coronavirus morti

SI MUORE DI COVID O CON IL COVID? – IL RAPPORTO DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: L’ETÀ MEDIA DEI DECEDUTI POSITIVI AL CORONAVIRUS È 80 ANNI. SOLO L’1,2% AVEVA MENO DI 50 ANNI. IL 97% DEI MORTI AVEVA MALATTIE PRECEDENTI, TRA QUESTE LA PIÀ FREQUENTE È L’IPERTENSIONE ARTERIOSA – I SINTOMI PIÙ FREQUENTI ACCUSATI DALLE PERSONE POSITIVE CHE POI SONO MORTE SONO FEBBRE E DIFFICOLTÀ RESPIRATORIA – IL 39,9% DELLE MORTI È AVVENUTA IN LOMBARDIA, MA LE DIFFERENZE TRA LA PRIMA E LA SECONDA ONDATA SONO EVIDENTI

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI MORTI - CORONAVIRUS

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

Il 39,9% delle morti verificatesi per Covid in Italia dall’inizio della pandemia è avvenuta in Lombardia.

 

Ma le differenze tra la prima e la seconda ondata sono evidenti: se infatti nel periodo marzo-maggio un decesso su 5 è avvenuto in Lombardia e oltre l’85% solo nel Nord Italia (Emilia-Romagna compresa), durante i mesi autunnali (ottobre-novembre) la distribuzione si è allargata a tutta la Penisola, coinvolgendo anche il Centro-Sud e in particolare due Regioni: la Campania – passata da 477 (1,4%) a 1621 morti (8,3%) – e la Sicilia, che ha avuto 906 decessi in più in autunno rispetto alla primavera, passando dallo 0,9% al 6,2% del totale dei morti in Italia.

 

Sono i dati che emergono dall’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi al coronavirus in Italia, basato sui dati aggiornati al 2 dicembre e che descrive le caratteristiche di 55.824 pazienti.

 

MORTI DI CORONAVIRUS

A livello nazionale, l’età media dei deceduti è 80 anni mentre solo l’1,2%, ovvero 657, era under 50. Il 97% dei deceduti aveva malattie precedenti e tra queste la più frequente è l’ipertensione arteriosa. Diabete di tipo 2 e cardiopatia ischemica sono le altre patologie osservate più frequentemente.

 

I sintomi più frequenti accusati dai positivi che sono poi deceduti restano febbre e difficoltà respiratoria. Il tempo mediano tra l’insorgenza dei sintomi e la morte è di 12 giorni. Nel 53,3% dei casi i deceduti sono arrivati in ospedale da casa.

 

CORONAVIRUS - BARE A BERGAMO

I dati delle Regioni e il confronto tra prima e seconda ondata

Il report dell’Iss riporta la distribuzione geografica dei decessi, secondo i tre periodi dall’inizio della pandemia nel 2020: il periodo iniziale (marzo-maggio), il secondo periodo (giugno-settembre) e il terzo (ottobre-dicembre), anche se quest’ultimo è ancora in corso.

 

Dalla tabella emerge come se la prima ondata primaverile ha riguardato soprattutto il Nord e in particolare la Lombardia, con la seconda ondata in autunno il Covid ha causato numerosi morti in tutta Italia. Da marzo a maggio oltre l’85% dei decessi era avvenuto nel Nord Italia (Emilia-Romagna compresa).

esercito a bergamo per portare via le bare 3

 

Da ottobre al 2 dicembre invece la percentuale di morti sul totale nazionale ha superato il 40% nelle Regioni del Centro-Sud. La maggior parte dei decessi rimane quindi concentrata nella parte settentrionale della penisola, ma non c’è più la sproporzione che si era verificata in Primavera. Dopo la Lombardia, (22.252) La seconda regione per numero di decessi è l’Emilia Romagna con 5.805 (10,4% del totale), seguita da Piemonte 5556 (10%), Veneto 3899 (7%), Lazio 2525 (4,5%) e Liguria 2419 (4,3%).

COMORBIDITA' MORTI CORONAVIRUS

 

L’età dei deceduti – L’età media dei morti è 80 anni ed è andata sostanzialmente aumentando fino agli 85 anni toccati durante la prima settimana di luglio, per poi tornare calare. I pazienti deceduti inoltre hanno un’età mediana più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 82 anni – pazienti con infezione 48 anni).

 

ITALIA Coronavirus

Le donne decedute (il 42,3% del totale) hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 85 – uomini 80). Al 2 dicembre invece sono 657 (1,2%) i pazienti deceduti di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 163 di questi avevano meno di 40 anni (102 uomini e 61 donne con età compresa tra 0 e 39 anni).

 

Di 29 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche. Degli altri pazienti, 119 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 15 invece non avevano diagnosticate patologie di rilievo.

 

coronavirus ospedale di varese

Le patologie preesistenti – In media le persone morte dopo avere contratto il Covid, secondo l’analisi dell’Iss basata su 5726 deceduti, avevano 3,6 malattie preesistenti e diagnosticate. Complessivamente, il 3,1% dei pazienti analizzati non presentavano patologie, il 12,4% presentava una patologia, il 18,5% presentava due patologie e il 65,9% presentava tre o più patologie.

 

Italia coronavirus

Tra queste la più frequente è l’ipertensione arteriosa. Diabete di tipo 2 e cardiopatia ischemica sono le altre patologie osservate più frequentemente, seguite da fibrillazione atriale, demenza e insufficienza renale cronica.

 

Diagnosi, sintomi e terapie – Nel 90,8% delle diagnosi di ricovero erano menzionate condizioni (per esempio polmonite, insufficienza respiratoria) o sintomi (per esempio, febbre, dispnea, tosse) compatibili con il coronavirus. Nel 9,2% dei casi la diagnosi di ricovero non era da correlarsi all’infezione.

Italia, seriate - coronavirus

 

I sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nei pazienti deceduti sono nell’ordine dispnea, febbre e tosse, meno comuni sono diarrea e emottisi. L’8,1% delle persone non presentava alcun sintomo al momento del ricovero. L’insufficienza respiratoria è stata invece la complicanza più comunemente osservata nel campione (94,1% dei casi), seguita da danno renale acuto (23,6%), sovrainfezione (19,3%) e danno miocardico acuto (10,8%).

 

 

coronavirus Italia

La terapia antibiotica è stata comunemente utilizzata nel corso del ricovero (85,9% dei casi), meno utilizzata quella antivirale (50,2%), più raramente la terapia steroidea (49,8%). Il comune utilizzo di terapia antibiotica, spiega l’Iss, può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con l’inizio di una terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma di un tampone positivo.

 

Estremamente diverso, evidenzia sempre il rapporti, l’uso dei farmaci nei tre periodi considerati, con una netta riduzione nell’utilizzo degli antivirali e un aumento nell’uso degli steroidi da giugno in poi.

 

tamponi drive in a milano 1

Coronavirus, Cartabellotta: “Disastro sociale a Natale? La tragedia sono i 20mila morti dell’ultimo mese, vanno messe in fila priorità”

Dai sintomi al decesso: i tempi – Il tempo mediano che trascorre dall’insorgenza dei sintomi al decesso è di 12 giorni: dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale passano 5 giorni, dal ricovero al decesso altri 7 giorni. Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è più lungo per coloro che vengono trasferiti in rianimazione (12 giorni contro 6 giorni).

 

coronavirus terapia intensiva icc casal palocco roma 1

L’Iss fa notare che tra il periodo marzo-maggio e l’estate praticamente raddoppia il tempo che trascorre dall’insorgenza dei sintomi al decesso, mentre torna ai livelli iniziali durante l’autunno. Inoltre, diminuisce il tempo che trascorre dall’insorgenza dei sintomi all’esecuzione del tampone sia in estate che in autunno rispetto alla prima ondata, così come il tempo tra l’insorgenza dei sintomi e il ricovero in ospedale: questi risultati, si legge nel rapporto, sembrano suggerire una maggiore reattività del sistema sanitario testimoniata dalla maggiore rapidità nell’esecuzione di esami diagnostici e nell’ospedalizzazione.

 

esercito a bergamo per portare via le bare 4

Infine, l’Iss evidenzia che la maggior parte dei pazienti deceduti proveniva dal proprio domicilio (53,3%). Il 22,9% proveniva invece da strutture residenziali socio-sanitarie o socio-assistenziali (Rsa, casa di riposo, hospice, reparti o strutture di lungo degenza). Il 18,6% era stato trasferito da un altro ospedale e il 5,2% da altre strutture non specificate.

 

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DELLA PROCURATRICE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, PROTETTA DA UNA MAXISCORTA DA PAURA, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA IL MINISTRO CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE STATUNITENSE IN ITALIA TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELLA PRIMA ITALOAMERICANA DIVENTATA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOATRI - BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DEI FRATELLINI DI GIORGIA MELONI…

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE...