1- LE CHICCHE PIÙ BOMBASTICHE TRATTE DAL LIBRO-TESTAMENTO DI CESARONE ROMITI 2- A DELLA VALLE GLI DISSI: “COME SCARPARO SEI UN IMPRENDITORE CHE DESTA AMMIRAZIONE, MA COME UOMO FAI SOLO SCHIFO” (ORA SAPETE CHI INVENTÒ IL NOMIGNOLO “SCARPARO”) 3- ENRICO CUCCIA CONSIDERAVA ANDREOTTI IL MANDANTE DELL’OMICIDIO DI AMBROSOLI 4- FRATELLI COLTELLI: LA LOTTA TRA UMBERTO E GIANNI AGNELLI PER L’EREDITA’ FIAT 5- COSÌ PALENZONA CAPÌ CHE CESARE GERONZI CONTROLLAVA L’AGENDA DI ANTONIO FAZIO 6- IL MONTEZEMOLO RECUPERATO, DOPO LA CACCIATA, DALL’AVVOCATO CONTRO IL VOLERE DI CUCCIA: “LO PRENDEMMO IN RCS, DOVE CURO` LA PARTE CINEMA E VIDEO INSIEME A PAOLO GLISENTI. FU UN GRANDE INSUCCESSO, TANTO CHE DOPO SOLO UN ANNO LASCIò” 7- “BETTINO CRAXI INDICANDO BERLUSCONI E MONTEZEMOLO, DISSE: “SENTA ROMITI, LEI MI DEVE DIRE UNA COSA: MA TRA QUESTI DUE CHI E` IL PIU` BUGIARDO?” RISPOSTA: TUTT’E DUE

<!-- /* Font Definitions */ @font-face {font-family:Arial; panose-1:2 11 6 4 2 2 2 2 2 4; mso-font-charset:0; mso-generic-font-family:auto; mso-font-pitch:variable; mso-font-signature:3 0 0 0 1 0;} @font-face {font-family:Calibri; panose-1:2 15 5 2 2 2 4 3 2 4; mso-font-charset:0; mso-generic-font-family:auto; mso-font-pitch:variable; mso-font-signature:3 0 0 0 1 0;} /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:""; margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10.0pt; margin-left:0cm; line-height:115%; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ascii-font-family:Calibri; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-fareast-font-family:Calibri; mso-fareast-theme-font:minor-latin; mso-hansi-font-family:Calibri; mso-hansi-theme-font:minor-latin; mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-theme-font:minor-bidi; mso-fareast-language:EN-US;} @page Section1 {size:612.0pt 792.0pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:36.0pt; mso-footer-margin:36.0pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} -->

Tratto dal libro di Cesare Romiti con Paolo Madron “Storia segreta del capitalismo italiano” (Longanesi)

1- FRATELLI COLTELLI
Sulla designazione di John Elkann a erede, Umberto Agnelli si risentı` molto col fratello anche per la nomina a erede di John Elkann.
L'erede designato, Giovannino, il primogenito di Umberto, fu tragicamente portato via da una crudele malattia. John Elkann, il figlio di Margherita, allora era gia` in azienda. La regola era che per entrare nel consiglio d'amministrazione della Fiat ci dovesse essere l'approvazione dei soci dell'Accomandita, la cassaforte di famiglia. Ma l'Avvocato poteva prendere le decisioni anche senza tenerne conto.

Come poi in effetti fece. Inizialmente Agnelli non voleva usare questo suo potere. E io spingevo perche´ convocasse il consiglio dell'Accomandi- ta, cosa che fece, ricordo, una domenica. Di questo consiglio anche io facevo parte. Umberto arrivo` in ritardo e parlo` per ultimo. « Gianni », disse, « tu ci hai convocato oggi per decidere della designazione di John. In realta` voglio venga messo agli atti che e` esclusivamente una tua decisione. » Io dissi che era una convinzione di tutti i presenti. Umberto replico`: « No, caro Romiti, questa e` una decisione dell'Avvocato ».

Umberto voleva che la designazione toccasse all'altro suo figlio Andrea, che di tutta la famiglia e` l'unico maschio rimasto a portare il nome Agnelli. E `per questo che l'Avvocato voleva adottare John, per dargli il suo nome. Ci voleva il benestare della moglie e dei figli, ma Edoardo si oppose.

2- CUCCIA CHE CONSIDERA ANDREOTTI IL MANDANTE DELL'OMICIDIO AMBROSOLI
Andreotti, ovvero il cinismo al potere travestito da democristiana santita`. Che idea si era fatto di lui?
All'epoca proteggeva Sindona, e questo basta a far capire perche´ i suoi rapporti con Cuccia siano stati pessimi. Vorrei raccontarle un episodio. Una volta Andreotti da presi- dente del Consiglio mando` a chiamare Cuccia, che come e` noto non andava mai da nessun politico.

Ma se negli ultimi anni ando` persino a prendere il te` da D'Alema, allora presidente del Consiglio. Sı`, lo so. Di solito usava sempre intermediari. Si vede che in quell'occasione la sua presenza diretta era indispensabile, non bastava quella di Alfio Marchini, che organizzo` l'incontro.

Cosa voleva Andreotti da Cuccia? Cuccia mi racconto` che parlarono del piu` e del meno, e che a un certo punto Andreotti lo tempesto` di domande sull'economia, l'industria, il Paese. Poi, a bruciapelo, gli chiese: «Ma lei crede veramente che io sia corresponsabile dell'uccisione di Ambrosoli? » E Cuccia cosa rispose? Diciamo che dopo la risposta di Cuccia il colloquio termino`.

3- QUANDO D'ALEMA SCOPRÌ DI ESSERE DIVENTATO IMPORTANTE NEL PCI
Com'erano i suoi rapporti con D'Alema, che in fondo non e` mai stato molto amico della Fiat?
Anche se non ci ha mai avversato per partito preso, io di D'Alema mi fidavo poco e ancora oggi mi fido poco per questo suo modo strano di intendere il potere. Una volta, in un incontro, mi disse: « Sa quando io ho capito di essere diventato importante nel Partito comunista? Quando una notte vennero a prelevarmi a casa alcuni compagni perche´ temevano che ci fosse un colpo di Stato e volevano salvaguardare i membri importanti del partito. Ecco, fu allora che mi accorsi che nel Pci contavo qualcosa, perche´ ero stato incluso nel piccolo gruppo, una decina non di piu`, di persone che il partito riteneva di dover salvaguardare in caso di golpe ».

4- COSÌ GERONZI CONTROLLAVA L'AGENDA DI FAZIO
Che tipo di influenza esercitava Geronzi su Fazio?
Per farle capire le racconto di un episodio che mi ha riferito Fabrizio Palenzona, l'attuale vicepresidente di Unicredit. Un giorno Palenzona ando` in Banca d'Italia per un appuntamento con Fazio. A un certo punto, durante l'incontro, la segretaria del governatore si avvicino` a Fazio pregandolo di uscire un momento perche´ era arrivata una telefonata. Lui uscı`, stette fuori per un po', poi rientro` e continuarono a parlare. In quello stesso giorno Palenzona aveva un successivo appuntamento con Geronzi che, appena lo vide, gli disse ridendo: « Dottor Palenzona, che cosa grave mi ha combinato! Si e` dimenticato di avvertirmi che prima di me lei doveva incontrare Fazio ». E Palenzona: « Come fa a saperlo? » «Ma scusi, quando lei era da Fazio non e` arrivata una telefonata? Bene, ero io ».

Perfetto, meglio di qualsiasi editoriale su capitalismo di relazioni e conflitto di interesse.
Morale, io penso che Fazio sia una persona onesta e competente. Ma penso anche che forse in un certo momento della sua attivita` abbia perso quel senso di imparzialita` che dovrebbe sempre contraddistinguere un governatore della Banca d'Italia.

5- IL TRADIMENTO DI DELLA VALLE
E di Cesare Geronzi cosa pensava Cuccia?
Al tempo in cui si affaccio` l'ipotesi di unire Comit e Banca di Roma io avevo un ottimo rapporto con Geronzi. Cuccia, che lo sapeva, mi disse: « D'accordo, proviamo anche a metterli insieme. Ma cosa troveremo dentro Banca di Roma? ».

Uno dei grandi oppositori delle nozze fu Diego Della Valle.
Della Valle un giorno mi venne a trovare. Mi disse che aveva un po' di soldi da parte e che gli sarebbe piaciuto investirli. Ne parlai con Cuccia, che volle subito vederlo. Gli propose di investire il suo denaro nella Comit, cosa che accadde consentendo all'imprenditore di entrare anche nel consiglio d'amministrazione. Furono soldi che poi si riprese con grandi guadagni.

