pietro maso - cronache criminali - 2

“MI SAREBBE PIACIUTO PRENDERE LE MANI DEI MIEI GENITORI E DIRE LORO ‘VI VOGLIO BENE’” – TRENT'ANNI DOPO AVERLI MASSACRATI E UCCISI PER L'EREDITÀ, PIETRO MASO A “CRONACHE CRIMINALI” RACCONTA I SUOI “TORMENTI INTERIORI”: “NON AVER MAI DETTO LORO ‘HO BISOGNO DI VOI’ È UNA COSA CHE MI MANCA. NE SOFFRO” – “QUESTA È L’ULTIMA INTERVISTA CHE RILASCERÒ. IL MIO PERCORSO DI CAMBIAMENTO È STATO MOLTO LENTO, IL GIORNO DELLA CONDANNA PENSAI DI FARLA FINITA MA L’INDOMANI..."

 

 

VIDEO – PIETRO MASO A “CRONACHE CRIMINALI”

https://www.raiplay.it/video/2022/11/Cronache-criminali-Maso-14112022-5df1f271-38cc-4cfe-a418-a49273143547.html

 

 

Laura Tedesco per www.corriere.it

 

pietro maso cronache criminali

«Mi sarebbe piaciuto prendere le mani di mio papà, o quelle di mia mamma, e dire loro “Ti voglio bene”... Però, purtroppo, non ci sono mai riuscito». Così l’ormai cinquantenne Pietro Maso parla dei propri genitori ora, che sono trascorsi oltre trent’anni da quel 17 aprile 1991 quando con agghiacciante freddezza e crudeltà, aiutato da tre amici uno dei quali ancora minorenne, li uccise in casa a Montecchia di Crosara per arricchirsi con i loro soldi. «Non aver mai detto ai miei genitori “ti voglio bene”, “ho bisogno di voi”, è una cosa che adesso mi manca, ne soffro, mi manca la possibilità di dire alle persone, soprattutto ai miei genitori, che ho bisogno di loro... ».

 

La confessione

pietro maso cronache criminali 5

È un Pietro Maso che non ti aspetti, quello che apre le porte del suo cuore narrando «i miei tormenti interiori» durante quella che annuncia «sarà l’ultima intervista che rilascerò sull’omicidio di mio padre e mia madre».

 

Trent’anni dopo averli massacrati per l’eredità, Maso ammette di sentirne la mancanza: «Perché — spiega alla trasmissione Cronache Criminali condotta su Rai1 da Giancarlo De Cataldo — la vita in sé è difficile e ho bisogno anch’io di essere confortato, di dare i miei valori e i miei sentimenti. Per questo i miei genitori mi mancano umanamente, perché vorrei con loro il contatto fisico, però spiritualmente sento che mi sono vicini e questo per me è già molto bello». Difficile, quasi impossibile, accostarlo al giovane sprezzante e spavaldo che «quando nel ’91 mi rifiutarono al seminario, decisi di diventare come Don Johnson».

 

Il ragazzo di allora

PIETRO MASO

L’allora ventenne Pietro voleva emulare il celebre interprete di Miami Vice, bello, glamour, al volante di una fiammante Ferrari bianca: «Venni assunto in un supermercato, riuscivo a rubare mantenendo i conti in pareggio». I miti imperanti dell’epoca, del resto, erano «il successo, il denaro, i beni materiali».

 

Ora invece Maso è un cinquantenne dallo sguardo malinconico, che chiede di «essere dimenticato per il mio passato drammatico» e che, nel suo percorso di riqualificazione, ha deciso di «dedicare la mia vita ad aiutare i carcerati a reinserirsi nella società».

 

PIETRO MASO

Lo racconta meglio lui stesso: «Il Pietro di oggi fa fatica, perché dentro di me c’è c’è un passato di sofferenza. Questa è l’ultima intervista che rilascerò, quando sono uscito dal carcere ne ho concesse diverse, anche per chiedere pubblicamente perdono. Da allora il mio percorso di cambiamento è stato molto lento, il giorno della condanna pensai di farla finita ma l’indomani mi sono messo le scarpe e ho scelto di vivere per essere una persona migliore, ho deciso di affrontare il passato, di capire il perché di ciò che avevo fatto... ».

 

Il cambiamento

PIETRO MASO

Il Pietro di oggi si dichiara «diverso» e rivela: «Ciò che sono adesso è stato guadagnato sulla sofferenza, sulla solitudine, sul vivere le proprie emozioni e non poterle esternare. Se sono riuscito ad arrivare fino a qua, mi dico che posso andare anche oltre. Adesso cerco di raccogliere dalla vita le cose vere, un tempo invece raccoglievo cose futili, una macchina migliore, un vestito in più, altri soldi... ora invece la ricerca è in un’altra direzione, cerco esattamente l’opposto rispetto al passato.

 

pietro maso cronache criminali 4

Dentro di me — confida pubblicamente Maso — ho un peso che sto portando dentro, ed è la mancanza dei miei genitori. Al contrario invece non sento il peso del carcere, mi sembra di essere stato in cella un giorno, non 22 anni, non sento che mi sia stata tolta per così tanto tempo la possibilità di uscire».

 

A gravare sul veronese, invece, sono i rimorsi: «Se potessi vorrei solo tornare indietro per ridare la vita ai miei genitori, d’ora in poi desidero essere dimenticato, vorrei avere quel poco spazio che mi permetta di fare questa cosa che per me è importantissima infatti con altre persone mi sono dedicando a tempo pieno al reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti che stanno espiando una giusta pena.

pietro maso cronache criminali 6

 

Quando ascolto i loro racconti sento che hanno ricevuto poco, io invece ho ricevuto troppo rispetto a quello che ho dato... Scusate se ancora una volta sono entrato nelle vostre vite — si congeda Maso — spero che sarà l’ultima».

pietro maso cronache criminali 1PIETRO MASOfabrizio corona pietro maso PIETRO MASO pietro maso cronache criminali 2pietro maso chipietro maso cronache criminali 3

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."