LA RIVIERA DEL PECCATO - PRETI CULTURISTI, TRUFFATORI, MOLESTATORI E SFRUTTATORI AD ALBENGA, VESCOVO COMMISSARIATO - SELVAGGISSIMA: AL PAPA SARÀ VENUTA VOGLIA DI CHIAMARE LE GUARDIE SVIZZERE E DARE IL VIA A UNA GUERRA SANTA CONTRO LA RIVIERA LIGURE”

Selvaggia Lucarelli per “Libero Quotidiano

 

Vescovo 
Mario 
Oliveri 
Vescovo Mario Oliveri

Avrei voluto vedere la faccia di Papa Francesco quando gli hanno consegnato il dossier sulla diocesi di Albenga con il riassunto dettagliato di tutte le vicende che hanno movimentato la vita nelle varie parrocchie negli ultimi anni.

 

Quelli, per essere precisi, in cui ha esercitato la sua missione pastorale il vescovo Mario Oliveri, ora commissariato come un qualsiasi comune con infiltrazioni camorristiche. A voler essere ottimisti, al povero Papa è venuta voglia di chiamare a raduno le guardie svizzere e dare il via a una guerra santa contro la riviera ligure.

 

Se l’ipotesi vi pare eccessiva o surreale, è bene riassumere i fatti più eclatanti accaduti da quelle parti. Intanto va premesso che il vescovo Oliveri ha sempre dichiarato la sua volontà di chiamare a sé i preti scomodi, magari allontanati da altre parrocchie, perché «è giusto lasciare le 99 pecorelle per cercare quella smarrita», ha dichiarato.

 

selvaggia lucarelli (2)selvaggia lucarelli (2)

Discorso sacrosanto, per carità. C’è però un problema. Mentre il vescovo girava per campi a cercare la pecorella smarrita, le altre 99 andavano chi ad adescare minorenni, chi a infilarsi crocifissi d’argento sotto la tunica, chi a fare il piacione con le mogli di altri come un Balotelli in libera uscita a Manchester.

 

Insomma, da qualche anno, nella diocesi di Albenga, le pecorelle non sono semplicemente smarrite. Soffrono di labirintite acuta. E il buon Oliveri, anziché aver chiuso il recinto, è parso ben felice di tenerlo spalancato. In principio fu Don Luciano Massaferro, reggente delle parrocchie di San Giovanni Battista e San Vincenzo.

 

Don 
Luciano 
Massaferro
Don Luciano Massaferro

Una pecorella così raccomandabile da avere il compito di vegliare su ben due parrocchie, mica di cambiare i ceri in chiesa a fine giornata. Peccato che la pecorella fosse sì smarrita, ma diventasse meglio di un Tom Tom quando si trattava di adocchiare chierichette undicenni a cui alzare la gonna. In quell’occasione, il buon vescovo dichiarò: «Chi attacca cerca di giustificare il male che è in sé cercando il male negli altri».

 

In pratica, chi mandò in galera Don Luciano era un molestatore di chierichette, mentre Don Luciano un’inoffensiva pecorella che brucava in pace. Poi ci fu la pecorella Don Silvano De Matteis, parroco di Loano. Qui la faccenda è degna di un cinepanettone. Durante una processione il sacerdote vide la moglie del comandante della capitaneria di porto e si ingrifò.

 

Fece degli apprezzamenti che neanche De Sica alla Ferilli in Natale a New York. Il marito di lei lo querelò, la pecorella fece una controquerela per minacce (quello gli avrà detto «se ti azzardi a ridire qualcosa a mia moglie ti muro nel battistero di Albenga») e alla fine fu trasferito in un’altra parrocchia.

 

GENNY A CAROGNA E HAMSIK GENNY A CAROGNA E HAMSIK

Ma ci fu anche il caso Don Cesare Donati, parroco di Bastia d’Albenga, il quale ebbe una relazione con una donna. Che voglio dire, visti gli incidenti di percorso delle altre pecorelle, poteva pure puntare alla beatificazione. Invece il sacerdote puntò all’aperitivo. Aprì un bar con la sua fidanzata e continuò a celebrare messa nei fine settimana, alternando il vino della messa al mojito del suo locale.

 

Il vescovo allora decise che c’era un modo per togliersi dall’imbarazzo, ovvero affidare al prete barman una parrocchia minore e sostituirlo con una persona più morigerata. Fabrizio Corona era momentaneamente agli arresti e quindi optò per un prete che finì nudo su alcuni siti gay. Altra pecorella smarrita che smarriva pure i vestiti con la webcam incidentalmente accesa, di tanto in tanto.

 

Meraviglioso poi il caso di Padre Alfonso Maria Parente, della parrocchia di San Bartolomeo. Prima andò a Sanremo giovani e come una Ruby Rubacuori qualunque mentì sulla sua età, dichiarando 32 anni anziché i suoi 38 (scoperto, fu buttato fuori perché il limite per partecipare era di 35 anni). Poi scappò con la cassa della parrocchia. Poi si mise a vendere il kit di Padre Pio truffando 8000 fedeli convinti che il ricavato andasse in beneficienza.

 

Peccato che i soldi se li tenesse lui e che finì ai domiciliari. Fu sostituito con una scelta sobria: no, non con un altro personaggio dedito alla beneficienza, ovvero Edoardo Costa. Con Don Juan Pablo. Uno con la passione per il culturismo anzichè per il culto della fede e con un convivente uomo. Un francescano, insomma, ma nel senso che aveva il poster di Francesco Arca in camera da letto.

Genny ‘a carognaGenny ‘a carogna

 

In carcere invece ci finì un’altra pecorella smarrita, Don Renato Giaccardi, della parrocchia di Loano. Lui si limitò a beccarsi 4 anni per induzione e sfruttamento della prostituzione minorile. Una condanna profondamente ingiusta, visto che il suo spirito era così caritatevole che dava più soldi ai ragazzini che gli portavano degli amichetti. Una sorta di tre per due, insomma. Il buon Don Renato adottava più né meno la politica del Cocoricò e qualcuno ha pensato bene di metterlo in galera. Che mondo iniquo.

 

Insomma, davvero un peccato che il vescovo Mario Oliveri sia commissariato perché è un autentico talent scout del sacerdozio. Uno che a furia di accogliere pecorelle smarrite ha smarrito sia il mistero della fede che l’evidenza della fedina penale. E dispiace molto che lo sostituisca un nunzio apostolico. Ancora un paio d’anni di sua oculata missione pastorale ad Albenga e una parrocchia a Genny ’a Carogna non l’avrebbe tolta nessuno.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO PER I DANNI FATTI DA WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HA COSTRETTO TRUMP A METTERE IN CAMPO MARCO RUBIO – DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....