italia lockdown zona rossa

SI RIAPRE DOPO PASQUA? NO, LA STRETTA PROSEGUIRA' ALMENO FINO AL 15 APRILE - SI VA VERSO LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE, ANCHE AL COSTO DI SOTTOPORRE STUDENTI E PROFESSORI A TAMPONI ALMENO DUE VOLTE LA SETTIMANA (E POI INSEGNANTI E OPERATORI SCOLASTICI SONO STATI VACCINATI ALMENO CON LA PRIMA DOSE) - SENZA CONTARE CHE ITALIA È UNO DEI PAESI CHE IN EUROPA HA CHIUSO LE SCUOLE PIÙ DI TUTTI…

Marco Conti per "il Messaggero"

RISTORANTI CHIUSI LOCKDOWN

 

Il timore di una nuova ondata impone di non sbagliare le mosse ponderando bene aperture e chiusure in modo da dosare il fiato sino a quando la campagna vaccinale non sarà decollata. Con questo spirito si muove il presidente del Consiglio Mario Draghi che ieri pomeriggio ha convocato a Palazzo Chigi una riunione con il ministro della Salute Roberto Speranza e i membri del Cts, Silvio Brusaferro e Franco Locatelli.

 

Oggetto dell' incontro l' evolversi del quadro epidemiologico e una prima valutazione su possibili nuove chiusure ed aperture. Le restrizioni decise nei giorni scorsi iniziano infatti a dare i primi frutti. Qualche regione, Lazio e Lombardia comprese, potrebbero cambiar colore nel fine settimana, salvo poi tornare subito rosse nei giorni di Pasqua.

 

LE ZONE

ristorante chiuso lockdown camilla

Ma a palazzo Chigi si pensa al dopo Pasqua e alla scrittura di un nuovo decreto il cui contenuto sarà oggetto di un prossimo incontro tra i capidelegazione dei partiti di maggioranza. Nella riunione della cabina di regia, che si riunirà nei prossimi giorni, si valuterà anche la possibilità - caldeggiata dal Cts - di prolungare sino al 15 aprile le restrizioni in vigore a seguito della modifica delle zone a colori. «Nulla è ancora deciso», spiega il ministro Speranza, e si dovrà attendere ancora. E' però certo che si procederà ancora con la formula del decreto e con misure che non entreranno in vigore il giorno seguente, ma si darà tempo a famiglie e imprese di organizzarsi.

varianti covid tra i minori

 

Ciò che però preme è la riapertura delle scuole che, come ha già detto il presidente del Consiglio venerdì scorso, «saranno le prime a riaprire» anche perchè insegnanti e operatori scolastici sono stati vaccinati almeno con la prima dose. Senza contare che l' Italia è uno dei Paesi che in Europa ha chiuso le scuole più di tutti e attualmente sia in Francia che in Germania - malgrado le misure restrittive in atto - non è stata decretata la serrata dell' istruzione.

 

La pressione delle famiglie è forte e più di un ministro, oltre al titolare dell'Istruzione Patrizio Bianchi, premono. Nell'ultimo decreto-sostegni ci sono 150 milioni di euro destinati proprio alle riaperture e ieri si è ragionato su come muoversi in modo da pianificare un seppur graduale ritorno sui banchi subito dopo le vacanze pasquali anche al costo di sottoporre studenti e professori a tamponi almeno due volte la settimana.

 

le varianti circolano a scuola

In vista di un nuovo decreto - che potrebbe essere licenziato all' inizio della prossima, e che seguirà quello in scadenza il 6 aprile - si valuta quindi la possibilità di riaprire le scuole dell' infanzia, le elementari e la prima media in tutta Italia. Anche nelle regioni rosse. Per il resto delle medie inferiori e per le superiori si attende di capire l'evoluzione dell' epidemia ma, seppur con una percentuale di didattica a distanza, potrebbero tornare in classe in qualche regione anche i ragazzi più grandi.

 

patrizio bianchi 2

Il tema della scuola è destinato però a riaccendere lo scontro tra i ministri e i relativi partiti. A sostenere il ministro dell' Istruzione Bianchi, che dice di «lavorare giorno e notte per poter riaprire», è stata ieri la ministra Elena Bonetti secondo la quale occorre «valutare la riapertura in zona rossa almeno della scuola d' infanzia e della primaria». La previsione degli esperti su una possibile nuova ondata di contagi dà però argomenti all' ala intransigente che mette in guardia dalle possibili conseguenze che la ripresa dei contagi potrebbe produrre alla campagna vaccinale che in alcune regioni già arranca. Al punto da spingere il governo a valutare per alcune zone un intervento diretto - quindi anche se non richiesto - di Protezione Civile ed Esercito.

scuola 5

 

IL QUADRO

La voglia di riaprire - complice l'arrivo della bella stagione e dell' ora legale - c'è e non coinvolge solo le scuole, ma anche il ministro dell' Economia Daniele Franco. Eppure dall' analisi dei dati fatta ieri dai due professori del Comitato Tecnico Scientifico, esce un quadro ancora non troppo confortante. E' per questo che si ragiona su un prolungamento delle misure di una settimana in modo da arrivare - come la Germania - a metà aprile quando dovrebbero arrivare in Italia quantità di vaccini tali da poter permettere di avviare quel cambio di passo che permetterebbe lentamente di tornare alla vita normale, grazie al siero e al normale caldo estivo. Per ora, e sicuramente sino al 5 aprile, resta in piedi il meccanismo dei colori dal quale è stato espunto il giallo.

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)