riccardo muti opera di roma

TUTTI MUTI, SI RICOMINCIA - LA SCALA DI MILANO RIAPRIRÀ AL PUBBLICO L'11 MAGGIO CON IL CONCERTO DEI WIENER PHILHARMONIKER DIRETTO DA RICCARDO MUTI: ASSISTERANNO AL MASSIMO 500 SPETTATORI - GIORGIO ARMANI DIVENTERÀ "FONDATORE SOSTENITORE" DEL TEATRO - PROSEGUE ANCHE L'OPERA DI "ALLARGAMENTO": POSATA LA PRIMA PIETRA DELLA "TORRE" IN VIA VERDI, SARÀ PRONTA NEL 2022...

Da www.corriere.it

 

riccardo muti academy

La Scala riaprirà al pubblico l’11 maggio con il concerto dei Wiener Philharmoniker diretto da Riccardo Muti. Si tratta di una data simbolica perché proprio l’11 maggio si tenne il concerto di riapertura del teatro diretto da Arturo Toscanini nel 1946. Il pubblico (massimo 500 persone) sarà sistemato nei palchi. Verrà quindi mantenuta la pedana costruita durante il lockdown in platea per ospitare l’orchestra.

 

Ma non è l’unica novità uscita dal Cda del teatro. La Scala si allarga con la costruzione di un nuovo edificio in via Verdi, di cui oggi si è tenuta la posa della prima pietra. Un palcoscenico più profondo, fino a 70 metri, con l’ampliamento dell’area di montaggio e smontaggio delle scene, nuove sale prova per l’Orchestra (con nuove soluzioni acustiche) e il Ballo, spazi per uffici amministrativi finora dislocati in sedi esterne, un investimento di 17 milioni di euro.

 

riccardo muti academy

Il completamento dei lavori è previsto per dicembre 2022. «Si tratta di un’opera essenziale prevista come complementare al necessario ampliamento della sede storica del Teatro alla Scala già al momento dell’acquisto della palazzina stessa, avvenuto nel 1997».

 

Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco Giuseppe Sala, Stefano Bruno Galli, assessore regionale alla Cultura, monsignor Carlo Azzimonti, vicario Episcopale, Dominique Meyer, sovrintendente Scala, Maria Di Freda, dg, Marco Morelli, direttore tecnico e l’architetto progettista Mario Botta che, insieme allo studio dell’architetto Emilio Pizzi, si era già occupato dell’intervento di restauro e ristrutturazione della sede storica del Piermarini e dell’area tecnica della torre scenica realizzata tra il 2001 e il 2004, al fine di garantire la coerenza stilistica della nuova palazzina con gli altri edifici del teatro.

 

riccardo muti

«Il nuovo edificio si inserisce nel solco, dal punto di vista architettonico, del linguaggio dell’architetto ticinese: geometrie precise, alternanza di pieni e vuoti e cura nel rivestimento. Come per la torre scenica nel 2004 — spiega un comunicato della Scala —, si scaverà 18 metri al di sotto del suolo (gli ultimi metri sono sotto il livello della falda acquifera) e si arriverà all’altezza della torre stessa (circa 36 metri fuori terra). Complessivamente sono sei piani sotterranei e undici fuori terra. I piani sotterranei saranno in gran parte occupati da un unico spazio, la sala prove per l’orchestra, con una superficie di circa 310 metri quadri e alta 14 metri».

 

la scala

Le dimensioni e l’altezza della sala, appositamente concepite dal punto di vista acustico con la consulenza del progettista acustico Yasuhisa Toyota, «consentiranno di avere il miglior risultato musicale per le prove e di poter utilizzare l’ambiente anche come sala d’incisione». Il palcoscenico diventerà invece ancora più profondo raggiungendo i 70 metri con la creazione di un’area in cui sarà possibile eseguire il montaggio/smontaggio delle scene senza disturbare le attività di prova o spettacolo in corso. Saranno inoltre realizzati una nuova sala prove ballo di circa 150 metri quadrati, all’ultimo piano dell’edificio, e nuovi spazi per l’archivio storico documentale, attualmente in un deposito esterno.

 

«Re Giorgio»

la scala milano

Altra novità emersa dal Cda. Il gruppo Armani diventerà «Fondatore Sostenitore» del Teatro alla Scala, che nel 1997 si è costituito in Fondazione attiva nella diffusione dell’arte musicale in Italia e all’estero, attraverso la conservazione e la valorizzazione di un ricco patrimonio produttivo, musicale, artistico, tecnico e professionale. L’impegno sarà formalizzato il 17 maggio con la cooptazione dell’assemblea della Fondazione Teatro alla Scala. Già al momento della sua costituzione, Giorgio Armani era stato tra i primi a sostenere la Fondazione.

 

GIORGIO ARMANI

«Siamo grati a Giorgio Armani per questo grande e nuovo atto di amore per Milano», ha commentato Sala, sottolineando che il suo è «un gesto che guarda al futuro della nostra città e alla sua ripresa e a una sinergia vincente.

 

«L’entrata di Giorgio Armani tra i fondatori sostenitori del Teatro alla Scala è la realizzazione di un connubio già scritto nel destino della nostra istituzione culturale più prestigiosa», ha detto Sala.

 

giorgio armani

«La fama internazionale, l’eccellenza nel campo della creatività, l’unicità e autenticità dello stile che hanno reso Giorgio Armani il «re» della moda italiana e milanese nel mondo, sono le medesime caratteristiche che hanno portato il Teatro alla Scala a essere giudicato il «teatro più bello del mondo», tempio della lirica e del balletto.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…