fuga al sud 2

E’ INIZIATA LA FUGA AL SUD - TUTTO PIENO SUI (POCHI) TRENI E AEREI: IN MIGLIAIA DIRETTI NEL MEZZOGIORNO – IL VIMINALE IERI HA CHIARITO CHE UNA “VOLTA CHE SI SIA FATTO RIENTRO, NON SARANNO PIÙ CONSENTITI SPOSTAMENTI AL DI FUORI DEI CONFINI DELLA REGIONE IN CUI CI SI TROVA, QUALORA NON RICORRA UNO DEI MOTIVI LEGITTIMI DI SPOSTAMENTO”- LA BATTUTA DI EMILIANO: "MILANO E' LA SECONDA CITTA' DELLA PUGLIA..."

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”

 

fuga al sud 2

È tutto pronto per la fuga al Sud. Tra oggi e domani risultano già 1.500 i posti prenotati sui pochi treni rimasti per la Campania: 373 passeggeri sul Milano-Napoli di oggi delle 13.06, altri 420 sul treno da Torino delle 16.35. E ancora: non figurano più posti disponibili sull' unica Freccia in viaggio per la Puglia, il Roma-Lecce. Sold out per tutta la settimana anche il collegamento Milano-Bari con l' autobus notturno (33 posti) della ditta Marino e dal 7 al 17 tutto esaurito anche sul volo Easy Jet Milano-Bari, perché in fondo, come ama dire il governatore Michele Emiliano, «Milano è la seconda città della Puglia, con 200 mila pugliesi che ci abitano».

 

E sono 850 i calabresi, in prevalenza giovani tra i 19 e i 35 anni, che hanno comunicato il loro arrivo per oggi, 4 maggio, primo giorno della fase 2, registrandosi sul sito della Regione. Domani, altri 601. Insomma, finito il lockdown , il governo ora autorizza anche «il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». E l' effetto è questo: migliaia di persone, rimaste «prigioniere» al Nord per oltre un mese e mezzo dopo lo scoppio dell' epidemia, si metteranno in viaggio con ogni mezzo per raggiungere le famiglie al Sud, anche perché le varie regioni d' appartenenza malgrado i proclami bellicosi alla fine hanno pensato bene di non chiudere i confini.

 

fuga sud

Ma il Viminale, alla vigilia, è stato chiaro: nella circolare inviata ieri ai prefetti, dopo aver ribadito il vecchio divieto «per tutte le persone fisiche di spostarsi in una regione diversa rispetto a quella in cui si trovano, salvo che per esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute», ha ricordato che adesso è permesso pure il ritorno presso il domicilio. Attenzione, però: una «volta che si sia fatto rientro - avverte il ministero dell' Interno - non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi sopra indicati».

 

Tradotto: chi torna a casa ci resta.

E infatti in Sardegna come in Campania, Puglia, Calabria o Sicilia chi arriva oggi è atteso comunque da un periodo (14 giorni) di isolamento domiciliare volontario. Insomma, la quarantena. «Noi vogliamo che la nostra gente rientri, ma con le dovute cautele per non rischiare nuovi contagi», spiega Antonio Belcastro, direttore del dipartimento Salute della Calabria (ieri, a proposito, il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha impugnato l' ordinanza della governatrice Jole Santelli sull' immediata riapertura di bar e ristoranti all' aperto).

 

Così, ad esempio, in Campania (dove pure Ncc e autonoleggi saranno monitorati) Protezione civile e forze dell' ordine attenderanno oggi nelle stazioni, ai terminal, ai caselli autostradali i viaggiatori con termoscanner e test rapidi a campione anti-Covid.

«Dobbiamo stare attenti - dice Fabio De Pasquale, il portavoce del governatore siciliano Nello Musumeci -. Lo sa che abbiamo scoperto 260 positivi asintomatici facendo i tamponi a quelli già rientrati nella fase 1, circa 50 mila?».

milano, controlli ai passeggeri in stazione centrale per le nuove norme dell'emergenza coronavirus 13

 

Obbligo di quarantena e di tampone, dunque, per chi sbarca sull' isola. Altri 200 positivi furono intercettati tra i 35 mila giunti in Puglia durante la prima fuga di marzo.

«La quarantena ora varrà per tutti - dicono in Regione - anche per chi arriva dal Molise che è a contagio zero. Non possiamo più sbagliare».

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."