TIRI MANCINI – L’AD DI EUR SPA, RICCARDO MANCINI, NON PAGA BUZZI? CARMINATI SBRAITA: “DIGLI AL MAIALOTTO CHE ARRIVA IL RE DI ROMA, CHE LUI È UN SOTTOPOSTO” – LE MINACCE A MANCINI PRIMA DELL’ARRESTO: “SE STAI ZITTO SEI RIVERITO, SE PARLI NON C’E’ POSTO DO’ TE POI NASCONNE”

Marco Lillo per il “Fatto quotidiano”

 

RICCARDO MANCINI AD DI EUR SPA jpegRICCARDO MANCINI AD DI EUR SPA jpeg

Per misurare il fallimento della destra romana di Gianni Alemanno, bisogna mettere a fuoco la figura di Riccardo Mancini, nominato amministratore delegato di Eur Spa, una società per azioni al 90 per cento del Ministero dell’economia e al 10 per cento del Comune di Roma che vanta un patrimonio di 800 milioni di euro.

 

L’8 dicembre del 2010 in un’intervista al Sole 24 ore Mancini annunciava un piano di opere che oggi fa venire i brividi: “L’Eur ha bisogno di un grande progetto di riqualificazione anche in considerazione dei progetti in cantiere, dalla Nuvola di Fuksas al secondo polo turistico alla Formula 1” e poi giù un piano degno di Roosevelt: ponte delle tre fontane, ponte dei Congressi, svincolo degli Oceani e poi interramento della Colombo, il tutto con il coinvolgimento dei privati.

 

Allora Mancini sembrava l’uomo forte del sindaco forte, in grado di portare i bolidi della Formula 1 a sfrecciare sotto i cristalli del nuovo Palazzo dei Congressi. Le intercettazioni del Ros dei Carabinieri guidato dal generale Mario Parente ci svelano come funzionava davvero l’Eur nell’era di Alemanno. Emblematica la storia del credito del consorzio Eriches 29, quello di Salvatore Buzzi, socio in affari di Carminati.

RICCARDO MANCINI AD ENTE EUR RICCARDO MANCINI AD ENTE EUR

 

Il 7 dicembre del 2012 era da poco uscito l’Espresso con in copertina la foto di Carminati e questo ritratto firmato da Lirio Abbate: “Tutti hanno paura di lui. Ed è grazie a questo terrore che oggi Massimo Carminati è considerato l’ultimo re di Roma”. Ecco cosa gli chiede il presidente della cooperativa rossa Buzzi dopo aver commentato l’articolo.

 

Salvatore Buzzi (S): Io guarda ho sentito, ho sentito l’amministratore (di Eur, Mancini, ndr) proprio poco fa al telefono e ho detto ‘aho te ricordi sti pagamenti’, ‘ahhhh’ e me fa’ ‘ahhh’... eh va be’.

 

Massimo Carminati (M): E mo mo o famo strilla’ come un’aquila sgozzata.

 

S: Ho sentito Carlo Pucci (manager di Eur Spa) pure anche perché ce devono pagà ancora la fattura di 152.

massimo carminati massimo carminati

 

M: No, e certo e quella ma che aspettano? Quella è robba vecchia.

 

L’11 DICEMBRE 2012 Buzzi richiama Carminati dopo avere parlato con Mancini, che viene fatto oggetto di insulti relativi alla sua stazza.

 

S: Ieri ho sentito il nostro amico porcone... quello che tu dici il maialotto no? Eh... per pagarci la fattura che mancava all’appello vuole lo sconto anche su quella gli ho detto: ‘scusa ma agli altri non glielo chiedi lo sconto a me me lo devi chiede lo sconto?’

M: No va be’ ma lo sconto... non scherziamo... gliel’hai detto?

 

MARINO BUZZIMARINO BUZZI

A quel punto Carminati va a parlare con il manager del marketing di Eur Spa, (il tabaccaio di viale Europa) Carlo Pucci, arrestato martedì, il quale si schiera subito con il più forte. Il boss chiama Buzzi con al fianco Pucci e dice: “Eh.. .dice che ha parlato con l’ad (Mancini, ndr) ieri che gli ha detto di no gli ha detto i sette e mezzo il porco”. Allora si sente la voce di Pucci in sottofondo che sembra un agnello che imita il lupo: “Ma che... non rompesse il cazzo” e Carminati gli fa eco: “Ma non rompesse il cazzo... eh... tu... tu adesso dopo ti chiama lui e ti dice (...) non famo sconti a nessuno qua”.

 

L’ad di Eur Spa tenta di resistere e il 14 dicembre 2012 Carminati allora chiama Pucci e gli intima di dire a Mancini di pagare tutto e subito: “Sennò viene qua il Re Di Roma... tu sei un sottoposto... è il Re di Roma che viene qua, io vado... entro dalla porta principale... vede io che gli combino... a me non mi rompesse il cazzo... a me chiudesse subito la pratica là”. I pm chiosano: “Il riferirsi al Mancini come ‘sottoposto’ non lasciava dubbi sul fatto che il Carminati confermasse con l’interlocutore le conclusioni operate in quell’articolo dalla stampa”.

 

BRUGIA GUARNERA CARMINATI INTERCETTAZIONIBRUGIA GUARNERA CARMINATI INTERCETTAZIONI

IL GIORNO PRIMA al suo braccio destro Riccardo Brugia, Carminati aveva raccontato il ruolo diMancini(“Erciccione,èluichece sta a passa’ i lavori buoni perché funzioni questa cosa”) e poi di averlo picchiato per riportarlo agli ordini: “Ma io poi... io... gli ho menato eh?”. Non tanto un pestaggio ma uno sfregio, l’ennesimo, per l’ex uomo forte della Roma di Alemanno, come lo definivano i giornali. Buzzi aveva un credito verso una Spa pubblica, come migliaia di imprenditori.

 

Ma lui ottiene il pagamento il 19 dicembre 2012 “nel pomeriggio, dopo vari contatti di Buzzi con Antonio Lucarelli, capo segreteria del sindaco di Roma, arrivava la notizia che era stata reperita la somma di euro 390 mila. La circostanza veniva comunicata direttamente a Buzzi da Mancini”.

 

E da Buzzi a Carminati. Altro che sblocca Italia. Carminati ha ormai Mancini in pugno. Il boss sceglie l’avvocato e la linea difensiva di Mancini per lo scandalo filobus nel 2012-2013. Dopo l’arresto per le mazzette teme che parli di lui: “Ce la fa a tenersi il cecio al culo secondo te? No! Non ce la fa”. Tanto che, prima dell’arresto lo vanno a intimidire, come dice Buzzi a un amico: “Prima che se l’annavano a piglià, gli avemo detto: ‘Cioè o stai zitto e sei riverito o se parli poi non c’è posto do’ te poi andà a nasconne’. Semo annati a pijà na settimana prima che succedea per ricordarglie” .

 

L’amico completa: “Com’è la vita”. Dopo quell’arresto Mancini non ha parlato di Carminati. Il boss raccontava a Buzzi che in carcere lo aveva aiutato con le sue amicizie: “Là dentro gli ho fatto trovà un poco di calore”. Ora Mancini è di nuovo dentro, per ora non parla, ma Carminati sta come lui.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...