massimo miani mose venezia

MOSE DA PAZZI - IL SISTEMA CHE DIFENDE VENEZIA DALL’ACQUA ALTA RISCHIA DI SOMMERGERLA DI DEBITI! AL 31 DICEMBRE SCORSO, IL “CONSORZIO VENEZIA NUOVA” HA REGISTRATO UNA PERDITA D’ESERCIZIO DI QUASI 149 MILIONI DI EURO, RISPETTO AI 29 DEL 2019. I CONTI LI HA FATTI IL LIQUIDATORE MASSIMO MIANI, CHE HA PORTATO IN TRIBUNALE UN ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO PER STOPPARE I DECRETI INGIUNTIVI DELLE IMPRESE CHE HANNO REALIZZATO L’OPERA - SOLO IL COMMERCIALISTA HA FATTURATO QUASI 3 MILIONI DI EURO…

 

 

Alberto Zorzi per www.corriere.it

Massimo Miani 1

 

Dal 3 ottobre e per i quattro mesi successivi si è alzato 20 volte per difendere Venezia dall’acqua alta. Ma il Mose sta facendo fatica a «proteggere» il Consorzio Venezia Nuova dall’ondata di debiti che rischia di travolgere il pool di imprese che l’hanno realizzato.

 

I conti li ha fatti il liquidatore Massimo Miani, che dal suo arrivo a novembre ha messo tutto in fila e ha deciso di portare in tribunale un accordo di ristrutturazione del debito, anche per stoppare la raffica di decreti ingiuntivi e pignoramenti (almeno una decina, pare) che stavano iniziando ad arrivare.

 

venezia, il mose non viene attivato e torna l acqua alta 14

Decreto ingiuntivo

Tra questi anche quello del commercialista romano Giampaolo Cocconi, che con il suo studio ha curato dal 2014 la contabilità del Cvn e poi anche della controllata Comar, la società degli appalti: in questi anni ha fatturato quasi 3 milionidi euro, tanto che Miani avrebbe avviato delle verifiche, e ora è creditore per 383 mila euro nei confronti del Cvn e per 17 mila euro verso Comar.

mose entra in funzione di notte 2

 

sollevamento del mose 15 ottobre 2020 5

Essendo il Consorzio «blindato» dalla procedura di cui sopra, nei giorni scorsi lo studio Cocconi ha chiesto e ottenuto un decreto ingiuntivo proprio contro Comar: ma quando si è tentato di eseguire il pignoramento in banca si è scoperto che nei conti correnti non c’erano abbastanza soldi. Per capire la situazione del Cvn basta leggere tutti i documenti della procedura, che Miani ha fatto pubblicare integralmente sul sito ufficiale. Ci sono tutte le tabelle che faranno parte del bilancio consuntivo 2020 e i dati sono drammatici.

venezia, il mose non viene attivato e torna l acqua alta 4

 

Al 31 dicembre scorso, per colmare tutti i debiti, il Consorzio avrebbe avuto bisogno di 201 milioni di euro, ma a far tremare i polsi è soprattutto la perdita d’esercizio: quasi 149 milioni di euro, rispetto ai 29 del 2019. Proprio nei giorni scorsi Miani aveva scritto una lettera a tutti i consorziati – sia alle grandi imprese ormai «in sonno» come Mantovani, Grandi Lavori Fincosit e Condotte (tutte sottoposte a procedure concorsuali pure loro), che alle «piccole» che stanno lavorando – chiedendo di coprire il buco di bilancio accumulato dal 2014 al 2019, per un totale di 58 milioni.

venezia, il mose non viene attivato e torna l acqua alta 1

 

I creditori

Cifre che ovviamente le Pmi non hanno, tanto meno il quadruplo. Anzi lamentano di avanzare oltre 20 milioni di euro di lavori e progetti già eseguiti. Ma anche su questo Miani è stato tranchant: ha fatto scrivere una lettera dall’avvocato Stefano Ambrosini, in cui propone di pagare il 30 per cento dei crediti ai consorziati e ai collaudatori, il 40 alle imprese che hanno vinto gli appalti. «Così rischiamo il fallimento», hanno risposto i privati.

 

Massimo Miani

Tra l’altro, evidenzia Miani, tutti questi conti non calcolano l’ipotesi di perdere le 4 maxi-cause che pendono sopra il Cvn e chevalgono complessivamente 550 milioni di euro. Le riserve contestate dalle imprese assommano a 286 milioni (114 della sola Mantovani), ma anche su questo i contenziosi saranno scontati. Il creditore principale è proprio lo Stato, soprattutto quel Provveditorato alle opere pubbliche che è il committente del Mose.

 

Palazzo X Savi avanza 145 milioni di euro, 117 dei quali riguardano anticipi per sistemare lavori fatti male o carenze progettuali: alcuni accenni di corrosione, la conca di navigazione sbagliata, la lunata crollata, per esempio. Soldi che il Cvn dovrebbe recuperare facendo causa alle imprese, ma con la quasi certezza di recuperare poco o nulla. Poi ci sono 15 milioni dovuti al fisco, 6 alla Corte dei Conti, 44 milioni ai consorziati e 45 agli altri.

 

luigi brugnaro

Proprio per questo oggi è previsto un doppio vertice:Miani, il commissario del Mose Elisabetta Spitz e il provveditore Cinzia Zincone prima incontreranno il sindaco Luigi Brugnaro e il ministro Renato Brunetta, poi saranno a un tavolo in Prefettura convocato da Vittorio Zappalorto, con anche i rappresentanti delle imprese. Proprio ieri Brugnaro ha lanciato un nuovo appello: «È tempo che vengano erogate con urgenza le risorse mancanti per finire l’intera opera del Mose e i progetti di riqualificazione della laguna di Venezia».

mose entra in funzione di nottevenezia, il mose non viene attivato e torna l acqua alta 3mose venezia sollevamento del mose 15 ottobre 2020 4il mosesollevamento del mose 15 ottobre 2020 1sollevamento del mose 15 ottobre 2020 3venezia asciutta grazie al mosesollevamento del mose 15 ottobre 2020 2mose entra in funzione di notte 3mose entra in funzione di notte 1MASSIMO MIANIvenezia, il mose non viene attivato e torna l acqua alta 2venezia, il mose non viene attivato e torna l acqua alta 9venezia, il mose non viene attivato e torna l acqua alta 8venezia, il mose non viene attivato e torna l acqua alta 5venezia, il mose non viene attivato e torna l acqua alta 6venezia, il mose non viene attivato e torna l acqua alta 7

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…