QUEL TENORE DI VITA ERA UN MIRACOLO DI LOURDES - SONO FINITI NEI CASINI ALESSANDRO PINNA ED EMANUELE TRANCALINI, I PRESIDENTI DELL'UNITALSI, L'UNIONE TRASPORTO AMMALATI A LOURDES E SANTUARI INTERNAZIONALI: SONO ACCUSATI DI ESSERSI APPROPRIATI DI UN MILIONE E OTTOCENTO MILA EURO SOTTRAENDOLI ALLE CASSE DELL'ORGANIZZAZIONE - VILLA COMPRATA IN SARDEGNA, VESTITI FIRMATI, OROLOGI DI MARCA, VIAGGI A DUBAI E AI CARAIBI: ANCHE LA STORICA SEGRETARIA, IMPUTATA PER RICICLAGGIO, LI SCARICA...

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Giulio De Santis per il “Corriere della Sera - ed. Roma

 

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«Effettivamente Alessandro Pinna e Emanuele Trancalini avevano un tenore di vita molto alto. Oltre alla villa acquistata in Sardegna dove spesso si recavano per ferie estive, vestivano sempre con abiti firmati, avevano orologi di marca ed effettuavano viaggi in località esclusive come è successo più volte a Dubai e ai Caraibi».

 

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A riferire le impressioni «sul tenore di vita molto alto» tenuto dai due ex presidenti della sottosezione romana dell'Unitalsi (Unione trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali), è Cristiana Maddaluni, 50 anni, segretaria della divisione guidata tra il 2008 e il 2016 da Pinna e Trancalini. Entrambi sono accusati di essersi appropriati di un milione e ottocento mila euro sottraendoli alle casse dell'organizzazione.

 

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Soldi che avrebbero utilizzato, tra l'altro, per comprare una villa in Sardegna. È il 17 ottobre del 2018 il giorno in cui il Maddaluni esprime agli inquirenti le sue osservazioni e le sue valutazioni sul tenore di vita dei due ex presidenti.

 

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In quella data la signora è sentita come persona informata sui fatti. Solo in un secondo momento sarà imputata con l'accusa di riciclaggio per aver versato gli assegni intestati Unitalsi sul proprio conto, ritirandovi poi il denaro da girare a Pinna.

 

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Tra i soldi consegnati all'ex superiore, la Maddaluni sottolinea agli investigatori come alcuni prelievi siano avvenuti in un periodo dell'anno preciso: «In diverse occasioni il Pinna, spesso prima di partire per le ferie in Sardegna, mi faceva prendere del denaro contante dalla cassaforte della sottosezione, ammontante a seconda delle volte dai 2mila e 500 ai 5mila e 500 euro, per poi effettuare un bonifico sul conto corrente di Trancalini o a favore di una finanziaria per pagare un mutuo acceso dalla madre di Pinna».

 

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Perché la Maddaluni si è prestata a queste operazioni? «Effettuavo tutto quello che Pinna mi chiedeva in quanto avevo totale fiducia in lui avendomi aiutato nei momenti difficili della mia vita», ha spiegato la segretaria. Che, una volta indagata, ha scaricato l'ex presidente: «Ora ho capito che il senso di queste operazioni per Pinna era di appropriarsi dei soldi».

 

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I legami con i due ex presidenti la Maddaluni li ha chiusi: «Interrotti dopo il furto avvenuto nel 2017 nella sede della sottosezione dell'Unitalsi perché ho capito che mi stavo trovando, anche a causa loro, in una situazione di difficoltà».

 

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Il furto in via Embrici, il 20 marzo del 2017, è stato il giorno in cui ha cominciato a essere aperto il vaso di Pandora sulla gestione dei due ex presidenti. A processo Dario Fiorini, 52 anni, accusato di aver rubato 100mila euro.

 

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Dalle modalità del furto sembra che il ladro si sia mosso all'interno della sottosezione come se già sapesse dove andare. Le due inchieste - quella sul furto e quella sull'appropriazione - non sono collegate. Oggi si terrà l'udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio dei due ex presidenti. Nella stessa udienza sono imputate per riciclaggio anche la Maddaluni, Francesca Tommasi ed Elisa Rabatti, tutte accusate di riciclaggio.

 

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