lysandra ohrstrom ivanka trump

''IVANKA SNOB, PREPOTENTE, E FACEVA VEDERE LE TETTE'' - IL POTERE DI TRUMP È IN CALO? ARRIVANO LE ODIOGRAFIE FUORI TEMPO MASSIMO, STAVOLTA DI UNA EX AMICA DELLA FIGLIA DEL PRESIDENTE, CHE PUR FACENDO LA GIORNALISTA DA ANNI, SOLO ORA SE NE ESCE SU ''VANITY FAIR'' CON UN RITRATTO AL VELENO: ''CHE ME NE FREGA DELLE STORIE DEI POVERACCI?'' - DONALD UNA VOLTA LE TOLSE UN PANINO DA DAVANTI ALLA BOCCA: ''LE STO FACENDO UN FAVORE'', VISTO CHE ERA SOVRAPPESO

1. «È SNOB E PREPOTENTE» L'(EX) AMICA DEL CUORE E I VELENI SU IVANKA

Flavio Pompetti per “il Messaggero

 

lysandra ohrstrom ivanka trump

Ivanka Trump quindicenne che istiga le compagne di scuola a mostrare il seno nudo attraverso le vetrate che danno sulla strada, e poi fa l' angioletto difronte alla direttrice per sottrarsi alla sospensione che colpisce le altre. Ivanka che di fronte al suggerimento di leggere un libro sull' ascesa finanziaria di un piccolo proprietario di ristorante risponde sdegnata: «Ma cosa c vuoi che mi importi delle storie dei poveracci?».

 

IL SAGGIO CONFESSIONE

Ancora una volta in questa stagione autunnale della saga dei Trump, una ex BBF (Best friend forever, amica perenne del cuore), esce allo scoperto, e racconta la distanza che si è creata nel tempo tra lei e la figlia del tycoon newyorkese.

La tribuna per esibire i panni sporchi è un saggio-memoriale pubblicato su Vanity Fair, come si addice ad un pettegolezzo condito da esclusività, ricchezza e accesso facile alle porte proibite del potere.

 

Emerge chiaramente il giudizio che l' allora amica ha su Ivanka: «Snob e prepotente».

Ivanka e Lysandra Ohrstrom si sono incontrate all' età di dodici anni alla Chapin, una scuola media e superiore per sole ragazze sulla East End Avenue di Manhattan, la cui retta è di 52.000 dollari, e che ha avuto tra le allieve la ex first lady Jacqueline Bouvier, Amanda Hearts e Julie Eisenhower. Ly era la nuova arrivata, Ivanka la reginetta del club più cool.

 

lysandra ohrstrom ivanka trump

Nel giro di pochi mesi le due diventano amiche fidate, unite dall' appartenenza di classe, dalla frequentazione degli stessi locali iconici di Manhattan, e dalla voglia di violare la regola familiare che le vuole recluse a nord della 57ma strada, confine invisibile tra i miliardi e i milioni. Le due ragazze passano le vacanze a Mar a Lago e a Parigi, si fanno fotografare insieme per una pagina di Sassy Magazine, sfilano nell' ufficio di Donald Trump per prendere in prestito la carta di credito sulla via dello shopping, non prima di aver ascoltato l' usuale litania: «Con tutti i soldi che passo a tua madre!».

«Ivanka era divertente, generosa e fedele» scrive Lysandra Ohrstrom, oggi una giornalista con una lunga esperienza in teatri di guerra.

 

Ma era chiaro che l' attenzione prioritaria era per se stessa, e per il controllo scrupoloso della sua immagine pubblica. Sognava di lasciare un suo marchio sullo skyline della città, così come aveva fatto il padre, al quale voleva contrapporre la sua immagine. Donald non ricordava mai il nome di Ly, ma aveva un' attenzione spasmodica alle minime variazioni delle sue misure corporee. «Non pensi che Ivanka sia la più bella ragazza della classe?» le chiede il padre, e quando Ly risponde che è tra le prime cinque, scopre che Donald può fare il nome di almeno altre due compagne più belle di sua figlia.

