coronavirus - tampone

TAMPONATELI TUTTI - TEST RAPIDI IN AEROPORTO PER I TURISTI CHE TORNANO DA GRECIA E SPAGNA - NEL MIRINO ANCHE CROAZIA E MALTA: PRONTI I CONTROLLI IN PORTI, AEROPORTI E ALLE FRONTIERE - E IN LAZIO A SETTEMBRE SCANNER OBBLIGATORI ANCHE FUORI DAGLI ASILI - IL VIRUS CIRCOLA SULLE GAMBE DEI RAGAZZI: L’ETÀ MEDIA DI CHI SI AMMALA, ORMAI È SOTTO I 40 ANNI…

Fiorenza Sarzanini per www.corriere.it

 

la procedura del tampone

L’allerta è scattata ieri durante la riunione del Comitato tecnico scientifico. Perché il numero dei nuovi contagiati che tornano dalle vacanze, in particolare da Spagna, Grecia, Malta e Croazia continua a salire. E soprattutto si abbassa l’età media di chi si ammala, ormai è sotto i 40 anni. Vuol dire che sono soprattutto i ragazzi, spesso asintomatici o con sintomi lievi, a far circolare il coronavirus. E dunque mentre gli esperti chiedono «misure di massima attenzione», il ministro della Salute Roberto Speranza avvia la procedura per effettuare «test rapidi negli aeroporti».

 

tampone

La scelta è fatta, «spero di sbloccarli a breve, lo stiamo valutando con lo Spallanzani», conferma. In realtà i controlli saranno effettuati anche nei porti, nelle stazioni e ai valichi terrestri. E nell’attesa molte Regioni potrebbero decidere ordinanze più restrittive. L’Ue ha scritto a tutti gli Stati membri e al Regno Unito affinché la chiusura delle frontiere venga decisa «in maniera coordinata», ma molti governi stanno già chiudendo e l’Italia — in attesa di decidere se allungare la lista dei Paesi da cui è obbligatorio mettersi in quarantena appena rientrati — sceglie comunque di procedere con i controlli a tappeto per chi rientra. Il livello di allarme per una nuova ondata è alto, ieri la Regione Lazio ha deciso di rendere obbligatori gli scanner agli ingressi di asili e scuole per l’infanzia dal 1 settembre.

 

Gli scienziati

tampone

Le opzioni sul tavolo del Cts sono tre: quarantena così come avviene per chi torna dagli Stati Uniti, tamponi o test rapidi. «Dobbiamo analizzare ogni giorno la curva epidemiologica, se sale bisogna prendere provvedimenti», avvertono gli scienziati. Alla riunione partecipa anche Speranza, l’impegno già preso è discutere ogni mossa con i partner europei.

 

Inoltre si pone il problema per tutti coloro che sono già all’estero e non avevano preventivato di rimanere in isolamento per 14 giorni al momento del ritorno a casa. Per questo si decide di prendere ancora tempo, monitorando l’andamento dei contagi. C’è però la consapevolezza che la situazione possa diventare drammatica, passa la linea di accelerare sui test. Anche perché il tampone non ha risultato immediato, va ripetuto dopo qualche giorno e dunque non garantirebbe comunque la verifica immediata su chi potrebbe essersi contagiato all’estero.

COME SI ESEGUE UN TAMPONE 1 DI 2

 

La lettera Ue

Ieri la commissione Ue ha avvertito: «Mentre dobbiamo garantire che l’Ue sia pronta a possibili nuovi aumenti di casi di Covid-19, dovremmo evitare una seconda ondata di azioni non coordinate ai confini interni». Un appello deciso dopo alcuni provvedimenti presi negli ultimi giorni: il Belgio non consente di viaggiare in alcune regioni spagnole, tra cui la Catalogna, e vieta l’ingresso di chi arriva da parti di Francia, Regno Unito, Bulgaria, Croazia, Lituania, Romania e Svizzera; la Danimarca ha inserito Spagna, Bulgaria, Lussemburgo, Romania e Andorra nella sua «lista rossa»; la Norvegia impone autoisolamento di 10 giorni a chi arriva da Francia, Monaco, Svizzera, Repubblica Ceca; la Germania effettua test rapidi a chi proviene da zone ad alto rischio, tra cui parti di Bulgaria e Romania.

 

I test rapidi

COME SI ESEGUE UN TAMPONE 2 DI 2

È la strada che intende seguire l’Italia per Grecia e Spagna. Ma presto la lista potrebbe allungarsi a Malta e Croazia. Chi scende dal volo dovrà fermarsi negli scali per effettuare il test e attendere il risultato. Stessa procedura potrebbe essere poi estesa a chi sbarca dalle navi e dai traghetti. Questa settimana di ferragosto viene ritenuta la più pericolosa per la diffusione del Covid-19.

 

Anche perché le conseguenze più gravi potrebbero manifestarsi nelle prossime settimane, cioè a ridosso dell’inizio delle scuole. Ecco perché non è escluso che — se i numeri saliranno ancora — possano scattare misure più restrittive.

 

Del resto alcune Regioni stanno già valutando la chiusura. Il Piemonte ha emesso un’ordinanza per comprendere nella lista di chi deve fare la quarantena se torna da Stati ad alto contagio anche il personale sanitario e i militari, esclusi invece dai decreti nazionali. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca paventa «la chiusura delle frontiere» e il Lazio potrebbe anticipare l’avvio dei test sierologici obbligatori.

 

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