alberto genovese sarah borruso

"DA SUBITO C'È STATO L'USO SMODATO DI DROGHE. LE RICHIESTE SESSUALI PIÙ SPINTE SONO ARRIVATE DOPO" – LA VERSIONE DI SARAH BORRUSO, LA FIDANZATA DI ALBERTO GENOVESE, CONDANNATA A 2 ANNI E 4 MESI PER VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO – DICE DI ESSERE CADUTA NELLA SINDROME DELLA CROCEROSSINA: “PENSAVO DI TRASFORMARE ALBERTO IN UN PADRE DI FAMIGLIA” – SUI RAPPORTI A TRE: “RIMANEVO IMMOBILE,  CONTINUAVO A DROGARMI SOLO PERCHÉ NON AVREI SAPUTO COS'ALTRO FARE”

Monica Serra per “la Stampa”

 

sarah borruso alberto genovese

«Ho amato un uomo che ha sempre e solo scelto se stesso, che non mi ascoltava, che non mi rispettava e che mi umiliava. Non voglio cadere nella vittimizzazione, perché mi prendo le mie responsabilità. Ho commesso degli errori, prima tra tutti ho calpestato la mia dignità, non mi sono imposta come avrei dovuto, sono stata ingenua pensando di trasformare l'Alberto di allora in un padre di famiglia».

 

Nel giorno della condanna dell'ex mago delle startup a otto anni e quattro mesi con l'accusa di aver violentato due ragazze - una diciottenne a Terrazza Sentimento, il suo superattico con vista sul Duomo, e una ventitreenne a Ibiza - e di aver ceduto la droga che a fiumi circolava ai suoi party, l'ultima a uscire dall'aula è stata la sua ex fidanzata, Sarah Borruso, 27 anni oggi, diciotto in meno di lui. Con le lacrime agli occhi e grandi occhiali da sole sul naso, sorretta dalla madre e dal suo avvocato Gianmaria Palminteri.

 

alberto genovese in tribunale

La giudice Chiara Valori l'ha condannata a 2 anni e 4 mesi, tre in meno di quelli richiesti dai magistrati che la ritengono colpevole di violenza sessuale di gruppo. «Lei c'era, sapeva quello che faceva, ha partecipato attivamente», hanno ricostruito i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, attraverso testimonianze, messaggi e chat raccolti dalla squadra mobile di Milano, diretta da Marco Calì.

 

In questi due anni di «tsunami giudiziario e mediatico» che si è abbattuto sulla sua vita, Borruso ha sempre rifiutato di raccontare pubblicamente la sua verità. Lo ha fatto in aula, chiedendo di prendere la parola per fare dichiarazioni spontanee nell'ultima udienza prima della sentenza. Ha ricostruito come, nell'estate del 2019, è iniziata la sua storia con Genovese «dopo un lungo corteggiamento».

 

sarah borruso

«I primi mesi abbiamo vissuto una relazione normale, autentica, anche lui si mostrava innamorato quanto me», ha spiegato la ventisettenne arrivata a pesare 44 chili «perché questa storia mi sta logorando». «Mi diceva che non provava un sentimento così importante per una ragazza da molto tempo. Ho iniziato a vivere una sorta di favola, ero convinta di aver trovato l'anima gemella. In poco tempo era diventato la mia ragione di vita, il mio tutto».

 

Così Borruso ha spiegato come è entrata «a far parte del mondo» dell'imprenditore, fatto di feste e vacanze patinate, di droga, tanti soldi, «in un quadro di devastazione umana», come l'hanno definita i pm convinti della «piena volontà» degli atti che la accusano di aver commesso. «L'unico problema che si è palesato sin dall'inizio della nostra relazione era l'uso smodato di sostanze. Le richieste sessuali più spinte, tra le quali i rapporti a tre, sono arrivate solo dopo. Insieme alla droga, ai giorni interi che passavamo a farne uso senza dormire, né mangiare».

 

alberto genovese in tribunale a milano 4

Davanti al giudice e al suo ex, all'associazione antiviolenza Dire, che ha poi deciso di rinunciare a costituirsi parte civile contro di lei, Borruso ha provato a spiegare il suo disagio nei menage a troi, a cui però avrebbe in più occasioni partecipato, secondo le testimonianze raccolte nel corso delle indagini.

 

«Non sapevo come si facesse - dice ora la ventisettenne -, per me era già difficile accettare di condividere il mio fidanzato con un'altra, spesso mi sentivo in difetto o di troppo. Provavo un senso di vergogna indescrivibile. Capitava di rimanere immobile, di continuare a drogarmi solo perché non avrei saputo cos' altro fare, perdevo tempo in bagno, o me ne andavo dalla stanza. È difficile spiegare le emozioni conflittuali che vivevo in quei momenti, da un lato provavo la paura di perderlo e dall'altra il senso di disgusto nel toccare certi picchi».

 

ALBERTO GENOVESE IN AULA

Oggi che si è trasferita dalla madre lontano da Milano, ha fatto un percorso di riabilitazione dalla droga e si è iscritta alla facoltà di psicologia, Borruso in aula prova a respingere la ricostruzione dei pm, che in questo filone d'inchiestala accusano di aver partecipato alla violenza sessuale di una ventitreenne a Villa Lolita, in una vacanza a Ibiza. «Voglio dire per l'ennesima volta che i rapporti a tre non erano volontà mia, non erano un mio desiderio, ma solo di Alberto. Era lui che li desiderava e io mi prestavo perché - ammette - essendo stata innamorata non vedevo molte altre alternative se non quella di perderlo».

 

alberto genovese in comunita' 11

Poi conclude: «La mia paura più grande sapete qual è? Quella di essere condannata perché sono stata la fidanzata di Alberto Genovese. Non fatelo, per favore». Per i pm non è così ed evidentemente neanche per la giudice. L'intero collegio difensivo - anche gli avvocati Luigi Isolabella, Davide Ferrari e Stefano Solida che assistono l'ex imprenditore - attendono le motivazioni della sentenza per decidere se ricorrere in appello.

alberto genovese in tribunale a milano 2alberto genovesealberto genovesealberto genovesealberto genovesealberto genovesealberto genovese in tribunale a milano 3

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO