“PAPÀ È MORTO IN SOLITUDINE, CON ADDOSSO UNA CONDANNA PESANTISSIMA CHE GLI È STATA TOLTA SOLO ORA CHE NON C' È PIÙ” - PARLA JONELLA LIGRESTI, FIGLIA DI SALVATORE: “PIAZZA GAE AULENTI DOVREBBE ESSERE INTITOLATA A LUI” - L’ARRESTO, I MESI IN CARCERE E L’ARCHIVIAZIONE: NON AVEVO FATTO NIENTE, NON CAPIVO PERCHÉ ERO FINITA DENTRO, MA DOPO I PRIMI GIORNI DI DISORIENTAMENTO MI SONO FATTA CORAGGIO” - “LA DOMENICA SONO ANDATA A MESSA E IL SACERDOTE MI HA DETTO: ‘TU DEVI RINNEGARE IL TUO COGNOME’. MA IO NON DOVEVO RINNEGARE NIENTE, ANZI IO SONO UNA FIGLIA INNAMORATA DI SUO PAPÀ CHE ERA UN GENIO . LUI È ANCORA CON ME: LA SUA FIRMA È TATUATA SUL…”

Stefano Zurlo per “il Giornale”

 

JONELLA E SALVATORE LIGRESTI

Quel ricordo punge ancora come uno spillo: «Era la sera del 20 luglio 2013, mi avevano arrestato tre giorni prima ed ero sfinita dal viaggio interminabile iniziato a Cagliari alle quattro del mattino». Jonella Ligresti prende fiato, mentre la sua faccia si rannuvola: «Ricordo le Vallette di Torino con angoscia, ma il momento dell' ingresso in cella, in quella cella, come un supplizio. Sulla porta ho visto quella stanzetta, due metri per quattro, un letto a castello e nemmeno una sedia per mangiare, e mi è preso il panico: mi sentivo soffocare, una crisi di claustrofobia, non capivo più niente, urlavo, mi sono aggrappata al muro. Poi è arrivato un prete e mi ha detto: Devi entrare perché ti hanno arrestato.

SALVATORE LIGRESTI OLD STYLE

 

Ho aperto la mano, ho lasciato la presa e ho fatto quei due passi. In quell' ambiente strettissimo ho trascorso due mesi durissimi, sempre in compagnia di una donna anziana e semicieca accusata di concorso in omicidio».

ligresti salvatore

 

Ligresti è seduta nel salotto della sua casa milanese, dalle parti dell' ippodromo di San Siro e degli amati cavalli; ai suoi piedi una muta di quattro cani in adorazione. Lei si asciuga le lacrime che non sono uscite e riprende, quasi di corsa: «La domenica sono andata a messa e il sacerdote mi ha detto: "Tu devi rinnegare il tuo cognome".

 

JONELLA LIGRESTI

Ma io non dovevo rinnegare niente, anzi io sono una figlia innamorata di suo papà che era un genio. Citylife deve molto a mio padre; me lo ricordo a discutere con Libeskind: erano chini sulle carte del progetto e a un certo punto papà ha tirato fuori la sua matita rossa e blu, la stessa che gli ho infilato nel taschino prima di chiudere la bara, e ha iniziato furiosamente a fare correzioni. L' archistar ascoltava, poi in italiano ha detto: "Hai ragione Salvatore". Piazza Gae Aulenti dovrebbe chiamarsi piazza Salvatore Ligresti».

SALVATORE LIGRESTI LETIZIA MORATTI PETER LIEBSKIND PER PRESENTARE CITYLIFE

 

Adesso che tutto è finito è arrivato finalmente il momento di raccontare: il 12 maggio, il gip su richiesta della procura di Milano ha archiviato tutte le accuse. Il falso in bilancio e l' aggiotaggio informativo. L' hanno prosciolta, come avevano assolto, in un altro procedimento, il fratello Paolo e, dopo la revisione, la sorella Giulia.

