ginecologo bari giovanni miniello

"LA CONDOTTA DI MINIELLO NON E' NÉ COATTIVA NÉ FATTA PER APPROFITTARE DI PAZIENTI IN INFERIORITÀ FISICA O PSICHICA” – IL RIESAME NEGA IL CARCERE AL GINECOLOGO DI BARI, GIOVANNI MINIELLO, ACCUSATO DI VIOLENZA SESSUALE NEI CONFRONTI DI DUE PAZIENTI ALLE QUALI AVREBBE PROPOSTO RAPPORTI SESSUALI COME CURA PER IL PAPILLOMA VIRUS: RESTERÀ AI DOMICILIARI – “LA PROPOSTA TERAPEUTICA ALTERNATIVA ERA APPARSA TALMENTE SURREALE CHE…”

Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”

 

giovanni miniello ginecologo di bari 4

Punto primo: le pazienti erano perfettamente in grado di capire che fosse improbabile, anzi «ai limiti dell'assurdo» quel che il ginecologo stava sostenendo. Punto secondo: non erano donne psicologicamente vulnerabili. Al contrario, erano «prive di patologie psichiche o situazioni di disagio o debolezza culturale che avrebbero potuto renderle vulnerabili». Terzo: «Siamo fuori dal campo d'azione della violenza o della minaccia costrittiva». 

 

Ancora: bene ha fatto il giudice delle indagini preliminari a ritenere fuori tempo massimo due delle quattro querele iniziali. «La scelta di non proporre querela» a suo tempo «è stata libera e consapevole», e inoltre, non aver denunciato prima «per timori di ripercussioni è pur sempre una scelta». 

 

il ginecologo di bari giovanni miniello beccato dalle iene

Infine: non c'è «consenso consapevole e informato» che possa rendere «lecita la manovra sessuale medica», poiché proporre «un rapporto sessuale contrabbandato come se avesse finalità terapeutica non è qualificabile come attività medica che necessita, per essere valido e lecito, del consenso informato del paziente». 

 

Ecco. Riassunto per sommi capi è questo il contenuto del provvedimento appena depositato dal Tribunale del Riesame di Bari, chiamato a decidere sulla richiesta di detenzione in carcere per il ginecologo barese Giovanni Miniello. Quarantuno pagine di bocciatura che seguono la linea già scritta dal giudice delle indagini preliminari. 

 

il ginecologo di bari giovanni miniello beccato dalle iene

Il 30 novembre 2021 lui aveva negato il carcere per il ginecologo (68enne) stabilendo la misura degli arresti domiciliari come più adeguata, ma la procura aveva fatto ricorso insistendo sulla necessità di essere più duri e, quindi, di mandarlo in cella. Il risultato è un muro contro muro su ciascuno dei motivi d'appello proposti dai pubblici ministeri, e cioè - appunto - la costrizione, la vulnerabilità psicofisica, il consenso informato e il ritardo delle due querelanti. 

 

I giudici Giulia Romanazzi, Giuseppe Montemurro e Arcangela Stefania Romanelli hanno confermato l'accusa della violenza sessuale soltanto per due episodi che riguardano palpeggiamenti durante le visite. Non sono invece da ritenersi violenza sessuale - hanno stabilito - le proposte di rapporti sessuali come cura per il papillomavirus. «Per quanto deontologicamente scorretta, la condotta di Miniello non risulta né irresistibilmente coattiva né posta in essere per approfittare delle condizioni di inferiorità fisica o psichica delle pazienti», scrivono i giudici del Riesame. 

 

il ginecologo di bari giovanni miniello beccato dalle iene 2

In sostanza: «La proposta terapeutica alternativa era apparsa talmente surreale» che le stesse pazienti l'hanno rifiutata «percependo l'improbabilità, al limite dell'assurdo, che una tale pratica sessuale potesse avere un effetto curativo». Parole «in linea con i fondamentali principi in materia di libertà personali», è il commento dell'avvocato del ginecologo, Roberto Eustachio Sisto. Che non si spinge oltre nel definire il comportamento del suo assistito nello studio medico ginecologico aperto dopo la pensione.

giovanni miniello

 

 Anche perché - se le testimonianze saranno confermate - da quelle 41 pagine l'indagato, con al sua «terapia del sesso» come cura del papilloma, non ne esce benissimo. E la sua posizione giuridica potrebbe aggravarsi, perché in queste ultime settimane le querele contro di lui sono diventate sedici, il totale degli episodi contestati sono saliti a 29 e per tutte le pazienti che lo chiamano in causa è stata presentata una richiesta di incidente probatorio. 

 

Intanto l'università di Bari Aldo Moro ci tiene molto a far sapere che «il dottor Giovanni Miniello non è nostro docente». In un certo senso anche l'ateneo boccia gli inquirenti, perché in una delle 29 imputazioni, per fatti che risalgono al 2019, lui è sotto accusa per aver abusato «della sua qualità di docente presso la scuola di specializzazione in ginecologia dell'Università», approfittando «della condizione di inferiorità psichica» della giovane paziente «al momento del fatto, in quanto studentessa universitaria di medicina». 

giovanni miniello

 

La replica: «Sulla base agli accertamenti effettuati dai nostri uffici, dal 2006 in poi nessun contratto di docenza all'interno della scuola di specializzazione risulta affidato al dottor Miniello». La procura non ha ancora deciso se arrendersi; sta valutando se insistere ancora e portare tutto in Cassazione.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...