repubblica scala mobile

LA SCALA IMMOBILE – GRAMELLINI: "LA FERMATA ‘REPUBBLICA’ DELLA METRO DI ROMA HA RIAPERTO I BATTENTI DOPO 246 GIORNI, LE 4 SCALE MOBILI FUNZIONANTI AL MOMENTO DELLA CHIUSURA CONTINUANO IMPERTERRITE A FUNZIONARE. MENTRE QUELLA ROTTA CONTINUA A ESSERE ROTTA. MA ALLORA CHE COSA HANNO FATTO IN QUESTI 8 MESI? UN PO' DI PAZIENZA E LO SAPREMO. SE NON NOI, I NOSTRI NIPOTI…" - VIDEO

 

Massimo Gramellini per il “Corriere della sera”

repubblica scala mobile

 

La fermata Repubblica della metropolitana di Roma ha riaperto i battenti dopo appena 246 (duecentoquarantasei) giorni di riflessione. In questo breve ancorché significativo lasso di tempo in Cina avranno tirato su 246 grattacieli e Salvini e Di Maio si saranno lasciati e ripresi 246 volte. Alla fermata Repubblica della metropolitana di Roma, intanto, si lavorava. In modo riflessivo, senza lasciarsi travolgere dalla smania. Come gli storici ricorderanno, una scala mobile era andata in briciole. Si trattava di concedersi il tempo per aggiustarla. I cittadini romani, da veri stoici, hanno compreso e aspettato. Due giorni. Venti giorni. Duecento giorni.

 

All' alba del duecentoquarantacinquesimo, hanno appreso che alle dieci in punto la stazione sarebbe stata riaperta al pubblico. Se solo non fosse spuntato a tradimento uno sciopero. Così l' evento è stato spostato alle cinque della sera. Incredulità e commozione un po' ovunque. Era stata anche preparata una torta, a tempo di record. Ma le Autorità hanno preferito rimandare la riapertura alle cinque e mezzo del mattino successivo, per una forma lodevole di ritrosia.

repubblica scala mobile

 

Agli assonnati visitatori si è presentato uno spettacolo superbo. Le quattro scale mobili funzionanti al momento della chiusura continuavano imperterrite a funzionare. Mentre quella rotta continuava a essere rotta. Ma allora che cosa hanno fatto dentro quella stazione in questi otto mesi? Un po' di pazienza e lo sapremo. Se non noi, i nostri nipoti .

 

2 - ROTTE E MAI RIPARATE LE SCALE DELLA VERGOGNA

Lorenza De Cicco per “il Messaggero”

 

Gli operai finora non l'hanno nemmeno toccata, in otto mesi. È ancora lì, sfasciata e inutilizzabile come quella sera del 23 ottobre scorso, quando il rullo di metallo scivolò verso il basso a velocità folle, accartocciando le lamine e falciando le gambe dei tifosi del Cska in trasferta. Decine di feriti. L'incidente sui giornali di tutto il mondo. L'immagine del collasso Capitale. Otto mesi dopo e con oltre mezzo milione di euro già sborsato dall'Atac, la stazione della metro A in piazza della Repubblica ha riaperto, ieri mattina.

 

repubblica scala mobile

Ma la rampa crollata è incredibilmente ancora fuori uso, come 247 giorni fa. Stesso discorso per l'impianto gemello che le sta affianco. Funzionano le altre 4 scale, quelle mai precipitate. E nemmeno il pannello con le bellezze di Roma tagliate dalla luce del tramonto - la magia dei Fori, la cupola di San Carlo al Corso - che l'Atac ha sistemato per nascondere alla vista la scala maledetta, riesce a coprire la vergogna dei ritardi. Incomprensibili, a pensare che una stazione centralissima, tra le più frequentate della Capitale, sia rimasta chiusa per 32 settimane di fila per una rampa collassata e che abbia riaperto, dopo tanti travagli, senza che quella scala sia stata aggiustata.

 

Se non ci fosse il cartonato a coprire tutto, il rullo martoriato dopo 8 mesi di chiusura sarebbe la fotografia perfetta per raccontare il tormento che vivono i trasporti romani e allo stesso tempo l'odissea di una burocrazia paludosa e goffa, che prolunga i disagi oltre ogni immaginazione. Mettere in fila le date aiuta a ricostruire responsabilità ed errori (in attesa che venga ricostruita la scala...). Responsabilità del Campidoglio, dell'Atac, della ditta di manutenzione.

