gianluca meranda

SPY STORY A CACIO E PEPE - I FONDI PER LA LEGA SAREBBERO DOVUTI PASSARE PER L'ISTITUTO “EURO-IB”, CON SEDE A LONDRA, CHE HA DUE DIPENDENTI E UN BILANCIO MISERO, NON CERTIFICATO, IN PERDITA, CON UN CAPITALE SOCIALE DI 241 MILA STERLINE - E LLOYDS BANK HA IN PEGNO UNA PARTE DEL PATRIMONIO PER UN PRESTITO EROGATO IL 13 MAGGIO - L’ISTITUTO HA POCHI AFFARI E TRE UFFICI: LONDRA, FRANCOFORTE E ROMA…NELL’EX STUDIO (PERCHE’ E’ STATO SFRATTATO) DI GIANLUCA MERANDA...

Mario Gerevini per il “Corriere della sera”

 

GIANLUCA MERANDA 1

La banca d'affari anglo-tedesca al centro dell' affaire Metropol è un promettente sito web dietro il quale non c' è alcuna banca ma una finanziaria privata con due dipendenti e un bilancio da pizzeria. Prima di arrivare a Londra, alla porta anonima della sede di Euro-IB Limited, riassumiamo la vicenda: il 18 ottobre 2018 tre russi e tre italiani seduti intorno a un tavolo dell' Hotel Metropol di Mosca, tra caffè sigarette e microfoni che registrano, trattano la possibile compravendita di 3 milioni di tonnellate di petrolio da un' azienda russa all'Eni (che ha smentito più volte).

 

Una foto del novembre 2016 tratta dal profilo Facebook di Claudio D’Amico con Salvini e Savoini

Il piano prevede, in sintesi, che l' azienda russa venda il carburante a un intermediario con lo sconto del 6% e poi l' intermediario rivenda a prezzo pieno all' acquirente finale, creando così la provvista da girare, in nero, alla Lega (65 milioni) e ai funzionari russi.

Valore dell' operazione: 1,5 miliardi di dollari. Il presunto affare però non si sarebbe mai chiuso e ora indaga la Procura di Milano. Ma chi è l' intermediario? Dei tre russi sappiamo poco. I tre italiani (tutti indagati) sono:

 

1) Gianluca Meranda, 49 anni, un vero avvocato di sedicenti affari internazionali, in difficoltà con gli affari personali (sfrattato dallo studio per morosità come ha scritto La Verità ) che dice di rappresentare la banca anglo-tedesca;

FRANCESCO VANNUCCI

 

2) Francesco Vannucci, 62, ex bancario e sindacalista in pensione che si è riciclato con risultati altalenanti, a livello provinciale, come sedicente esperto (anzi: advisor) di finanza;

 

3) Gianluca Savoini, 55 anni, folgorato sulla via di Mosca, selfie made man con Putin in sottofondo, legatissimo a Matteo Salvini e ancor di più a Claudio D'Amico, il geometra ex deputato nello staff del vice premier come esperto di strategie internazionali.

 

gianluca meranda

Che cosa colpisce di questo quadro? Il livello (anzi: lo standing). La posta in gioco (e le cifre) suggerirebbero la presenza di negoziatori di ben altra caratura, per quanto spregiudicati, e di professionisti della finanza altrettanto qualificati e disinvolti. Invece sembrano faccendieri da quattro soldi.

 

Però, si diceva, c'è una banca di mezzo ed è quella che potrebbe dare spessore e qualità alla task force italiana. Ne parla l'avvocato Meranda nella lettera in cui fa outing: «Specifico di aver partecipato alla riunione (...) in qualità di General Counsel (cioè capo dello staff legale, ndr ) di una banca d'affari anglo-tedesca interessata all'acquisto di prodotti petroliferi di orgine russa».

 

È proprio la «nostra» Euro-IB. È l'intermediario. E L' Espresso , che per primo ha fatto emergere il caso Metropol, ha appena anticipato l'uscita di nuovi documenti su carta intestata Euro-IB. Dunque il perno dell' operazione da 1,5 miliardi è dietro una porta al piano strada di County Street 87.

 

GIANLUCA SAVOINI

«Euro-IB è una Banca d' Investimenti e Corporate Finance - dice il sito - Il nostro management ha alle spalle un' esperienza con banche internazionali». Il loro bilancio è però desolatamente striminzito, non certificato, in perdita, con un capitale sociale di 241 mila sterline e Lloyds Bank ha in pegno una parte del patrimonio a fronte di un piccolo prestito erogato il 13 maggio scorso.

 

Pochi affari e tre uffici: Londra, Francoforte e Roma. Dove a Roma? Nello studio (ex dopo lo sfratto) di Meranda. Il telefono è lo stesso. L' avvocato è indicato nel sito web della società come uno dei sei top manager del team guidato dal tedesco Alexander von Ungern Sternberg, azionista di maggioranza. Ne fa parte un secondo nostro connazionale, Glauco Verdoia che oggi prende le distanze da Meranda. Caso vuole che Verdoia sia socio d' affari vinicoli dell' altro italiano del Metropol, il pensionato Vannucci. Sembra un mix tra una spy story e un film di Totò. E tutto riconduce alla Euro-IB la banca d' affari che banca non è e che nella City nessuno ha mai sentito nominare.

SAVOINI D AMICO

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...