liceo occupato roma blitz genitori

MEGLIO DELLA CELERE! L’OKKUPAZIONE E’ FINITA, I GENITORI LIBERANO LA SCUOLA A SUON DI SCHIAFFONI - AVVERTITI DAL PRESIDE MADRI E PADRI ENTRANO NELLE AULE DI UN LICEO ROMANO E SI RIPRENDONO I FIGLI CON LE CATTIVE- “LA PROSSIMA VOLTA SI FACCIANO DIFENDERE DA FEDEZ!” - LODOLI: "QUESTA E’ L’EPOCA DELLA LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA: L’OCCUPAZIONE È STATA SOSTITUITA DALLA PREOCCUPAZIONE"

LICEO OCCUPATOLICEO OCCUPATO

Giorgio Arnaboldi per la Verità - la verita.info

 

Dopo tre blocchi in due giorni, il preside del liceo scientifico Azzarita di Roma (quartiere vip dei Parioli) ha chiamato i genitori degli studenti (che stavano occupando la scuola secondo tradizione novembrina) e la Celere. Uno zelo eccessivo.

 

Sarebbero bastati i primi, che hanno deciso di risolvere il problema sfondando le barricate ed entrando nelle aule a caccia dei figli. Una volta trovati, li hanno invitati caldamente a tornare a casa con le buone o con le cattive. Spiega una studentessa: «È volato qualche schiaffo: noi, soprattutto i più piccoli, ci siamo spaventati e siamo scappati». Così è finita in un pomeriggio l' occupazione di una delle scuole simbolo della Capitale.

Ieri tutti in aula, lezioni regolari dopo la lezione.

 

LICEO AZZARITALICEO AZZARITA

«La prossima volta si facciano difendere da Fedez». Sono molto arrabbiati i genitori degli studenti del liceo scientifico Azzarita di Roma, che mercoledì pomeriggio hanno risolto un grande problema scolastico con un sicuro metodo israeliano: il blitz con sberle. E ancora ieri mattina commentavano su Face book, fra l' indignato e il soddisfatto, la loro impresa.

 

Così si è conclusa l' okkupazione dei figli in una delle scuole più prestigiose del quartiere Parioli, messa in scena anche quest' anno come se si trattasse di un periodo di vacanza fuori calendario, dovuto al «confronto democratico sul disagio delle giovani generazioni». Aria fritta, anche perché l' autunno caldo della scuola non è mai stato così freddo, nel senso che di motivi per indignarsi ce ne sono davvero pochi.

 

Niente da fare, all' Azzarita 200 studenti su mille avevano votato per l' okkupazione, quindi la classe scolastica è passata ai fatti. Tutti nel cortile, poi nei corridoi e nelle aule, con i professori che trovavano le porte chiuse, la celere allertata e il preside Roberto Gueli pronto a trattare.

 

«Negli ultimi due giorni ci hanno provato tre volte», spiega il responsabile dell' i stituto, «così ho convocato i genitori per una riunione d' urgenza».

È stata la mossa decisiva, perché padri e madri non si sono limitati a entrare a scuola, ma sono andati nelle aule, hanno sfondato le porte, hanno affrontato i figli impegnati nel l' assaporare il fremito rivoluzionario e li hanno riportati a casa. Come sottolinea il preside: «Sono venuti a riprenderli a spintoni». È volato anche qualche schiaffo terapeutico, e da ieri mattina tutti a lezione.

 

STUDENTI MINISTEROSTUDENTI MINISTERO

Il colpo di mano è andato a se gno anche grazie all' effetto sorpresa. «A un certo punto abbiamo sentito dei colpi alla porta che avevamo barricato», ha raccontato una studentessa. «Erano i nostri genitori che ci urlavano di andarcene via, di smetterla con l' occupazione. Spintonava no, schiaffeggiavano. Noi, soprattutto i più piccoli, ci siamo spaventati e siamo scappati».

 

La tolleranza zero al liceo Azzarita è una novità ed è destinata a fare scuola. In uno dei simboli scolastici della Roma bene è storicamente difficile riuscire a imbastire un programma d' insegnamento prima delle vacanze di Nata le, Assemblee, sit-in, okkupazioni, conferenze alternative, concerti: tutto è utile per arrivare al ponte dell' Immacolata indenni e godersi la prima sciata senza il pericolo incombente delle verifiche.

 

Poi, passare da lì alle vacanze di Natale senza aprire un li bro è un gioco da ragazzi. La faccenda va avanti da 20 anni e questi escamotage dei padri sessantottini sono facilmente smascherabili se messi in scena dai figli.

