ROMA PUZZONA: LA CITTA' CHIUDE PER SMOG – NON SOLO OGGI E DOMANI, LA RAGGI PENSA DI FERMARE LE AUTO DIESEL (FINO AGLI EURO 6) PER 6 GIORNI - GLI ESPERTI: “INUTILE” - LA CONFARTIGIANATO ROMA HA STIMATO IERI UN DANNO DIRETTO ALLE IMPRESE DI OLTRE CINQUE MILIONI DI EURO PER MANCATE CONSEGNE E TRASFERIMENTI - PER SABATO LE PREVISIONI METEO ANNUNCIANO TEMPORALI E PIOGGE SULLA CAPITALE. UNA MANO SANTA…

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Camilla Mozzetti per ilmessaggero.it

 

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La qualità dell’aria non migliora, gli indici di inquinamento – a partire dalle polveri sottili – restano molto elevati (con un peggioramento previsto dall’Arpa Lazio addirittura per oggi) e il Campidoglio prosegue con la stretta: anche per oggi e domani l’amministrazione di Virginia Raggi ha deciso di bloccare il traffico dei veicoli privati diesel fino agli Euro 6. Come se questi fossero gli unici artefici dei livelli di smog arrivati alle stelle in questi primi giorni del 2020.

 

 

La decisione potrebbe addirittura inasprirsi per arrivare a varare – giorno dopo giorno – un blocco destinato a protrarsi fino a lunedì prossimo. Per sabato le previsioni meteo annunciano temporali e piogge sulla Capitale. Una mano santa per far “crollare” in terra e liberare l’atmosfera almeno dai Pm10 (ma non da quelli con un diametro inferiore e più pericolosi, ovvero i Pm2,5) ma questo non potrebbe bastare a far tornare i livelli nella norma. E dunque, considerato che il giorno seguente è attesa la prima domenica ecologica del nuovo anno, si potrebbe andare lunghi con le limitazioni per altri 5 giorni totali.

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I LIVELLI

Ieri nonostante la decisione del Campidoglio – unica in Italia giacché altre città, in primis Torino, flagellate anch’esse dall’emergenza smog hanno imposto divieti fino agli Euro 5 – i livelli degli agenti inquinanti erano ancora molto elevati. Perché a recare danno non sono soltanto le auto alimentate a diesel che stando ai dati dell’Aci ammontano a quasi 700mila su oltre un milione di veicoli registrati.

 

Ci sono anche le auto a benzina (il blocco ha riguardato anche i mezzi a benzina Euro 2 che però da tempo immemore sono ormai vietati all’interno della Ztl Fascia verde) e tra i fattori rientrano anche i mancati temporali, le combustioni delle caldaie e quindi degli impianti di riscaldamento, quelle di fabbriche e industrie e, infine, quelle dei mezzi pubblici che – ed è bene ricordarlo – per quelli attivi giornalmente su Roma, il 60% è alimentato a gasolio.

 

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La flotta Atac, infatti, non conta più di 30 mezzi elettrici mentre quelli a metano non superano le 400 unità. Il blocco in sé, oltre all’ondata di malumori di residenti, famiglie con figli da portare a scuola, impiegati (la Confartigianato Roma ha stimato ieri un danno diretto alle imprese di oltre cinque milioni di euro per mancate consegne e trasferimenti) ha solo contribuito a limitare, ma in quota residuale, le emissioni nocive senza però produrre benefici effettivi.

 

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Che secondo diversi esperti – tra docenti universitari e tecnici – si realizzerebbero soltanto con opere di prevenzione, tra cui l’ammodernamento dei mezzi di trasporto pubblico per disincentivare l’uso dei veicoli privati. I diesel da Euro 3 ad Euro 6, tra l’altro, anche oggi e domani saranno bloccati non h24 ma in determinate fasce: dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 20.30.

 

I CONTROLLI

Ieri la polizia locale di Roma Capitale ha garantito il presidio delle strade senza, però, creare dei nuclei di controllo ad hoc ma impegnando il personale, già demandato al controllo del territorio, ad attuare le verifiche. Il risultato? Durante il blocco sono stati controllati in 12 dei 15 Municipi rientranti della Ztl-Fascia verde 1.200 veicoli. Di questi il 10% – non più di 120 automobili dunque – sono stati multati con una contravvenzione di 168 euro in quanto non avevano rispettato il divieto.

 

E alla fine dei conti quali erano i valori dell’inquinamento registrato? L’Arpa ha previsto per oggi un peggioramento ulteriore mentre soltanto lunedì i livelli degli inquinanti erano aumentati rispetto al weekend. Tant’è vero che 8 centraline su 13 (domenica si fermavano a 4 su 13) avevano ampiamente superato per il pm10 il limite di 50 microgrammi per metro cubo previsti per legge. Tra i territori da “bollino rosso” rientrano ancora Tiburtino, Prenestino, Cinecittà, Malagrotta, Magna-Grecia San Giovanni. Mentre per quanto riguarda i Pm2,5 per cui il limite di tolleranza annuale non può superare 25 microgrammi in 5 centraline aveva raggiunto il valore di 14.

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