traffico tigre tigri gabbia

POVERE TIGRI, I TRAFFICANTI DI ANIMALI FANNO COME JE PARE - IN ASSENZA DI DATI CERTI SULLE POPOLAZIONI DI TIGRI, PROLIFERA IL LORO TRAFFICO ILLECITO – CENTRALE E' IL RUOLO DEL SUD AFRICA DOVE ABBONDANO GLI ALLEVAMENTI CHE VENDONO AI PRIVATI ED ESPORTANO ALL’ESTERO – ANCHE L’ITALIA È COINVOLTA: INSIEME ALLA FRANCIA, SIAMO RESPONSABILI DEL 50% DEL TRAFFICO EUROPEO - IL MOTIVO? LA PRESENZA DI NUMEROSI CIRCHI (E QUALCHE BOSS DELLA MALAVITA CHE METTE I "GATTONI" IN GIARDINO)

Beatrice Montini per www.corriere.it

 

tigre

Si stima che al mondo siano rimaste al massimo 3.900 tigri selvatiche. Circa la metà di quelle allevate in cattività (8mila). Ma la mancanza di dati certi non permette alle autorità di avere un adeguato controllo su traffici illeciti e sfruttamento commerciale di questa specie a rischio estinzione.

 

I dati parlano da soli: in India - che ospita il 75% della popolazione mondiale di tigri in natura - nel 1947 gli esemplari erano 40 mila. Nel 2018 ne erano rimaste 2.967, un numero bassissimo eppure definito «storico» dal premier Narendra Modi.

tigri

 

Caccia, distruzione dell’habitat, paura, superstizioni: da secoli il felino più grande del mondo viene costantemente minacciato dall’uomo. Secondo alcune culture, le loro ossa tritate rendono più forti, mentre per altre, gli organi genitali possono aumentare la virilità e gli occhi sono in grado di curare malattie della vista. La pelliccia è ancora considerata una merce pregiata, simbolo di lusso e di potere. Così come i vari «trofei». Mentre i cuccioli vengono venduti come animali da compagnia.

tigre

 

L’ALLEVAMENTO IN SUD AFRICA

Al centro del traffico internazionale della tigre c’è oggi il Sud Africa che, secondo un recente rapporto dell’organizzazione animalista tedesca Four Paws - sta «palesemente violando gli accordi internazionali sul commercio di specie selvatiche» (ndr, convenzione di Washington - Cites). 

 

cucciolo di tigre

Non essendo native del Paese, spiega l’organizzazione animalista, le tigri non godono di protezione legale e proprio grazie a tali vuoti legislativi l’allevamento delle tigri sta diventando ancora più lucroso di quello dei leoni (che lo scorso anno il governo ha annunciato di voler proibire). Il rapporto afferma che la mancanza di normative efficaci riguardanti l’allevamento privato e il commercio di grandi felini vivi da questo Paese sta «incentivandone il commercio illecito e sta contribuendo al declino delle popolazioni di grandi felini in tutto il mondo». 

cucciolo di tigre

 

Il Sud Africa esporta ogni anno un gran numero di tigri vive allevate in cattività, ma anche parti di esse.Tra il 2011 e il 2020, almeno 359 tigri vive sono state esportate dal Paese principalmente in Vietnam, Cina e Thailandia, noti punti caldi per la domanda di parti di tigri e per il commercio illegale destinato alla produzione di medicine tradizionali e pellicce. Circa 255 di queste sono state vendute agli zoo. Ben 54, invece, i « trofei» esportati dal Paese.

 

IL RUOLO DELL’ITALIA

«Sebbene il focus del rapporto sia sull’industria sudafricana, le evidenze che ne emergono sottolineano la necessità di un cambiamento globale e urgente, per proteggere dall’estinzione i grandi felini come le tigri», spiega la Lav che sottolinea come l’Europa e anche l’Italia abbiano - purtroppo - un ruolo non indifferente in questi traffici. Basti pensare che - sempre secondo i dati diffusi dall’associazione - l’Italia e la Francia sono infatti responsabili, da soli, del 50% del traffico europeo.

 

tigri

Come è possibile? «Italia e Francia sono i Paesi con la presenza maggiore di aziende circensi - spiega al Corriere Andrea Casini, responsabile Animali Esotici della Lav - che sono autorizzate a detenere e allevare le tigri e quindi di fatto sono uno dei centri “di produzione” di questi animali». Le tigri possono in questo caso essere anche legalmente vendute ad altri circhi. «Ma il risultato è che non si ha idea di quante ce ne siano e spesso dove finiscano - sottolinea ancora Casini - Anche perché non esiste un registro unificato e un database degli animali esotici presenti sul territorio. Quindi è impossibile fare i controlli».

 

Un caso esemplare recente è quello delle dieci tigri trasportate da Latina alla Russia. «La fine di questi animali venduti e trafficati - spiega sempre Casini - è purtroppo quella di diventare medicina tradizionale cinese: e quindi di essere uccisi e smembrati». Se una tigre viva vale dai 3mila ai 5mila euro, il guadagno per una tigre morta va infatti dai 15mila ai 20mila euro.

 

la tigre che sbuca dall acqua photoshop 14

LA SOLUZIONE POSSIBILE

Uno dei problemi nel definire il ruolo dell’Italia nel traffico del commercio illegale di tigri è - ancora una volta - l’impossibilità di ottenere dati univoci. Ad esempio: secondo i dati ufficiali le tigri dichiarate in Italia sono 24 . Ma il numero «reale» (ottenuto incrociando evidenze della presenza di questi animali in circhi, zoo etc.) è almeno di 400.

 

tigri 3

La soluzione? «Oggi in Italia siamo di fronte ad un possibile cambiamento positivo per le tigri e gli animali esotici, in generale - sottolinea ancora la Lav - Entro l’8 maggio, infatti, il ministero della Salute è chiamato ad approvare il Decreto Attuativo della Legge 53 che vieterà totalmente la riproduzione, la detenzione e il commercio di animali selvatici ed esotici, comprese le tigri. Le disposizioni contenute in esso, se rispetteranno come dovrebbero l’Articolo 14 lettera q) della Legge 53 votata e approvata dal nostro Parlamento, avranno impatti importanti sui circhi e sugli allevamenti privati di tutti gli animali selvatici. Solo attraverso questi cambiamenti epocali si potrà tornare, ma non come prima».

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…