marco e paolo eletti

NON SAREBBE STATA L’EREDITÀ A SCATENARE LA LITE CHE HA PORTATO MARCO ELETTI AD UCCIDERE A MARTELLATE IL PADRE PAOLO. IL FIGLIO NON ACCETTAVA LA DOPPIA VITA DEL PAPA’ CHE SUI SOCIAL AVEVA UN PROFILO FEMMINILE UTILIZZATO PER INCONTRI CON ALTRI UOMINI – IL 33ENNE AUTORE DI THRILLER, IN CARCERE DAL GIORNO SUCCESSIVO AL DELITTO, E' ACCUSATO DI OMICIDIO PREMEDITATO. PERCHÉ HA COLPITO ANCHE LA MADRE? SAPEVA QUALCOSA?

Margherita Grassi per il “Corriere della Sera”

 

marco e paolo eletti

Non cambia l'accusa. Per gli inquirenti è un parricidio. Ma cambia il movente. Se prima si pensava a un delitto avvenuto al culmine di una lite per questioni di eredità, adesso si pensa che la lite sia degenerata perché Marco Eletti, al momento unico indagato per l'omicidio del padre Paolo, avrebbe appreso della presunta doppia vita dell'uomo.

 

Nella quotidianità la vittima era un 58enne pensionato anzitempo per problemi agli occhi che l'avevano reso ipovedente, ma su Facebook, oltre al profilo ufficiale in cui appare nella foto principale abbracciato al figlio, Paolo si presentava come una donna. Aveva un altro profilo femminile: una pagina in cui lasciava esplicitamente intendere orientamenti e comportamenti sessuali diversi da quelli che la sua famiglia e la comunità conoscevano.

 

marco eletti 2

Dopo accertamenti telematici che «riconducono a Paolo Eletti questo profilo», dicono gli inquirenti, cambia il movente nell'ipotesi accusatoria che ha portato Marco, 33 anni, in carcere sin dal giorno successivo al delitto. Era stato lui, nel tardo pomeriggio del 24 aprile a chiamare i soccorsi. Aveva raccontato di essere tornato a casa dei genitori, a San Martino, dopo essersi accorto di aver lasciato lì il portafogli al termine del pranzo del sabato, e di averli trovati esanimi: il padre Paolo era già morto, ucciso a martellate alla testa.

 

La madre, Sabrina Guidetti, 54 anni, era priva di conoscenza: era stata narcotizzata e aveva tagli, anche se molto superficiali, sui polsi. Marco Eletti aveva detto che probabilmente la madre aveva ucciso il padre provando poi a farla finita, ma la sua tesi era apparsa subito debolissima. Troppo poco tempo era passato da quando Marco era uscito di casa a quando aveva fatto ritorno trovando i genitori in quello stato. La misura cautelare a suo carico era poi stata confermata dal giudice per «gravi indizi di colpevolezza».

 

marco eletti 19

Marco davanti al gip aveva scelto di rimanere in silenzio, e in silenzio è poi sempre rimasto, rigettando tutte le accuse. Poche parole, in questi mesi, anche dai suoi legali. «Ci sono elementi a discarico del nostro cliente» la frase più volte ripetuta dall'avvocato Noris Bucchi, che non rilascia dichiarazioni sulle ultime novità investigative. Ma quando Marco avrebbe saputo di questa presunta doppia vita del padre? Secondo gli investigatori poco prima del delitto, anche se l'accusa per lui è di omicidio premeditato.

 

E la mamma? Perché colpire anche lei? Sabrina sapeva? La donna, rimasta ricoverata in coma un mese per la forte dose di benzodiazepine che aveva in corpo, si sta via via riprendendo. È attualmente ospite in casa di parenti, mentre l'abitazione di San Martino in Rio è ancora sotto sequestro. È stata sentita più volte come persona informata sui fatti, fatti che però lei dice di non ricordare. «Ricorda il pranzo tutti e tre assieme e di essersi addormentata, ma nessuna lite» dice il suo avvocato, Claudio Bassi.

 

MARCO ELETTI SABRINA GUIDETTI

La donna da tempo chiede di poter far visita al figlio in carcere, ma per ora l'incontro non è stato autorizzato. Nel profilo femminile che Paolo Eletti avrebbe aperto in Rete nell'estate del 2020 ci sono alcuni post in cui si parla di solitudine, del trattamento che certi individui riservano a persone come lui, della paura della pandemia e di non poter avere un contatto umano con gli altri se non via cellulare, della voglia di essere libero di esprimere la propria personalità. San Martino in Rio è rimasto sotto choc a lungo per il delitto di fine aprile. Paolo ha lasciato un grande vuoto in paese. Viene descritto come una persona gioviale, gentile, che teneva all'amicizia.

 

Orgogliosissimo del figlio Marco, che lavorava in un'agenzia di comunicazione ma la cui vera passione era la scrittura: ha pubblicato diversi libri e un romanzo thriller. E adesso una parte del paese vede come un'ingerenza troppo grande nella privacy di Paolo, vittima di omicidio, il racconto della virata, nelle indagini, verso questo nuovo movente.

marco eletti famigliamarco eletti

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."