stefania sandrelli

QUANDO IL “SAPORE DI SALE” DIVENTÒ INSOPPORTABILE – LA PASSIONE, L’AMORE E FOLLIA DI GINO PAOLI PER L’ALLORA MINORENNE STEFANIA SANDRELLI - NELLA LORO STORIA, UN TENTATO SUICIDIO E UNA CANZONE IMMORTALE

Fulvia Caprara per “la Stampa”

 

In un’inquadratura lenta, precisa, sensuale, Stefania Sandrelli appare distesa, a pancia sotto, intenta a prendere il sole su una spiaggia deserta, nella prima sequenza di uno dei suoi film capolavoro, Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli. L’immagine di quel corpo morbido e moderno, invitante ma non aggressivo, richiama subito una nota musicale, un accordo celeberrimo che parla di mare, di spiaggia, di passione.

gino paoli e stefania sandrelligino paoli e stefania sandrelli

 

Era il 1965 e Sandrelli, già contesa dai registi più famosi, interpretava Adriana, ragazza fragile e remissiva, incapace di sopravvivere nel demi monde dello spettacolo dove ogni sogno, per una donna sola, ha un costo alto e inevitabile. Niente in comune con la vera Stefania Sandrelli che due anni prima, nel giorno del quindicesimo compleanno, 5 giugno ’61, aveva conosciuto Gino Paoli, scatenando un’irresistibile attrazione di cui una figlia, Amanda, e una canzone, Sapore di sale, sono i frutti migliori.

 

gino paoli e stefania sandrelli gino paoli e stefania sandrelli

Lui era di scena alla Bussola di Viareggio, lei aveva una voglia matta di conoscerlo, adorava il suo modo di cantare, lo aveva visto in tivù e avrebbe fatto di tutto per farsi invitare a ballare. Non fu difficile. Quella fanciulla in fiore, vestita di verde acqua, un abito con le frange che partivano da sotto il seno, colpì subito l’autore. La differenza d’età era proibitiva, Paoli aveva quasi trent’anni e, sulle prime, tentò di sottrarsi. Ma fu un attimo, poi non ci fu più niente da fare.

 

GLI INCONTRI SEGRETI

Cominciarono fughe e segreti, incontri e appuntamenti clandestini. La minorenne spensierata, cresciuta in Versilia con il sogno della danza classica e la mania del cinema, sgattaiolava via di notte, calandosi dalla finestra, attenta a non farsi beccare dalla madre, per poi rientrare all’alba, con l’aiuto della cameriera, dopo scorribande d’amore, corse sull’auto scoperta del cantante, jazz, baci, sesso in pineta. Tutto pur di stare insieme, sfidando i divieti, la realtà che vedeva Paoli regolarmente coniugato con Anna Fabbri (Sandrelli, all’inizio, non lo sapeva) e il pericolo di essere solo una delle tante conquiste del musicista sciupafemmine.

gino paoli con stefania e amanda sandrelli gino paoli con stefania e amanda sandrelli

 

Più tardi le note suggellarono l’incantesimo, sulla sabbia dove lei si lasciava cadere, accanto a lui, nelle sue braccia, lontano da tutto, «lontano da noi, dove il mondo è diverso, diverso da qui». Sì, è vero: Sapore di sale parlava di lei e le altre, anche se c’erano o c’erano state (nel ’61 il cantautore aveva dedicato Senza fine a Ornella Vanoni e l’attrice ha dichiarato di ritrovare se stessa anche, o forse di più, in Che cosa c’è), non arrivarono a provocare quell’onda di desiderio, quello struggimento amoroso di uno degli evergreen più amati della storia della canzone italiana.

 

STEFANIA SANDRELLI E GINO PAOLISTEFANIA SANDRELLI E GINO PAOLI

Alla radice dell’ispirazione c’erano la nostalgia e forse la consapevolezza che il cinema, a poco a poco, avrebbe separato gli amanti. L’ex ragazzina, che ormai viveva a Roma mentre Paoli l’avrebbe voluta a Milano, stava diventando diva. Sotto il sole dell’estate del ’63, mentre Sapore di sale balza in vetta alle classifiche, Sandrelli gira a Sciacca Sedotta e abbandonata di Pietro Germi. Paoli continua a tempestare di telefonate la casa di famiglia, la signora Sandrelli risponde che Stefania non c’è anche quando c’è. Quando i due riescono a comunicare volano parole grosse, sono i litigi della paura, quelli di quando si è lontani e si avverte che il filo sta per spezzarsi.

stefania sandrelli  photo mario donderostefania sandrelli photo mario dondero

 

AMANDA, FIGLIA D’ARTE

Alla fine è il cantante-poeta che non regge, una nuvola di disperazione gli offusca la mente, lo spinge a prendere una pistola e a spararsi un colpo al cuore. Che, per fortuna, si blocca intorno al pericardio: «Il suicidio - dirà più tardi - è l’unico arrogante modo dato all’uomo per decidere di sé. Eppure io sono la dimostrazione che neppure così si riesce a decidere davvero...».

 

Lei, tra molte cautele, riceve la notizia sul set. Parte subito, si precipita in ospedale, tenta di sdrammatizzare dicendo una cosa semplice, logica, che non fa una piega e ricorda le battute di certi suoi personaggi, lievi, disincantati, innocenti solo in apparenza: «Se mi ami talmente tanto, perché vuoi morire? Se uno ama, l’amata la vuole vedere».

 

stefania sandrelli  photo fiorenzo niccolii stefania sandrelli photo fiorenzo niccolii

Così succede che Paoli riesca a ridere, uscendo dal buio che l’aveva avvolto, tornando a credere in quell’amore, nato proibito e diventato necessario. Un anno dopo, nell’ottobre ’64, nasce Amanda, una figlia che più «d’arte» non si può. L’intesa tra i genitori, cantautore glorioso e attrice di fantastico talento, va avanti ancora un po’.

 

stefania sandrelli  photo elisabetta catalanostefania sandrelli photo elisabetta catalano

L’equilibrio è difficile da mantenere, il cinema incalza. Paoli non approva certe scelte, non vorrebbe che la sua compagna recitasse in Io la conoscevo bene e si oppone fieramente alla prospettiva di vederla nella Noia di Damiano Damiani, tratto dal romanzo di Moravia, e poi interpretato da Catherine Spaak. La fine di tutto arriva intorno al ’68. Ma la memoria del legame impetuoso resta, intatta, nel sapore di mare, nel «gusto un po’ amaro di cose perdute».

stefania sandrelli   photo by gianfranco salisstefania sandrelli photo by gianfranco salisStefania Sandrelli Archivio fotografico Cineteca Nazionale Stefania Sandrelli Archivio fotografico Cineteca Nazionale stefania sandrelli  photo mimmo cattarinich epocastefania sandrelli photo mimmo cattarinich epocastefania sandrelli e dominique sanda ne il conformistastefania sandrelli e dominique sanda ne il conformistastefania sandrelli a viareggiostefania sandrelli a viareggiostefania sandrelli ieri e oggistefania sandrelli ieri e oggistefania sandrelli nel film di pietro germistefania sandrelli nel film di pietro germistefania sandrelli   la chiavestefania sandrelli la chiave

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…