MORTE DEI MARMI - INVASA DAI RUSSI GONFI DI RUBLI, LA VERSILIA È IN TRISTE DECLINO - GLI AGNELLI E I FALCK NON CI SONO PIÙ: AL MASSIMO LA BOSCHI, CALÀ, SANTANCHÉ E SALLUSTI

Alessandro Ferrucci per “Il Fatto quotidiano”

RENZI A FORTE DEI MARMI CON LA FAMIGLIA RENZI A FORTE DEI MARMI CON LA FAMIGLIA

 

A Forte dei Marmi basta l'esterno di una villa per capire l'origine geografica del proprietario, la “cornice” diventa sostanza, il ferro battuto si erge a simbolo di sicurezza, forza, privacy. Soldi, soprattutto. Così dove c'è una ringhiera al posto della caratteristiche (e storiche) siepi e staccionate di legno dipinto, dietro c'è sempre un neo ricco russo a possedere struttura e parco, il tutto conquistato a botte di milioni di euro, non uno, due, tre e via così, ma quattordici senza angosce di portafogli.

 

HOTEL VILLA ROMA IMPERIALE DI FORTE DEI MARMIHOTEL VILLA ROMA IMPERIALE DI FORTE DEI MARMI

E poi carte di credito sicuramente black, da spesa illimitata, oppure l'immancabile cash racchiuso in mazzetti con fogli da cinquecento euro, assegni no, al limite sono preferibili i conti aperti dentro i negozi, tanto non c'è problema per i portatori sani di rubli. Sono loro a comandare in Versilia, sono loro l'unica speranza di una stagione disgraziata, dove il calo di presenze ha toccato quota meno 70 per cento rispetto ai gloriosi anni Novanta ; dove le piogge hanno funestato anche le fogne, il liquame è finito in mare e ha obbligato gli stabilimenti a issare la bandiera rossa: fermi tutti, è proibito tuffarsi in acqua se non si vuole rischiare la salmonellosi, o peggio.

 

Forte dei MarmiForte dei Marmi

“Ma lo vede? Non c'è più il traffico di una volta”, sentenzia il giornalaio a Lido di Camaiore, due passi dal Forte “un tempo i turisti erano obbligati alla bicicletta, era chic, chi usava l'auto erano gli occasionali, chi non possedeva una casa, insomma la Serie B delle vacanze. Ora invece c'è il vuoto, si trova anche parcheggio”. E indica la strada. Strisce blu sgombre, semafori rossi che non bloccano alcun automobilista, ville con le serrande abbassate, cartelli con su scritto “vendesi” sparsi a macchia, qualcuno passeggia, altri corrono sul lungomare, poco altro.

 

“Chi si salva sono i negozianti al Forte, grazie ai russi sembra di vivere in via Montenapoleone a Milano: solo grandi marchi e prezzi impossibili”. Una vetrina di Chanel, Rolex a pioggia, ecco Prada, poi Cavalli, una gioielleria, un'altra gioielleria, e ancora, e ancora, con anelli in vetrina da cinquantamila euro a salire, prezzi non esposti, ci mancherebbe. “Chi entra da noi?”, sorride una commessa, “inizialmente sono le donne, tutte molto giovani, magari bionde, tacchi alti, guardano, scelgono, escono e poco dopo arrivano gli uomini e saldano. Ah, parliamo solo di stranieri dell’est...”.

santa chic anche in spiaggia barbara urso daniela santanche al twiga di forte dei marmi foto santa chic anche in spiaggia barbara urso daniela santanche al twiga di forte dei marmi foto

 

Ovvio, neanche a dirlo. Su di loro circolano leggende, supposizioni, magari delle illazioni, c'è chi favoleggia di feste (meglio dire “festini”) da centinaia di migliaia di euro, tra modelle, chef pluristellati, champagne d'annata. E droga. Difficile scoprire il confine tra realtà e finzione “perché nelle loro case non entri se non sei del giro stretto – racconta uno degli storici del luogo – sono molto chiusi e non si fidano”.

