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SENZA INCHINO CHE PROCESSIONE È? – A VILLAFRATI, IN PROVINCIA DI PALERMO, L’ARCIPRETE HA FATTO FERMARE LA PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI DAVANTI ALLA CASA DI UN CAPOMAFIA IN CARCERE, UNO DEI FEDELISSIMI DI PROVENZANO – PER PROTESTA IL MARESCIALLO E IL SINDACO SONO ANDATI VIA, MENTRE IL SACERDOTE SI È FERMATO A SALUTARE LA MOGLIE DEL BOSS – IL PRIMO CITTADINO FURIOSO: “IL NOSTRO PAESE HA FATTO SCELTE CHIARE CONTRO LA MAFIA…”

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Da "www.ilfattoquotidiano.it"

 

procssione procssione

Un’altra statua di un santo che s’inchina sotto casa di un boss di Cosa nostra. Un’altra processione che rende omaggio al padrino di turno. Questa volta succede a  Villafrati, in provincia di Palermo. Domenica scorsa l’arciprete ha fermato la processione delCorpus Domini davanti alla casa di un capomafia in carcere, Ciro Badami, uno dei fedelissimi di Bernardo Provenzano.

ciro badami ciro badami

 

Una sosta non prevista decisa da don Guglielmo Bivona, che ha anche scambiato un saluto con la moglie del boss. Il maresciallo e il sindaco si sono subito allontanati dalla processione. L’episodio, ricostruito dal sito di Repubblica Palermo, è stato segnalato alla procura, al prefetto, e all’arcivescovo di Palermo.

don Guglielmo Bivona don Guglielmo Bivona

 

“Se quel sacerdote fosse stato un mio assessore lo avrei già cacciato”, commenta Francesco Agnello, sindaco alla guida una giunta di centrosinistra. “Io non so se il sacerdote sapesse o meno che quella è l’abitazione di un mafioso condannato: c’era la porta aperta, accanto era stato sistemato un piccolo altare.

 

francesco agnello francesco agnello

Ma non ci possono essere equivoci davanti a certe situazioni. E Villafrati ha fatto ormai da anni delle scelte chiare, che non cambieranno di certo per i comportamenti di poche persone”.

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