americani-5

TU VUO' FA' L'AMERICANO. MA NE SEI PROPRIO SICURO? – SIAMO RICCHI E NON LO SAPPIAMO: GLI AMERICANI HANNO PIÙ DI NOI IN MEDIA STATISTICA, MA DA NOI LA RICCHEZZA E' MEGLIO DISTRIBUITA (E NON DI POCO) – CHI DICE CHE L'AMERICA E' UN PARADISO ECONOMICO SOGNA UN MODELLO IN CUI GLI UNICI A LECCARSI I BAFFI SONO POCHI MILIARDARI - L'ANALISI DI CARLO ROVELLI

Carlo Rovelli per "www.corriere.it"

 

italiani 4

La statistica esiste anche per rispondere a queste domande. Ho cercato i dati. Quello che ho trovato mi ha sorpreso.

Ci sono diversi modi per valutare la ricchezza «mediamente». Due fra i più comuni sono la media statistica e la mediana. La ricchezza media statistica degli americani è più alta di quella degli italiani: oltre una volta e mezzo quella italiana.

 

Ma la ricchezza mediana degli americani è molto più bassa di quella degli italiani: la ricchezza mediana degli italiani è quasi una volta e mezzo quella americana. I dati sono del Global Wealth Databook 2019 del Credit Suisse. Gli americani sono più ricchi di noi in media statistica, ma più poveri di noi in mediana. Non si tratta di piccole fluttuazioni statistiche: si tratta di differenze pesanti. La risposta alla domanda se siano più ricchi gli americani e gli italiani è davvero «dipende».

americani 5

 

La prima considerazione che viene naturale fare è che la statistica è sottile e facilmente fuorviante. Chi volesse sostenere, magari per motivi politici, che l’America è un paradiso economico, e chi volesse sostenere, magari per opposti motivi politici, che l’America è un disastro economico, potrebbero entrambi brandire la statistica, tanto per argomentare che gli americani sono più ricchi di noi, quanto per argomentare che sono più poveri di noi. Non sarebbe male se fossimo tutti un po’ meno analfabeti sulla statistica: sarebbe molto bene insegnare un po’ di statistica in più a scuola.

 

italiani 6

Ma veniamo ai dati. Da cosa dipende la vistosa discrepanza? La media statistica è la ricchezza divisa per il numero degli abitanti. È un’indicazione di «quanto sarebbe ricco un americano se la ricchezza fosse divisa in parti eguali». La mediana è la ricchezza dell’americano «medio» nel senso di quello che sta a metà fra i ricchi e i poveri: metà dei cittadini sono più ricchi di lui e metà più poveri di lui. Data la forma della distribuzione della ricchezza, la mediana corrisponde più o meno a una valutazione del tipo «prendiamo un americano a caso: quanto è ricco?».

 

americani 4

È chiara allora la ragione della discrepanza fra i due dati, che a prima vista è così sorprendente: in America c’è molta più disparità economica che in Italia. La ricchezza è ancora più concentrata nelle mani di pochi di quanto non lo sia in Italia. In America la ricchezza c’è, ma arriva alla maggioranza degli americani molto meno di quanto arrivi in Italia. C’è più ricchezza nell’insieme, ma l’italiano «medio» è più ricco dell’americano «medio». Ovvero, la maggioranza degli italiani è più ricca della maggioranza degli americani. E non di poco.

 

new york

Questi dati d’altra parte confermano e spiegano l’esperienza episodica di qualunque italiano che viaggi abbastanza a lungo in America: il Paese nel suo insieme è ovviamente ricco e potente, ma quando si guarda la gente per strada, non c’è dubbio che sembrino in generale tutti più poveri degli italiani. Tanti quartieri americani, sia cittadini che rurali, sono decrepiti; tanta gente ha l’aria miserabile; fuori dalle sacche di splendore, è spesso tutto molto più spoglio e logoro che in Italia. Anche le case benestanti sembrano sempre un po’ baracche rispetto a qualunque casa italiana. 

italiani 2

 

Ho vissuto per anni negli Stati Uniti, senza mai trovare una finestra che avesse una qualità paragonabile alle finestre di una qualunque casa italiana. È un apparente paradosso che molti visitatori italiani notano in America. Ma non è un vero paradosso, è il fatto concreto che la ricchezza è concentrata nelle mani di molto pochi. Non è che gli americani sembrino più poveri perché abbiano gusti diversi, si vestano male, o non badino alla casa: è proprio vero che in generale sono più poveri degli italiani.

 

italiani 3

Ci sono alcune facili considerazioni che seguono immediatamente. Immaginiamo di avere la scelta di poter essere trasportati in America, e arrivare nella stessa posizione relativa sulla scala economica che abbiamo in Italia: cioè nel 10% dei più poveri se siamo nel 10% dei più poveri, e così via.

 

Ci converrebbe, economicamente? La risposta è chiara: per la maggioranza degli italiani, decisamente no. Se il sistema politico, economico e sociale italiano si avvicinasse a quello americano, ci guadagnerebbero gli italiani? Risposta: i pochi molto ricchi sì, ma la maggioranza degli italiani ne avrebbe una perdita economica.

 

americani 1

Questo risultato è indipendente dalle vistose differenze dei due sistemi sociali: per esempio il fatto che in Italia la sanità è pubblica, il costo dell’educazione è coperto in larga misura dallo Stato, esistono ammortizzatori sociali molto più efficaci eccetera, tutte cose che in America non ci sono. Anche indipendentemente da queste differenze sociali profonde, per la maggioranza dei cittadini è economicamente più conveniente essere in un sistema politico sociale come quello italiano che non in uno come quello americano.

alberto sordi

 

 Con tutti i disastri italiani, viviamo in un Paese dove la maggior parte della popolazione è economicamente quasi una volta e mezzo più agiata che la maggioranza della popolazione del Paese più potente del mondo.

Qualche volta non sarebbe male ricordarlo.

americani 3americani 6americani 2italiani 1italiani 5

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...