UN PROVINO E POI UN POMPINO: UN EX CARABINIERE RECLUTAVA RAGAZZINI DA DARE IN PASTO AI PRETI PEDOFILI ROMANI

Ilaria Sacchettoni per "Il Corriere della Sera"

L'8 marzo scorso don Patrizio Poggi si accomoda in un ufficio dei carabinieri del Noe (Nucleo per la tutela dell'ambiente) e inizia il proprio racconto. Senza alcun giro di parole, dichiarando in premessa di essere stato condannato a cinque anni di reclusione per violenza sessuale nei confronti di minori, l'ex parroco del San Filippo Neri di Roma assicura di aver sentito «il dovere di tutelare la Santa Chiesa e la comunità cristiana».

Quasi una chiamata della propria coscienza «essendo a conoscenza di gravi fatti che ne minacciano l'integrità e le normative canoniche e penali».

Con lui, durante il dettagliato racconto che chiama in causa per nome e cognome nove prelati, sono presenti altri due religiosi (uno dei quali andrà via prima della fine per impegni personali) che in qualche modo garantiscono sulla sua «serietà». È a conoscenza, spiega, di un circuito di prostituzione giovanile/minorile a beneficio di monsignori e parroci romani.

Nulla di improvvisato e spontaneo, bensì un giro organizzato e gestito con metodo da una sorta di mediatore. L'ex carabiniere (di cui Poggi fa il nome e che sarebbe iscritto sul registro degli indagati) promuove «incontri e attività legate alla prostituzione maschile e in particolare minorile» per alcuni religiosi. Semplici parroci, ma anche alti prelati. Seguono i nomi.

Come avviene il reclutamento si legge più avanti: l'ex carabiniere, dice Poggi, «li incontra e li seleziona all'interno e nei pressi del "Twink" di via Giolitti, adiacente alla stazione Termini». Seduto su un'auto con un provvidenziale contrassegno «Emergenza sangue», l'ex carabiniere sosta ai lati della via e seleziona i ragazzi, in primis con gli occhi.

Il procacciatore lavora in pool. Oltre a lui c'è il direttore di una piccola agenzia che recluta testimonial di spot «attratti dalla falsa attività di modelli o attori formalmente proposta» e un personaggio che «svolge attività di contabile in nero per la parrocchia di San Filippo Neri» da cui lo stesso Poggi, per inciso, proviene.

I tre «selezionatori» hanno già lavorato assieme «realizzando un programma denominato "Belli e Dannati"» ad uso, evidentemente dello stesso mercato. Volutamente meticoloso, don Poggi testimonia di incontri sessuali nelle chiese alla periferia romana con giovani dell'est Europa ed è in grado di fare i nomi di parroci che pagano abitualmente «per prestazioni dei minori», quantificandone perfino le cifre. Somme «fra i 150 e i 500 euro» alla volta dice.

Don Poggi regala al Noe ulteriori spunti investigativi. L'ex carabiniere? Non solo seleziona i giovani destinati all'entourage della Curia, ma è anche «coinvolto nel commercio clandestino di ostie consacrate, acquistate da aderenti a sette sataniche». Dettaglio di sapore un po' gotico del quale dovranno occuparsi gli investigatori coordinati dal procuratore aggiunto Maria Monteleone. Il magistrato ha già iscritto tre persone sul registro degli indagati, ma nessuna risulta essere un sacerdote.

A don Poggi resta il tempo per una confidenza penosa: «Essendo seminarista presso il seminario minore di Firenze ho subìto vari atti di molestie da parte dell'allora rettore». La parrocchia, dice «aveva tra i suoi fedeli anche i noti Pietro Pacciani e Mario Vanni». Il mostro di Firenze e il suo compagno di merende. Un riferimento tanto suggestivo quanto difficile da riscontrare. L'uno e l'altro sono morti da tempo.

 

cardinale pedofiliaPEDOFILIAPedofilia Chiesa - BambinoPreti Pedofiliverbale di denuncia don patrizio poggi.VATICANO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?