per un mese) come operaio della fonderia Steve Stampi, a Civitanova Alta. All'avvocato Bizzarri, Ferlazzo - che non è in isolamento - ha spiegato che la molla dell'omicidio sarebbe stata «lo strattonamento» ricevuto dalla sua compagna, Elena, da parte del nigeriano che aveva chiesto loro l'elemosina in strada, prendendola anche per un braccio.

 

omicidio di alika ogorchukwu 2

«Voleva far capire a quell'uomo che non ci si comporta così, impartirgli una lezione», dice l'avvocato Bizzarri, che però resta a sua volta turbata mentre pronuncia queste parole. Ai poliziotti della volante accorsi ad ammanettarlo, venerdì, Ferlazzo ha consegnato il cellulare di Alika: «Questo è della persona che ho picchiato», le sue parole a caldo. Al legale d'ufficio ieri ha aggiunto: «Dopo la colluttazione ho raccolto degli oggetti da terra tra cui quel telefonino scambiandolo per il mio, ma non l'ho rapinato».

 

la stampella con cui e? stato ucciso Alika Ogorchukwu

L'avvocato Giancarlo Giulianelli, l'ex legale di Luca Traini, il «Lupo» condannato a 12 anni per strage, oggi fa il garante regionale dei diritti dei detenuti: «Luca - dice - ormai è molto cambiato e ripete sempre di voler scontare il debito che ha con la società, di certo non giustificherebbe in alcun modo quello che è successo a Civitanova». Domani ci sarà l'interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo di Ferlazzo, martedì l'autopsia sul corpo di Alika, che sarà eseguita dal medico legale Ilaria De Vitis per capire se sia morto per strangolamento. «Io ho paura del carcere avvocato - ha detto ieri l'uomo mentre la Bizzarri lasciava la sala colloqui - . Ho paura che adesso la mia vita sia finita».

 

3. FILIPPO FERLAZZO, I PROBLEMI MENTALI DELL'OMICIDA DI ALIKA A CIVITANOVA: AD APRILE FINÌ IN OSPEDALE

Estratto dell’articolo di Benedetta Lombo per “Il Messaggero”

 

Ad aprile scorso il 32enne era andato in ospedale a Civitanova, non si sentiva bene e lo avrebbero sottoposto a visite psichiatriche.

Il ricovero

i tentativi di soccorso a Alika Ogorchukwu

Da quanto emerso il 32enne non seguiva una terapia farmacologica, era stato in una comunità a doppia diagnosi per un paio di anni, e da qualche mese si era trasferito a Civitanova, sembra per questioni di cuore. «Sono straziata da quanto accaduto e vicino al dolore della famiglia della vittima», ha detto la madre di Ferlazzo all’avvocato Bizzarri. «Le ho chiesto la documentazione sull’invalidità e le patologie - afferma il legale -. Ha chiesto del figlio, cosa poteva fare per incontrarlo». Per martedì, intanto, è stato fissato l’esame autoptico sulla salma del 39enne, a eseguire l’accertamento irripetibile sarà il medico legale Ilaria De Vitis.

 

Alika Ogorchukwu

 

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