 

JONELLA LIGRESTI SECONDA DA SINISTRA FA LA GUERRA COL PAINTBALL

Ma in mezzo ci sono otto anni di inchieste e dibattimenti, quattro mesi in carcere - Cagliari, Torino e Milano - altri otto ai domiciliari, una condanna poi annullata in primo grado a Torino a 5 anni e 8 mesi, la perdita della compagnia assicurativa di famiglia, la Fonsai, e di tutte le altre cariche, decine di articoli in cui era dipinta come una manipolatrice del mercato senza scrupoli.

 

Adesso guarda l' Ipad: è un messaggio di posta elettronica dove, in poche righe, il giudice di Milano, dove il fascicolo era arrivato nel marzo 2019 per competenza, mette la parola fine a tutta questa storia, senza nemmeno bisogno di arrivare al dibattimento.

jonella ligresti

 

«Ero la presidente di Fonsai non per chissà quali competenze, ma solo perché ero la figlia dell' azionista più importante. Però il lavoro mi piaceva e andava bene. C' era stata un' ispezione dell' Isvap che aveva raccomandato prudenza su una singola posta di bilancio, chiedendo di rinforzare le riserve, ma nulla di più». E invece a luglio 2013 la magistratura di Torino parte in quinta: «Papà finisce ai domiciliari, io e Giulia in cella, mio fratello evita le manette solo perché cittadino svizzero.

 

JONELLA LIGRESTI IN PROCURA A TORINO

Non avevo fatto niente, non capivo perché ero finita dentro, ma dopo i primi giorni di disorientamento mi sono fatta coraggio: l' importante in prigione è darsi un ritmo, anche se sei in condizione drammatiche. Scrivevo le lettere per le Rom che mandavano notizie ai loro cari e nel caldo insopportabile dell' estate, seduta o sdraiata sul letto 22 ore al giorno, avevo allestito il mio frigo personale nel bidet».

 

Jonella interrompe la conversazione, si accende una sigaretta e parla con la figlia Ludovica che ha appena creato un brand di moda. «C' è stato un giorno in cui mi sono arresa: era ottobre, ero a San Vittore, con una coinquilina napoletana, pure dentro per omicidio, che cucinava meravigliosamente e aveva recuperato un sontuoso set di pentole, lasciate da Patrizia Reggiani che aveva appena abbandonato la cella di fronte.

 

PRET A PANIN IL LOCALE DI JONELLA LIGRESTI

L' avvocato Lucio Lucia, che mi veniva a trovare quasi quotidianamente con gli altri difensori Marco Salomone e Salvatore Scuro, mi chiama: «Ce l' abbiamo fatta. Vai a casa». Ho aspettato tutto il giorno, ma non era vero. Mi avevano illuso. La mattina dopo è venuta a trovarmi mia figlia Ludovica: «Mamma, Paolino piange tutte le notti, vuole la sua mamma, mamma basta, patteggia, patteggia ed esci».

 

Paolino, che oggi fa ingegneria come il nonno, aveva solo 11 anni: «Ho dato l' ok al patteggiamento e ho firmato una carta in cui ammettevo non so che cosa. La mia fortuna è stata che il giudice ha ritenuto la pena non congrua e il patteggiamento è saltato».

 

COPERTINA DE IL MONDO CON SALVATORE LIGRESTI

Ora è tutto passato, ma le ombre restano e l' impero di famiglia è sparito. «Ho aperto un ristorante in Sardegna - spiega mentre Lulù, la maltese, abbaia festosa - e ho ripreso a cavalcare, la mia grande passione. Ma non posso dimenticare che papà è morto in solitudine, in questa casa, mentre il gruppo veniva spogliato dei suoi beni e rimaneva un guscio vuoto, con addosso una condanna pesantissima che gli è stata tolta solo ora che non c' è più. Papà negli ultimi tempi era silenzioso e aveva lo sguardo disperato di chi vede distruggere tutto quello che ha costruito. Ma papà è ancora con me: la sua firma è tatuata sul mio polso». E questa volta una lacrima, una sola, scende.

jonella e giulia ligresti jonella ligresti PAOLO BERLUSCONI SALVATORE LIGRESTI IGNAZIO LA RUSSA emanuele erbetta jonella ligresti

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…