stefano ansaldi

“NON SI PUO’ ESCLUDERE NEMMENO IL SUICIDIO”, SVOLTA NEL GIALLO DEL GINECOLOGO MORTO A MILANO - SCARTATA L’IDEA DI UN OMICIDIO PER RAPINA. IL MEDICO INDOSSAVA DEI GUANTI IN LATTICE, SUL COLTELLO, NON C'ERANO IMPRONTE. E NESSUNO HA VISTO L'AGGRESSORE FUGGIRE – SI INDAGA SUL FALLIMENTO DELLA CLINICA: IL GINECOLOGO AVEVA ACCUMULATO MEZZO MILIONE DI DEBITI - QUELL'ASSEGNO IN BIANCO INTESTATO A UNA SOCIETÀ OFF SHORE MALTESE…

Gianni Santucci per il “Corriere della Sera - Edizione Milano”

 

In un' indagine di rarissima complessità, nella serata di ieri gli inquirenti non possedevano elementi per «escludere nemmeno il suicidio» di Stefano Ansaldi, il medico di 65 anni trovato morto tra le 18.01 e le 18.04 di sabato in via Mauro Macchi, all' angolo con via Scarlatti. Mai come oggi, i carabinieri percorrono e analizzano ogni ipotesi. E stavolta non è un facile modo di dire.

STEFANO ANSALDI 4

 

Il ginecologo, arrivato tre ore prima in stazione Centrale, avrebbe vagato in zona fino all' allarme dei passanti che l' hanno visto sul marciapiede, le mani premute sul collo per tamponare la letale ferita, provocata da un coltello da cucina. L' arma è stata rinvenuta vicino al corpo, insieme alla 24 ore, che conteneva soltanto documenti d' identità e biscotti, e insieme al Rolex che era stato aperto, tolto dal polso, chiuso e posizionato a terra. Non c' era però il telefonino di Ansaldi, che viveva e lavorava a Napoli e che non aveva comprato il biglietto del ritorno, nonostante sabato fosse una giornata di assalto ai treni e lui non avesse con sé un minimo di ricambio per un' eventuale sosta notturna in un hotel (prenotazione peraltro mai effettuata).

 

stefano ansaldi 9

Su quel coltello, non c' erano impronte. Ansaldi indossava dei guanti in lattice. Gli investigatori hanno mappato appuntamenti programmati dal ginecologo, arrivato a Milano con una tale urgenza da spingerlo a lasciare la Campania anche se malato di Covid. Investigatori che stanno lavorando per esclusione, accantonando ad esempio ambiti nei quali non si delineano al momento ombre, come la stessa professione di Ansaldi. E dunque alcuni spunti nascono da incongruenze, fatti all' apparenza immotivati e di conseguenza degni d' approfondimento, come quell' assegno in bianco intestato a una società off shore maltese del quale il ginecologo aveva denunciato nel 2019 lo smarrimento. C' era la sua firma, sull' assegno, ma non l' importo, che sarebbe stato messo per iscritto dal contatto sull' isola.

 

Per il resto, su questo filone, oltre la sua attività di medico, l' unica altra attività economica intestata al dottor Ansaldi conduce a un tempo remoto e in un luogo ad alta densità criminale nella periferia orientale di Napoli, via Fratelli Grimm, rione Incis (zona Ponticelli).

stefano ansaldi

 

Era un laboratorio di analisi, portava il nome del dottore («Gestione laboratorio di patologia clinica del dott. Stefano Ansaldi»), ed è confluito in diverse sentenze del Tribunale fallimentare di Napoli, in quanto nel 2010 aveva accumulato quasi mezzo milione di debiti. Era un' impresa legata alla sanità pubblica campana, convenzionata per gli esami con la Asl Napoli 1, e che di fatto fino a dieci anni fa accumulava perdite e non riscuoteva pagamenti. Un' agonia finanziaria che venne rotta nel 2012, quando la banca Unicredit chiese un decreto ingiuntivo per quasi 57 mila euro.

 

E quando il decreto divenne esecutivo, l' ufficiale giudiziario che avrebbe dovuto notificarlo «non ha rinvenuto la società, né il legale rappresentante all' indirizzo indicato». Il fallimento fu dichiarato dai giudici nel 2015. Il concordato s' è chiuso invece lo scorso anno. Ed è probabile che sempre a quell' attività sia legata l' altra «pendenza» che il dottor Ansaldi s' era ritrovato nella sua carriera, un' ipoteca legale iscritta da Equitalia nel 2014 per altri 77 mila euro.

 

 

stefano ansaldi

Qualche anno prima, quando si doveva analizzare il valore della società, pur se era rimasta a lungo ferma, la convenzione con la Asl (come l' affitto dei locali di proprietà del Comune di Napoli) era ritenuta, pur con tutte le incertezze, un aspetto abbastanza rilevante per l' avviamento: che poi di fatto non s' è realizzato.

 

E se di certo non è possibile al momento ipotizzare legami diretti tra quelle vicende economico giudiziarie e l' omicidio, è vero dall' altra parte che sarà necessario verificare che tipo di passaggi e transazioni di denaro siano avvenuti nelle pieghe dei bilanci di quella società rimasta per anni una scatola inattiva, pur se «attaccata» alla sanità pubblica, e se esista qualche connessione con l' assegno «maltese» scomparso. E soprattutto bisognerà verificare se all' interno di questo scenario finanziario possa configurarsi il movente di un omicidio, compatibile con i particolari che i carabinieri stanno raccogliendo dalla strada, nell' infinito lavoro che va dai tabulati di quel cellulare sparito ai video delle telecamere private e pubbliche.

stefano ansaldiomicidio stefano ansaldi

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”