 

lysandra ohrstrom christina floyd ivanka trump

Il solco si apre dopo il college, quando Lysandra si trasferisce a Beirut per il primo lavoro da corrispondente. «Torna presto a New York, o sarai sostituita» la ammonisce Ivanka. L' amica va oltre: firma un contratto con l' emittente araba AlJazeera, e indossa una catenina al collo con il suo nome scritto in arabo. «Cosa pensa il tuo ragazzo ebreo quando fate l' amore e questo simbolo terrorista gli sfiora la faccia?», la rimprovera Ivanka.

 

FINE DI UN LEGAME

Ultimi segni di un legame che si sgretola, prima che Ivanka scelga di lasciare l' alta società newyorkese, nella quale si era inserita con l' immagine di una versione ripulita e raffinata di suo padre, e si getti nella mischia del potere. La distanza tra le due diventa incolmabile, il patto di amicizia si rompe. Resta solo l' augurio che l' ex compagna di scuola finisca per trasferirsi in Florida con il padre, e non faccia più ritorno a New York, dove oggi vive Lysandra.

 

 

2. L'EX AMICA DI IVANKA TRUMP: "SNOB E PREPOTENTE. UNA VOLTA DISSE ‘PERCHÉ MI CONSIGLI UN LIBRO SUI POVERI?'"

ivanka trump al 50 compleanno del padre a trump tower

Da www.huffingtonpost.it

 

“Ivanka? Snob e prepotente”: parola di Lysandra Ohrstrom, reporter americana ed ex amica della figlia di Donald Trump. Sulle pagine dell’edizione americana di Vanity Fair, la donna descrive Ivanka come ossessionata dal suo status e abituata a usare le compagne di classe per violare le regole della scuola, mentre era impegnata a proiettare su se stessa l’immagine di una giovane donna raffinata.

 

“Aveva il radar di Trump per lo status, i soldi e il potere e l’istinto del padre per fare scarica barile e salvarsi”, dichiara la vecchia compagna di scuola della figlia del presidente. Secondo l’ex amica, quando a vent’anni consigliò a Ivanka di leggere il libro premio Pulitzer Empire Falls, la risposta fu: “Ly, perché dovrei leggere un libro sui fottuti poveri? Quale parte di te pensa che io sia interessata a questo?”. Il romanzo di Richard Russo ha come protagonista la working-class di una cittadina del Maine. In un’altra occasione, nell’ambito di una discussione sull’edilizia popolare, Ivanka liquidò seccamente l’amica: “Non posso parlare con te di queste cose, sei marxista”.

 

Ivanka e Lysandra sono state inseparabili per anni. A scuola, in vacanza e nelle avventure notturne a New York. Poi le loro strade si sono divise. E ora la racconta un’ex amica “snob” e “prepotente”, impegnata a costruirsi un’immagine sofisticata e complessa da contrapporre a quella del “roboante padre” Donald Trump. Una Ivanka che però era anche simpatica, divertente e intelligente.

lysandra ohrstrom con la madre

 

Poi il suo cambiamento. C’è stato un momento subito dopo l’università, sottolinea Lysandra Ohrstrom, in cui “Ivanka ha abbracciato la strada che il padre aveva delineato per lei”. Una strada che l’ha portata a “buttare via l’immagine che si era faticosamente costruita” e a rinunciare alla sua ambizione di conquistare Manhattan, una strada che l’ha portata alla Casa Bianca, dove “credevo sarebbe stata la voce moderata dell’amministrazione”, invece ha abbracciato il Make America Great Again, dice delusa l’ex amica.

 

E su Donald Trump, Lysandra Ohrstrom afferma: “Non ha mai saputo il mio nome, ma aveva una memoria fotografica del mio corpo”. L’ex amica di Ivanka si riferisce a quando, nella residenza di Mar-a-Lago, Donald Jr le rubò dal piatto la metà del suo panino e Trump, rivolgendosi a Ivanka che rimproverava il fratello, disse “non ne ha bisogno. Le sta facendo un favore”, in riferimento al suo peso.

 

lysandra ohrstrom ivanka trump

La rottura dell’amicizia tra le due sarebbe arrivata dopo il matrimonio di Ivanka, quando la “troppo indaffarata” figlia del presidente non trovò il tempo di chiedere all’amica del suo nuovo lavoro. “Per me questa è stata la fine”, ammette Ohrstrom.

donald e ivanka trumpdonald ivana ivanka trumpdonald ivana ivanka trumpivanka e donald trump al g20 di amburgokanye west tra donald e ivanka trumpmelania e ivanka trump

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”