 

Per questo è quasi impossibile incontrarli negli stabilimenti balneari, preferiscono le piscine private delle ville, frequentano quasi solo un locale, il Cocoa, attrezzato e arredato a loro gusto, tra stucchi, draghi e prezzi con molti zeri. Vagano in auto super-potenti, dal rombo fuori norma per i normo-motorizzati, bestioni da almeno 350 cavalli, nere, con vetri oscurati e gomme sproporzionate, chi le guida sembra uscito da un film di Cronenberg dedicato ai malavitosi di San Pietroburgo. Giocano a tennis, questo sì.

CARFAGNA E SANTANCHE A FORTE DE MARMICARFAGNA E SANTANCHE A FORTE DE MARMI

 

Eccoli nel circolo Europa, al centro del Forte, qui si allenano e organizzano tornei, magari iscrivono i figli poi accompagnati dalle bambinaie, e tra un set e un tie break si affacciano anche Alessandro Sallusti e Daniela Santanché, intramontabili del luogo, una sorta di “totem marmini”, si dilettano nel doppio, fingono sia tutto come un tempo, come sparring partner coinvolgono ragazzi molto più giovani di loro, di coetanei è penuria.

 

“Ma neanche il Twiga (lo stabilimento della parlamentare di Forza Italia) va un come un tempo”, sentenzia sibillino uno dei loro (presunti) amici. Ma non è il solo del litorale a soffrire la stagione: sul mare le tende sono tutte aperte, come sempre, ma le sdraio vuote, ai ristoranti non serve prenotare, c'è posto, nonostante questo i prezzi restano immutati. Resistere, resistere, resistere.

 

CARFAGNA E SANTANCHE A FORTE DE MARMICARFAGNA E SANTANCHE A FORTE DE MARMI

Per un abbonamento stagionale, da giugno a settembre, la tariffa varia dai cinquemila euro, a salire. Giusto dividere l'esborso con qualche amico, oggi io domani te. Il Tirreno titola in prima pagina, e la locandina rilancia: “Giorgio Panariello denuncia: troppi stranieri, non è più la mia Versilia”. Il giorno dopo l'allarme è sulle labbra di Marco Columbro, anche lui intervistato dal quotidiano toscano: “Me ne vado!” in quale luogo non è ancora chiaro.

 

“C'è un però rispetto a tutto questo...” Quale? “I soldi circolano solo ai piani alti, chi è in basso affoga”, rivela un piccolo negoziante di Forte dei Marmi. I rubli non vi toccano? “Lei ha mai visto un russo con la borsa della spesa? (silenzio scenico) Ecco, appunto, ha la sua risposta...”. Risultato: è più semplice acquistare un orologio da diecimila euro che un etto di prosciutto. “Le botteghe storiche chiudono di continuo – prosegue il commerciante – , vuoi la crisi, vuoi gli ipermercati che circondano il paese (tra Coop ed Esse-lunga è gara a colpi di metro quadro, sono enormi). Altri tempi quando i Falk, gli Agnelli, le grandi famiglie organizzavano party...”.

RENATO ZERO A FORTE DEI MARMIRENATO ZERO A FORTE DEI MARMI

 

Oggi, in giro, non si vede quasi nessuno di loro. Ogni tanto giusto uno dei Moratti. Molte luci delle ville-vip sono spente, quelle che hanno fatto storia con paginate di rotocalchi, il sogno e la chiacchiera di chi restava ai margini, anche in questo caso c'è chi ha ceduto al rublo e in spiaggia il gossip si è arenato, come il divertimento di chi amava sussurrare all'orecchio, “hai visto chi c'è?”. No, non c’è nessuno.

 

A parte Maria Elena Boschi. È il ministro dei Rapporti con il Parlamento a conquistare gli sguardi, le copertine. Prima un aperitivo all’Alma Rosa. Poi cena e porcini. Infine la “chicca”: eccola in Capannina circondata dagli amici, niente scorta, un selfie? Certo. Un altro selfie? Va bene, con piacere.

RENATO ZERO A FORTE DEI MARMIRENATO ZERO A FORTE DEI MARMI

 

Tutto mentre nella sala principale del locale c'è Jerry Calà che canta, lo fa tutte le settimane e da anni, lui inevitabilmente invecchia, il suo pubblico no: sono giovani, mutano le stagioni, ma sono sempre giovani e cantano le stesse canzoni della stessa scaletta. Alligalli. Acqua azzurra acqua chiara. Come è bello far l'amore da Trieste in giù... E finalmente Sapore di mare, anche se, oramai, il sapore sembra solo quello della vodka.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...