 

METRO BARBERINI SCALA MOBILE

Primo flashback: la scala in questione - matricola 339 - era stata costruita nel 2009, per rimpiazzare quella installata nella stazione in occasione dell'apertura, nel 1980. In teoria la scala avrebbe dovuto reggere «fino al 2029». Cioè per altri dieci anni. Così prevedevano i tecnici dell'Atac. Invece è crollato tutto e ora la Procura indaga sulle falle della manutenzione.

 

A occuparsene, fino a tre mesi fa, era un consorzio che metteva insieme un'impresa di Napoli con una ditta di Roma. L'appalto lo aveva assegnato a luglio 2017 la vecchia governance di Atac, scelta sempre da Virginia Raggi, nello specifico quella guidata dall'ex amministratore unico, Manuel Fantasia. Un ingegnere nucleare, prima nominato e poi scaricato dai grillini a settembre 2017. Il consorzio di Napoli aveva sbaragliato la concorrenza con un maxi-ribasso del 49,7%. E arriviamo al 23 ottobre scorso. Il crollo della rampa 339.

METRO BARBERINI SCALA MOBILE

 

Dopo l'incidente, i pm hanno sequestrato tutto. Ma già il 27 novembre, dopo un mese, avevano ordinato il «dissequestro parziale». Tradotto: a parte la rampa crollata e quella di fianco (i sigilli saranno tolti il 28 marzo), sulle altre 4 si poteva lavorare già da quasi sette mesi. Atac all'inizio ha ordinato una serie di controlli, puntando a riaprire per metà gennaio. Ma la situazione, invece di migliorare, si è aggravata, fino alla grottesca conseguenza che per un mese intero il centro di Roma non ha avuto una stazione del metrò aperta. Come negli anni 80.

 

All'Atac ci si accorge che il problema è serio durante le «prove di carico» del 10 e 11 gennaio. Durante i collaudi, altre due scale di Repubblica non reggono. «Il disco freno non era idoneo», scopre la società comunale. Un mese e mezzo dopo, il 27 febbraio, Atac chiede allora al consorzio della manutenzione di riparare «con urgenza» tutte le scale.

 

roma crolla scala mobile in metro 8

E di accollarsi i costi, compresa la fabbricazione dei pezzi mancanti, ormai fuori produzione. Il consorzio a marzo risponde picche. E così l'Atac decide di stracciare il contratto. Nel frattempo la vicenda ha preso una piega surreale: è precipitata un'altra scala a Barberini - stazione ancora parzialmente sequestrata - e anche Spagna ha dovuto chiudere per un mese, avendo impianti uguali.

 

MEZZO MILIONE GIÀ SPESO

Passa altro tempo. Siamo ad aprile. La municipalizzata mette a bilancio 1 milione e 265mila euro solo per le scale. A oggi ne sono stati già spesi 543mila, senza contare l'Iva. Ma i due contratti applicativi, prima per la metro di Spagna, poi per Repubblica, incredibilmente non hanno mai riguardato la rampa distrutta otto mesi fa. Cioè l'innesco di tutto.

 

Lo confermano le carte sugli appalti pubblicate dall'Atac. Nell'ultimo provvedimento del 16 maggio scorso, c'è scritto che la scala con la matricola 339 farà parte di «ulteriori contratti applicativi». Si è scelto di procedere sulle altre 4 scale, spiegano dalla partecipata, per fare prima. Perché ripararle sarebbe stato meno complicato. Un paradosso, a pensare che ci sono voluti sette (sette) mesi, togliendo il mese del sequestro. Per la scala precipitata si è ancora in una fase di «verifica», poi arriverà una «relazione tecnica», poi ancora si procederà coi lavori. Tempi? Incerti, naturalmente.

 

massimo gramellini

roma crolla scala mobile in metro 6roma crolla scala mobile in metro 5roma crolla scala mobile in metro 4roma crolla scala mobile in metro 9roma crolla scala mobile in metro 1roma crolla scala mobile in metro 3roma crolla scala mobile in metro 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...