Il giorno in cui fu portato al consiglio di Comit il progetto del matrimonio con la Banca di Roma, Della Valle fece una scena madre. Non solo. Vi si oppose a mezzo stampa rilasciando un paio di interviste violentissime contro Cuccia e Maranghi. Cuc- cia ci rimase molto male, e pure io, che Della Valle gliel'avevo presentato. Fu allora che rompemmo i rapporti.

Se non ricordo male lo insulto` pubblicamente.
Eravamo con un gruppo di imprenditori e gli dissi: «Come scarparo sei un imprenditore che desta ammirazione, ma come uomo fai solo schifo ». Da allora non ci siamo piu` parlati, fino a un anno fa, quando e` morta sua madre e gli ho scritto dicendo che conosco il dolore di chi perde un genitore. Lui mi ha telefonato e mi ha detto che mai avrebbe immaginato il mio gesto.

6- L'ASTIO VERSO MONTEZEMOLO
Da dove nasce questo suo astio verso Montezemolo?
Nessun astio. Perche´ se e` vero che una volta dovette uscire dalla Fiat, non fui io a licenziarlo.

Chi fu a licenziarlo? Fu Agnelli che volle allontanarlo dalla Fiat.
Se e` vero quello che mi dice, perche´ mai, dopo la parentesi a Italia 90, Montezemolo fu riassunto in Rcs, casa editrice di cui Fiat era il primo azionista? Fu sempre Agnelli a chiedermelo. Mi chiamo` e mi disse: « Senta Romiti, vorrei ricuperare Montezemolo. Perche´ non ne parla con Cuccia? » La reazione del banchiere fu stizzita, quasi mi mando` al diavolo. Allora gli dissi che ero imbarazzato, ma ero latore di una richiesta dell'Avvocato.
Morale, lo prendemmo in Rcs, dove curo` la parte cinema e video insieme a Paolo Glisenti. Fu un grande insuccesso, tanto che dopo solo un anno lascio`

7- CRAXI INDICANDO IL CAVALIERE E MONTEZEMOLO, DISSE: « SENTA ROMITI, LEI MI DEVE DIRE UNA COSA: MA TRA QUESTI DUE CHI E` IL PIU` BUGIARDO?
Craxi fu anche determinante per l'ascesa imprenditoriale di Berlusconi, fu quello che riaccese i ripetitori delle sue televisioni che i pretori avevano spento. Berlusconi riuscı` quasi subito a entrare nelle grazie di Craxi. Le racconto un episodio. Bettino era molto amico della cantante, poi discografica, Caterina Caselli, donna intelligente e molto simpatica. Una volta lei e il marito, l'industriale discografico Piero Sugar, ci invitarono a casa loro. C'eravamo io, Craxi, Berlusconi e Montezemolo. Craxi era gia` potente e mi ricordo che Berlusconi, allora completamente fuori dalla politica, aveva appena ultimato Milano 2 e iniziava ad avere qualche timido interesse per la televisione. Il segretario socialista, che aveva voglia di scherzare, a un certo punto rivolgendosi a me, ma indicando il Cavaliere e Montezemolo, disse: « Senta Romiti, lei mi deve dire una cosa: ma tra questi due chi e` il piu` bugiardo? Perche´ che siano bugiardi si sa, ma lei che li conosce meglio di me forse puo` aiutarmi a risolvere il dubbio ».

Per lei un dubbio amletico.
Mi colse di sorpresa, poi me la cavai con una battuta: « Concordo con lei che sono due grandi bugiardi, ma se proviamo a tirare una moneta in aria, sono sicuro che cadendo rimarrebbe dritta ».

 

 

romiti-madron_Storia segreta del capitalismo italianoDISEGNO DI FABIO SIRONI - CESARE ROMITI GIANNI AGNELLI ENRICO CUCCIA E DE BENEDETTII giovanissimi Andrea agnelli col padre Umberto e John Elkann col nonno Gianni agnelli enrico cucciaMASSIMO D ALEMA E SILVIO BERLUSCONIGiovanni Spadolini, marella e Susanna Agnelli, Marco Benedetto, Cesare RomitiDELLAVALLE GERONZI montezemolo dellavalle 7cap93 dellavalle tremontiumberto agnelli MONTEZEMOLO montezemolo agnelli h mo70 montezemolo su agnelliBOBO CRAXI BETTINO E SILVIO BERLUSCONI Bettino Craxi

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."