IL VATICANO NON VUOLE PIÙ ESTRADARE CECILIA MAROGNA: PER LEI E’ IN ARRIVO UN PROCESSO PER PECULATO - ALLA MANAGER CAGLIARITANA, ARRESTATA A MILANO A OTTOBRE NELL'INDAGINE VATICANA RELATIVA ALL'EX CARDINALE ANGELO BECCIU, È STATA CONCESSA LA LIBERTÀ PROVVISORIA, REVOCANDO LA MISURA CAUTELARE…

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CECILIA MAROGNA CECILIA MAROGNA

PG VATICANO, IMMINENTE PROCESSO MAROGNA PER PECULATO

 (ANSA) - Il Giudice istruttore del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, accogliendo l'istanza formulata dall'Ufficio del Promotore di Giustizia, il 13 gennaio "ha revocato la misura cautelare a suo tempo disposta nei confronti della Sig.ra Cecilia Marogna, a carico della quale è di imminente celebrazione il giudizio per un'ipotesi di peculato commesso in concorso con altri. L'iniziativa intende, tra l'altro, consentire all'imputata" di "partecipare al processo in Vaticano, libera dalla pendenza di misura cautelare nei suoi confronti". Lo dice il Pg vaticano.

CECILIA MAROGNA CECILIA MAROGNA

 

GIUDICE VATICANO, MANCA PRESUPPOSTO PER ESTRADARE MAROGNA

 (ANSA) - E' "venuto meno il vincolo" che aveva determinato il presupposto della richiesta di estradizione per Cecilia Marogna, la manager cagliaritana arrestata a Milano a ottobre nell'indagine vaticana relativa all'ex cardinale Angelo Becciu. Lo scrive l'autorità giudiziaria vaticana in un documento letto in aula dalla Corte d'appello di Milano. In pratica, il "giudice istruttore" del Vaticano fa presente di aver disposto la "libertà provvisoria" per Marogna e di aver, dunque, revocato la misura cautelare che era il "presupposto" per chiederne l'estradizione. Da qui la rinuncia a portare avanti l'istanza di estradizione.

 

GIUDICI, VATICANO NON VUOLE PIÙ ESTRADARE CECILIA MAROGNA

 (ANSA) - Il Vaticano ha chiesto che sia dichiarato il "non luogo a provvedere" sulla richiesta di estradizione di Cecilia Marogna, la manager cagliaritana arrestata a Milano a ottobre nell'indagine vaticana relativa all'ex cardinale Angelo Becciu. Lo si evince da una comunicazione del ministero della Giustizia, letta dai giudici della Corte d'appello di Milano nell'udienza per l'estradizione. Comunicazione nella quale si dice anche che il Vaticano ha concesso la "libertà provvisoria" a Marogna.

cecilia marogna cecilia marogna

 

Si torna in aula alle 12 perché la Corte e le parti vogliono avere il provvedimento con cui il Vaticano rinuncia all'estradizione. All'inizio dell'udienza di stamani sul procedimento per l'estradizione per Marogna, arrestata il 13 ottobre tramite Interpol su mandato d'arresto delle autorità d'Oltretevere, i giudici della quinta Corte d'appello milanese hanno letto una comunicazione pervenuta oggi dal Ministero della Giustizia.

 

cecilia marogna cecilia marogna

Comunicazione nella quale, come letto dai giudici in aula, si evidenzia che "lo Stato della Città del Vaticano" chiede che sulla richiesta di estradizione per Marogna, accusata di peculato e appropriazione indebita aggravata, venga "dichiarato il non luogo a provvedere". Nella stessa nota il Ministero spiega che sempre il Vaticano, come comunicato, ha concesso la libertà provvisoria alla donna, revocando la misura cautelare. Le parti, però, hanno chiesto che possa essere disponibile anche il provvedimento delle autorità vaticane di cui dà conto la nota del ministero italiano.

 

CECILIA MAROGNA CECILIA MAROGNA

Da qui, dunque, il rinvio dell'udienza che riprenderà verso le 12. Lo scorso 17 dicembre, la Cassazione aveva disposto l'annullamento senza rinvio con perdita di efficacia della misura cautelare disposta per Marogna dai giudici milanesi che avevano convalidato l'arresto. Marogna, difesa dai legali Massimo Dinoia, Fabio Federico e Maria Cristina Zanni, era stata scarcerata già il 30 ottobre (le è stato poi tolto anche l'obbligo di firma). La Suprema Corte ha parlato di "un vuoto motivazionale che determina la nullità dell'ordinanza cautelare", dichiarando di fatto illegittimo l'arresto.

 

I difensori, tra l'altro, nei loro atti hanno sostenuto che Marogna, che si è sempre definita un'esperta in relazioni diplomatiche, non poteva essere arrestata anche perché "l'accordo tra Italia e Vaticano", basato sui Patti Lateranensi, "consente l'estradizione dal Vaticano all'Italia", ma non viceversa. Quello in corso è il primo procedimento di estradizione dall'Italia verso il Vaticano, che però ora, come emerge dalla comunicazione ai giudici, ha rinunciato alla richiesta.

 

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