Proprio al Manfredi Azzarita nel 2010, durante un' okkupazione, era stata rubata la medaglia d' oro al valor militare attribuita postuma al partigiano e capitano di complemento a cui il liceo è intitolato. Era stata donata dal padre ed era custodita in una teca negli uffici di presidenza. Un gesto che fece molto scalpore e tolse al mito delle rivendicazioni studentesche tutta l' aura di purezza.

 

Il giorno dopo le terapeutiche sberle genitoriali, il preside Gueli prova a riportare l' armonia all' interno dei muri scolastici. «Sono tornati tutti fra i banchi, ma per due giorni di confronto sui temi che a loro interessano, proprio per evitare il muro contro muro con i docenti e capire le ragioni del loro disagio.

studenti annoiatistudenti annoiati

 

Hanno sbagliato, volevano attirare l' attenzione e in qualche modo ci sono pure riusciti. Ma non hanno fatto danni, hanno rispettato le aule e i laboratori».

Fermezza e dialogo. Anche nelle altre scuole di Roma si è deciso di non transigere con le assemblee: nei licei Machiavelli, Montessori e Morgagni è intervenuta la polizia.

Tradizionalmente più dialettica dei genitori.

 

2. LA LOTTA POLITICA CHE SI TRASFORMA NELLA BATTAGLIA PER SOPRAVVIVERE

Marco Lodoli per la Repubblica

 

A quanto pare quest’anno le occupazioni delle scuole sono state un flop: pochi istituti chiusi con i catenacci e autogestiti dagli studenti, solo qualche timido tentativo rientrato in fretta, come se mancasse la convinzione, come se questa non fosse più la stagione della protesta e della militanza politica.

 

SCUOLASCUOLA

Per chi lavora nella scuola, a contatto quotidiano con i ragazzi, non è una sorpresa. Le occupazioni degli ultimi anni sembravano un rito da ripetere quasi per forza, per non essere da meno rispetto alle generazioni precedenti, per non deludere, ma le motivazioni erano sempre più confuse, la maggior parte degli studenti non sapeva nemmeno perché bisognasse interrompere le lezioni e asserragliarsi nella scuola.

 

O meglio: capivano che la politica era solo un pretesto vaghissimo, e che ciò che contava davvero era solo stare insieme agli amici in uno spazio sottratto al controllo degli adulti. Si inventavano corsi di chitarra, lezioni di rock o di ballo, di sessuologia o di cucina, si improvvisavano tornei di calcetto in cortile, ma in fondo l’unica cosa importante era rivendicare una libertà, un’indipendenza, una diversità. A volte gli studenti richiamavano i professori pregandoli di spiegare gli anni di piombo, la vita di Che Guevara o dei belli e dannati del rock anni Settanta, perché il senso di vuoto e di noia gelava i corridoi.

FEDEZFEDEZ

 

Insomma, si fingeva di protestare contro la riforma della Gelmini o contro la Buona Scuola, ma in realtà nessuno ne sapeva un accidente: ciò che si cercava era solo l’emozione di creare un regno indipendente, un luogo felice dove i grandi non potessero entrare con le loro pretese e le loro regole.

 

Passare la notte lontano da casa, dormire in sacco a pelo nella classe svuotata dai banchi e dai doveri, chiacchierare di tutto e di niente fino all’alba, magari scolandosi qualche birra e facendosi qualche canna: questo era il brivido da inseguire. Perché a volte i ragazzi intuiscono che la nostra società li considera poco, li obbliga a essere solo dei consumatori passivi, degli spettatori, delle comparse sullo sfondo della storia, e allora provano a ritagliarsi spazi tutti loro, dove “andare a comandare” e sognare di essere protagonisti.

 

LICEO OCCUPATO PARIOLI FEDEZLICEO OCCUPATO PARIOLI FEDEZ

Nessuno si sente più comunista o fascista, nessuno ha letto Marx o Evola, ma tutti vorrebbero vivere una settimana alla grande, immaginarsi adulti e responsabili, capaci di strappare e gestire una libertà nuova e consapevole. È uno slancio sincero, ma sempre più fiacco, perché negli studenti cresce la paura di perdere le ore di scuola, di restare indietro, di sprecare il tempo. Il mondo ormai è competizione, selezione feroce, mercato spietato, i genitori temono che i loro figli restino esclusi, non è più il momento per occupare e rivendicare un’altra vita. Questa è l’epoca della lotta, ma non più quella politica, solo lotta per la sopravvivenza. Così l’occupazione è stata sostituita dalla preoccupazione.

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO