multa multe

SORRISI E SANZIONI – MILANO È LA CAPITALE DELLE MULTE NON PAGATE: LE CONTRAVVENZIONI NON RISCOSSE SUPERANO IL MILIARDO DI EURO. E MOLTE DI ESSE, LE PIÙ VECCHIE, SONO ORMAI PERDUTE PER SEMPRE – SOMME CHE OGNI ANNO VANNO A GONFIARE GLI ARRETRATI, E METTONO A RISCHIO GLI EQUILIBRI DI BILANCIO…

Gianni Santucci per www.corriere.it

 

multe

Si parte dalle previsioni. Che definiscono una tendenza. Una direttiva politico-amministrativa. Saranno anni di multe. Più multe. Nel 2020 la Polizia locale di Milano ha staccato sanzioni per una somma complessiva vicina ai 150 milioni, incassandone (già nello stesso anno) poco più di 80.

 

L’anno scorso, quasi 140 milioni, con un incasso immediato vicino ai 90 (cui si aggiungono i 13 da autovelox). Anni di pandemia. Dunque, si prevede un recupero. Una risalita. Stando all’ultimo bilancio di previsione, il Comune ritiene di incassare 232 milioni nel 2022, 252 milioni nel 2023 e altrettanti nel 2024.

 

multe

Disciplina (del traffico) ed equilibrio (del bilancio). Perché è anche qui che bisogna guardare, e al fatto che le contravvenzioni, oltre al flusso di entrate reali, generano un monte di crediti per il Comune che rimane solo sulla carta: una cifra stratosferica che s’aggira sul miliardo.

 

Multe arretrate, non pagate, non incassate, d’anzianità quasi decennale, scadute, prescritte, perdute: nel senso che non saranno mai riscosse. Stando sempre al 2021, nell’universo contravvenzioni sono accaduti due fatti di cui si parla meno: multe recenti per un valore complessivo di 59 milioni che non sono state pagate, e che dunque vanno a gonfiare la massa degli arretrati.

multe

 

Da quello stesso mare di arretrati, inoltre, le contravvenzioni più antiche (del 2013) e le relative spese di notifica sono state stralciate dal bilancio. E cioè, ormai perse. Soldi che non entreranno mai in cassa: per un valore complessivo di oltre 98 milioni e mezzo.

 

Cifre stratosferiche, meccanismo banale. Funziona così: ogni anno una quota di multe non viene pagata. La tendenza è in miglioramento: mentre nel 2016 il Comune riusciva a incassare meno del 40 per cento delle multe staccate, quella percentuale è cresciuta fino ad arrivare sopra il 55 per cento degli ultimi due anni. Per avere un’idea: le multe non saldate valevano 176 milioni nel 2016, 157 nel 2017, 134 nel 2018, fino ai 68 milioni del 2020. Somme che gonfiano ogni anno il serbatoio degli arretrati.

AUTOVELOX MULTE

 

Come viene gestito? Da una parte, si cerca di riscuotere, ma ciò che si riesce a recuperare non è molto. La percentuale s’aggira infatti da anni sotto il 4 per cento. Stando al 2021, ad esempio, si contano nuovi arretrati per 59 milioni, a fronte di arretrati recuperati per soli 22 milioni (l’anno più proficuo per Palazzo Marino è stato il 2019, con quasi 50 milioni di arretrati riscossi).

 

La somma degli arretrati però, anno dopo anno, si riduce, e non perché la voce riscossioni aumenti, ma perché i verbali troppo antichi vengono dismessi: o perché si è prescritto il titolo giuridico per chiederli, o perché ormai sono talmente vecchi che vengono classificati come riscossioni (quasi) impossibili. L’anno in cui questa voce è stata più massiccia è il 2020, con oltre 220 milioni di arretrati perduti o stralciati.

 

Sul tema delle riscossioni il Comune (che dal 2014 gestisce tutto il sistema in proprio e che viene costantemente richiamato dalla Corte dei Conti) sta cercando di mettere in campo un’organizzazione sempre più snella ed efficace, che è stata però in buona parte fermata dai decreti d’emergenza che bloccavano le riscossioni durante la pandemia.

MILANO MULTE ALLE AUTO DURANTE L'EMERGENZA CORONAVIRUS

 

La nuova politica ruota in particolare intorno agli avvisi bonari. Alla fine dello scorso anno, il Comune aveva concluso di inviare tutti i solleciti per le multe del 2017 e del 2018. Negli ultimi sei mesi del 2021 sono state chiuse le pratiche per quasi 200 mila vecchie multe, per un valore di poco sopra i 107 milioni.

 

Definire le pratiche rappresenta però solo la prima fase di un percorso burocratico assai complesso, tanto che gli avvisi inviati entro il 2021 erano stati 60 mila (tutti i restanti arretrati del 2018 sono stati spediti nei primi mesi di quest’anno). E se l’avviso è la «faccia buona» nella richiesta di arretrati, la fase successiva è quella del passaggio a pignoramenti, fermi amministrativi, ipoteche (che è potuta ripartire solo nella seconda parte del 2021). Alla fine dell’anno scorso erano stati inviati quasi 29 mila atti di questo genere, relativi ad arretrati per circa 82,5 milioni.

i vigili fanno le multe davanti alla sede della rai a roma 2

 

E quanto il flusso di entrate (o mancate entrate) per le multe sia importante per gli equilibri del bilancio è testimoniato da una recente relazione della Corte dei conti, che avverte: «Le difficoltà di riscossione determinano la formazione di una consistente mole di residui attivi (crediti, arretrati da incassare, ndr) vetusti, che, con il trascorrere del tempo, diventano di sempre più difficile riscossione».

 

E sul tema è intervenuto anche l’Organo di revisione del bilancio di Palazzo Marino, guardando però agli incassi delle multe future: si «raccomanda un attento e costante monitoraggio delle entrate, al fine del mantenimento degli equilibri del bilancio 2022-2024».

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…