antonio de marco daniele de santis eleonora manta

“MI SERVIRÀ UN’ORA E MEZZA PER FAR SPARIRE I CADAVERI” - TROVATI ALTRI BIGLIETTINI A CASA DI ANTONIO DE MARCO, REO CONFESSO DELL’OMICIDIO DI DANIELE DE SANTIS E ELEONORA MANTA - INTERROGATO, HA DETTO DI NON RICORDARE NULLA: NÉ LE PUGNALATE MORTALI ALLA COPPIA NÉ LA PIANIFICAZIONE DEL DELITTO - GLI INVESTIGATORI CONTINUANO A SCAVARE IN QUELLA CONVIVENZA TRA DE MARCO E LE SUE VITTIME ALLA RICERCA DI QUALCHE ELEMENTO CHE POSSA SPIEGARE UNA FOLLIA OMICIDA COSÌ FEROCE…

Alessandro Cellini per www.ilmessaggero.it

 

ANTONIO DE MARCO

È pentito per quello che ha fatto, Antonio De Marco, l’assassino reo confesso di Daniele De Santis, 33 anni, e della fidanzata Eleonora Manta, 30. O meglio, è pentito per quello che è scritto nel decreto di fermo della Procura di Lecce, perché lui quei fatti raccontati in modo dettagliato non li ricorda affatto. Non ricorda le pugnalate mortali alla coppia né la pianificazione del delitto.

 

Una gran confusione che ha palesato ai suoi legali, gli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario, che ieri mattina sono andati a trovarlo in carcere. Ora è in isolamento, così come disposto dalle misure anti-Covid, sotto vigilanza continuativa, nel carcere di Borgo San Nicola, a Lecce. I suoi difensori lo hanno trovato «scosso e provato, consapevole della gravità e della delicatezza della situazione. È molto confuso e sofferente rispetto a quello che è successo».

DANIELE DE SANTIS E ELEONORA MANTA

 

Insieme hanno preparato quella che sarà la giornata di oggi: questa mattina, infatti, comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari Michele Toriello per l’interrogatorio di convalida del fermo. Risponde dell’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà, e di porto di armi o oggetti atti ad offendere. A lui sono arrivati i carabinieri della compagnia di Lecce, dopo un’indagine certosina durata una settimana, culminata con l’arresto lunedì sera.

 

In caserma, quella notte, De Marco aveva confessato subito. «Sì, sono stato io a uccidere Daniele ed Eleonora», aveva detto ai militari e ai magistrati della Procura salentina. Il movente, per quanto assurdo possa sembrare, è la felicità altrui; e, di conseguenza, l’infelicità propria.

 

ANTONIO DE MARCO

«Sono solo, non ho amici, non faccio nulla se non studiare – aveva continuato, come un fiume in piena – Mi montava la rabbia a vedere Daniele ed Eleonora sempre così felici».

Ieri, intanto, una nuova perquisizione nella stanza affittata in via Fleming, sempre a Lecce, a poche centinaia di metri dal luogo dell’omicidio, ha permesso ai carabinieri di sequestrare altro materiale. Nello specifico, un altro foglietto simile a quelli persi a casa delle vittime.

 

IL DESIDERIO DI VENDETTA DI ANTONIO DE MARCO

E anche in questo caso, vi sarebbero riportati appunti sulle modalità con cui portare a termine l’omicidio. Una scansione temporale dei movimenti che avrebbe dovuto rispettare quella sera, dal momento dell’uscita da casa fino al suo rientro, dopo l’omicidio. È riportato a mano il percorso da seguire, sono cronometrati anche i tempi di percorrenza e della permanenza nella casa, luogo del delitto. Un’ora e mezzo: tanto sarebbe dovuto durare il tutto. E, molto probabilmente, il 21enne in quel tempo avrebbe anche voluto far sparire i cadaveri o cancellare tutte le tracce, visto che aveva portato anche varechina e soda caustica.

 

Nei biglietti ritrovati in via Montello, De Marco aveva appuntato il tragitto migliore per evitare le telecamere di videosorveglianza sparse un po’ ovunque in città. Un tentativo vano, visto che è stato inquadrato a più riprese, e quei video sono risultati utilissimi agli investigatori.

 

ANTONIO DE MARCO

Tutto, in ogni caso, porta a quel rapporto difficile tra la coppia di fidanzati e il 21enne, che in due distinte occasioni aveva preso in affitto una stanza all’interno dell’appartamento di via Montello, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Lecce. E gli investigatori continuano a scavare in quella convivenza – difficile, come aveva confidato Eleonora ad un’amica – alla ricerca di qualche elemento che possa in qualche modo spiegare una follia omicida così feroce. Un’azione portata a termine in nove minuti, durante i quali De Marco avrebbe agito «con spietatezza e totale assenza di ogni sentimento di compassione e pietà verso il prossimo», si legge nel decreto di fermo.

 

antonio de marco daniele de santis eleonora manta

Ieri intanto, alcuni degli effetti personali appartenuti al giovane arbitro e alla sua fidanzata uccisi lunedì 21 settembre sono stati consegnati dagli investigatori ai familiari delle due vittime. Si tratta di oggetti personali, tra cui portafogli, chiavi e una catenina d’oro, rinvenuti nella casa dove è avvenuto il duplice omicidio ma che non fanno parte dei reperti necessari alle indagini e che non saranno sottoposti a perizia da parte dei Ris di Roma la prossima settimana.

ANTONIO DE MARCO

 

ELEONORA MANTA E DANIELE DE SANTISELEONORA MANTA E DANIELE DE SANTIS

 

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...