“LA VARIANTE KRAKEN PUÒ PORTARE UN AUMENTO DEI CASI A LIVELLO GLOBALE, MA NON È PIÙ GRAVE” – L’OMS RASSICURA SULLA DIFFUSIONE DELLA NUOVA MUTAZIONE DEL COVID: DA OTTOBRE SONO STATE SEGNALATE 5.288 SEQUENZE DELLA SOTTO-VARIANTE DI OMICRON, DA 38 PAESI. LA MAGGIOR PARTE (L’82,2%) PROVIENE DAGLI STATI UNITI…

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1. OMS, KRAKEN PUÒ PORTARE AUMENTO CASI GLOBALE, NON PIÙ GRAVE

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(ANSA) - Le valutazioni della gravità della variante ricombinante XBB.1.5, nota come Kraken, "sono in corso" ma "XBB.1.5 non porta alcuna mutazione nota per essere associata a un potenziale cambiamento di gravità". Sulla base delle sue caratteristiche genetiche e delle stime del tasso di crescita, XBB.1.5 "può contribuire all'aumento dell'incidenza dei casi a livello globale". Lo afferma il gruppo consultivo tecnico dell'OMS sull'evoluzione del virus (TAG-VE), che si è riunito il 5 gennaio 2023 per discutere le ultime evidenze sulla variante Omicron XBB.1.5 e valutare il rischio per la salute pubblica associato a questa variante.

 

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Ad oggi, rileva il gruppo di studio dell'Oms, "le stime del vantaggio di crescita di XBB.1.5 provengono solo da un paese, gli Stati Uniti, e quindi la fiducia in una valutazione globale è bassa". Insieme alle varianti BQ.1, affermano gli esperti dell'Oms, "le varianti XBB sono le più resistenti agli anticorpi fino ad oggi" e "XBB.1.5 ha dimostrato di essere altrettanto immuno-evasiva di XBB.1, la sottovariante Omicron con la più alta fuga immunitaria fino ad oggi". Attualmente, precisano i ricercatori, "non ci sono dati sull'efficacia del vaccino nel mondo reale contro malattie gravi o morte".

 

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2. OMS, DA OTTOBRE 5.288 SEQUENZE DI KRAKEN. DAGLI USA L'82,2%

(ANSA) - Dal 22 ottobre 2022 all'11 gennaio 2023, sono state segnalate 5.288 sequenze della variante Omicron XBB.1.5, nota come Kraken, da 38 paesi. La maggior parte di queste sequenze proviene dagli Stati Uniti d'America (82,2%), dal Regno Unito (8,1%) e dalla Danimarca (2,2%). Lo afferma il gruppo consultivo tecnico dell'OMS sull'evoluzione del virus (TAG-VE), che si è riunito il 5 gennaio 2023 per discutere le ultime evidenze sulla variante Omicron XBB.1.5.

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