green pass in azienda

NO GREEN PASS? NO STIPENDIO! – I LAVORATORI SENZA IL CERTIFICATO VERDE NON SARANNO RETRIBUITI GIÀ DAL PRIMO GIORNO DI ASSENZA INGISTIFICATA DAL LAVORO, MENTRE LA SOSPENSIONE PARTIRÀ DOPO 5 GIORNI – GLI EFFETTI GIÀ SI VEDONO: AD APPENA 24 ORE DALL’ANNUNCIO IN TUTTA ITALIA SI È VISTO UN AUMENTO DI PRENOTAZIONI PER IL VACCINO – NEL SETTORE PUBBLICO IL 5% DEI DIPENDENTI E' SENZA PASS, MENTRE NELLE AZIENDE PRIVATE IL NUMERO SALE FINO AL 15-25%...

Francesco Bisozzi per “il Messaggero”

 

Osho Green Pass Vaccino Lavoro

No pass, no stipendio. I lavoratori sprovvisti del certificato verde non saranno retribuiti già dal primo giorno di assenza ingiustificata dal lavoro, mentre la sospensione del rapporto scatterà dopo cinque giorni. Le assenze ingiustificate, sia nel pubblico che nel privato, del resto già prevedevano lo stop immediato dello stipendio, così come sta avvenendo anche nella scuola, dove l'obbligo di green pass è già in vigore. 

 

Risultato? Ieri, ad appena ventiquattro ore dall'annuncio del decreto, in molte Regioni si è visto un aumento delle prenotazioni per il vaccino e dell'afflusso negli hub vaccinali. 

 

Green pass in azienda 2

CAROTA E BASTONE 

La carota e il bastone: per quanto riguarda le imprese più piccole, quelle con 15 dipendenti o meno, la bastonata per i no vax sarà ancora più dura. I senza pass delle imprese più minute non solo dovranno rinunciare allo stipendio fin dal primo giorno di assenza del lavoro per mancata esibizione del certificato verde, ma a partire dal quinto giorno potranno anche essere sostituiti da un altro dipendente.

 

Green pass in azienda 3

 Non per sempre, ovviamente, visto che la norma impedisce esplicitamente il licenziamento, ma per un periodo che comunque può arrivare fino a dieci giorni. E se durante quel periodo il lavoratore si mettesse in regola e si procurasse il pass, magari facendo un tampone, dovrebbe comunque attendere la fine del contratto di sostituzione per ottenere di nuovo il suo posto. 

 

Green pass in azienda 4

In altre parole, dal prossimo mese, nelle imprese di dimensioni ridotte i senza pass che si convertiranno all'ultimo, o vaccinandosi o scegliendo la strada (costosa) dei tamponi ogni due giorni, rischieranno comunque di dover rinunciare a due settimane (cinque giorni più dieci) di retribuzione per effetto dell'estensione dell'obbligo del certificato verde e delle sostituzioni a tempo. 

 

L'INVITO GENTILE 

Quello che il governo definisce un invito gentile alla vaccinazione sta già avendo effetto e si prevede che la quota di lavoratori non vaccinati presenti nelle aziende, ma anche nelle amministrazioni pubbliche, si riduca drasticamente da qui al 15 ottobre, ovvero quando l'obbligo di green pass per tutti diventerà operativo. 

 

green pass

Nel settore pubblico, per esempio, la quota di statali non vaccinati tra quelli già interessati dall'obbligo si è asciugata notevolmente, al punto che oggi sono meno del 5 per cento del totale, al lordo di quelli che non possono farsi inoculare il farmaco per via di patologie incompatibili con la vaccinazione. Se si guarda invece ai dipendenti pubblici che ancora oggi non rischiano di perdere lo stipendio se sprovvisti del certificato verde, quelli non immunizzati sarebbero 300mila, circa il 25 per cento di quelli che a ottobre dovranno iniziare a fare i conti con il nuovo passaporto verde. 

 

green pass 7

Nell'arco delle prossime due settimane il governo prevede che l'asticella scenderà di numerosi gradini, proprio come è avvenuto nella scuola e nella sanità in precedenza. Lo stesso dovrebbe avvenire nel settore privato. Numerose aziende hanno cercato di misurare in queste ultime settimane il numero di no vax che avevano in pancia, per esempio spedendo ai propri dipendenti appositi questionari da compilare su base volontaria (per non disturbare la privacy). 

 

In diverse hanno riscontrato una quota di non immunizzati compresa tra il 15 e il 25 per cento, ma anche qui la speranza è che la percentuale si assottigli progressivamente, fino quasi ad azzerarsi in autunno. 

 

LA SPINTA ALLA CAMPAGNA 

green pass

Nel complesso sono 23 milioni i lavoratori coinvolti dalla novità, ha calcolato Palazzo Chigi. Poco più di un milione i dipendenti pubblici che ancora non devono esibire il lasciapassare e che a breve dovranno adeguarsi, tra funzioni centrali (230mila addetti), enti locali (comuni e regioni inglobano 400mila statali circa) e forze dell'ordine (poliziotti, esercito e vigili de fuoco), L'obiettivo è dare alla campagna vaccinale la spinta necessaria per raggiungere entro la metà di ottobre l'80 per cento della popolazione. 

 

digital green pass vaccinale

Ai lavoratori viene dato un mese per adeguarsi, con la prima dose di vaccino. Poi, dalla metà di ottobre, per accedere ai luoghi di lavoro, se non vaccinati o guariti dal Covid, bisognerà fare un tampone ogni 48 ore (72 ore se molecolare), e chi si rifiuterà incorrerà nella sospensione dal lavoro o dallo stipendio e in multe fino a 1500 euro e in ogni caso non inferiori a 600 euro. 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONA – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO