cottarelli

''LE TRE VERITÀ SUL MES, TRA SNODI INSIDIOSI'': NON È LA GAZZETTA SOVRANISTA, MA LA LETTERA DEL QUASI PREMIER COTTARELLI (EX FMI) E DELL'EX MINISTRO DEGLI ESTERI MOAVERO, CHE DICONO ESATTAMENTE QUELLO CHE GLI EUROSCETTICI RIPETONO DA SETTIMANE: UN MES SENZA TROIKA NON ESISTE. E LA ''SORVEGLIANZA RAFFORZATA'' SUI NOSTRI CONTI PUÒ VOLER DIRE QUALUNQUE COSA. SE NON CAMBIANO I TRATTATI, LE PAROLE DI QUESTI GIORNI SONO ARIA FRITTA. E SE CHIEDIAMO AIUTO, POTREBBE ESSERE UN BRUTTO SEGNALE

 

Carlo Cottarelli ed Enzo Moavero per ''la Repubblica''

 

Caro direttore, Mes sì o Mes no? L'eventuale ricorso al Meccanismo europeo di stabilità assomiglia al dilemma di Amleto. L'offerta di una linea di credito precauzionale del Mes specificamente dedicata all'attuale emergenza sanitaria dovuta al Covid 19 ha acceso un dibattito vivace. La scelta, alla fine, spetta a chi ha la responsabilità di governo ma, nell'interesse della democrazia, deve avvenire in maniera trasparente, sulla base di una nitida visione delle implicazioni legislative ed economiche. Ci sembra quindi utile contribuire a chiarire tre questioni cruciali con una sintetica e neutrale analisi.

 

cottarelli

La prima: le condizioni alle quali questa forma di assistenza del Mes verrebbe data. Il Consiglio europeo ha confermato che la condizione sarebbe una, standard per ogni Stato dell'area dell'euro: la destinazione di queste risorse al sostegno di spese necessarie per affrontare i costi, diretti e indiretti, dell'emergenza sanitaria. C'è chi pensa che questo non sia possibile e presti il fianco a ricorsi alla Corte di giustizia Ue, perché in conflitto con l'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'Ue che esige una "rigorosa condizionalità" per gli interventi del Mes.

 

Termini ripresi anche dall'articolo 12 del trattato istitutivo del Mes che, tuttavia, precisa che le "condizioni rigorose (sono) commisurate allo strumento di assistenza finanziaria scelto (e) possono spaziare da un programma di correzioni macroeconomiche al rispetto costante di condizioni di ammissibilità predefinite". Se ne deduce che esiste un margine di discrezionalità nel fissare le condizioni. Ne usufruiscono gli organi decisionali del Mes e la Commissione europea quando negoziano il formale "accordo sul dispositivo di assistenza" con lo Stato che l'abbia chiesto e che deve firmarlo (vedi articolo 13 trattato Mes).

 

carlo cottarelli

Dunque, appare legalmente difendibile optare per un'unica condizione, la cui natura "rigorosa" può consistere, per esempio, nel definire con precisione, cosa s'intende per "costi indiretti" e nel prevedere severi controlli sui risultati conseguiti. Giova il precedente del prestito Mes alla Spagna del 2012, volto a rafforzare il sistema bancario, dove era assente ogni condizionalità macroeconomica. C'è poi un altro dubbio diffuso: partita la linea di credito, il Mes può aggiungere condizioni? Non è plausibile: infatti, dal punto di vista giuridico, vale l'avito principio pacta sunt servanda. È pertanto fondamentale negoziare con la massima diligenza l'accordo base dell'operazione con il Mes.

 

La seconda: i profili collaterali all'accordo sul dispositivo di assistenza e le sue conseguenze. Al riguardo, bisogna riferirsi, in primis, al Regolamento Ue numero 472/2013, del cosiddetto "Two Pack". Il suo articolo 6 è esplicito nel disporre che la Commissione provveda alla "valutazione della sostenibilità del debito pubblico" dello Stato che domanda al Mes l'assistenza finanziaria; e un'indicazione analoga si trova all'articolo 13 del trattato Mes.

MOAVERO CONTE TRIA

 

Snodo insidioso per l'Italia, dato il noto livello elevato del nostro debito, ma, perlomeno, non ostativo dell'assistenza, se vale quanto formalmente detto nei giorni scorsi nelle sedi Ue. Ci sono però altre conseguenze. Univoco e netto risulta pure il terzo paragrafo dell'articolo 2 del regolamento: "Se uno Stato membro beneficia di assistenza finanziaria a titolo precauzionale... dal Mes... la Commissione (lo) sottopone a sorveglianza rafforzata".

 

A questo non si sfugge, ma cosa implica? Di sicuro non comporta automaticamente il "programma di aggiustamento macroeconomico": è contemplato all'articolo 7, ma escluso (vedi paragrafo 12) proprio per l'assistenza finanziaria precauzionale, come quella di cui parliamo. Gli effetti per lo Stato dell'ineludibile "sorveglianza rafforzata" sono comunque significativi (vedi articolo 3): una più attenta indagine sulla situazione delle sue finanze, con l'obbligo di fornire a livello Ue le medesime informazioni previste da una procedura d'infrazione per disavanzi eccessivi; le "missioni di verifica periodiche" della Commissione, della Banca centrale europea, "se del caso, con l'Fmi", gli stessi protagonisti della cosiddetta Troika; poi, sulla base di tali missioni - punto nodale - il Consiglio Ue può raccomandare allo Stato "misure correttive" o "di predi­sporre un progetto di programma di aggiustamento macroeco­nomico", una "raccomandazione" certo ma di peso, specie se combinata al timore di una reazione negativa dei mercati.

enzo moavero milanesi 1

 

Va sottolineato che gli effetti della "sorveglianza rafforzata" possono essere scongiurati solo modificando o sospendendo le normative applicabili, con atti giuridici di identico livello; non bastano le solenni affermazioni politiche. Peraltro, occorre anche considerare che l'eventualità di essere sottoposti a una tale sorveglianza esiste sempre, a prescindere dal Mes: la Commissione, ai sensi del primo paragrafo dell'articolo 2 del medesimo regolamento, potrebbe farlo qualora uno Stato "si trovi o rischi di trovarsi in gravi difficoltà per quanto riguarda la sua stabilità finanziaria".

 

La terza questione è se convenga - economicamente - all'Italia chiedere questa specifica linea di credito del Mes per l'emergenza Covid 19. La linea è commisurata per tutti gli Stati al 2% del Pil rispettivo e ammonterebbe a circa 36 miliardi. Svariati elementi restano da chiarire, per esempio, il tasso di interesse sul prestito e la sua scadenza.

 

Sulla base di recenti dichiarazioni di alti dirigenti del Mes non è irrealistico ipotizzare un tasso di interesse di mezzo punto percentuale per un prestito settennale. Poiché il nostro tasso di interesse di mercato per tale scadenza è attualmente di circa un punto e mezzo, il risparmio sarebbe di un punto percentuale l'anno che significherebbe un risparmio cumulato di due miliardi e mezzo (un po' meno al netto della tassazione degli interessi sul debito).

klaus regling

 

Un vantaggio indiretto dell'assistenza del Mes può essere anche l'accesso alle operazioni Omt, gli interventi, di dimensione praticamente illimitata che la Bce è in grado di avviare: è una delle svariate condizioni necessarie per attivarli; non sufficiente perché la decisione conclusiva spetta alla stessa Bce. C'è un ulteriore fattore, infine, che rileva nell'ottica economica: ricercare l'ausilio del Mes comporta uno stigma negativo: rischierebbe di segnalare ai mercati che siamo più in difficoltà di altri; ma sarebbe ridotto se procedessimo simultaneamente a quanti più altri Stati, fra cui qualcuno comparabile con noi (come Francia, Spagna).

 

lagarde merkel macron

Ultima considerazione a latere. La nuova linea di credito del Mes non è di grandissima dimensione e tuttora i neodenominati recovery bond hanno caratteristiche indefinite, fluide. Ci interroghiamo se non sarebbe bene riflettere anche su impieghi aggiuntivi delle risorse del Mes. Per esempio, fornire apposite forme di garanzia per supportare l'emissione dei titoli di debito pubblico di Stati membri dell'area-euro ovvero per riassicurare gli istituti che erogano credito alle aziende destabilizzate dalle forzate interruzioni dovute all'esigenza di circoscrivere il contagio da Covid 19.

 

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DELLA PROCURATRICE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, PROTETTA DA UNA MAXISCORTA DA PAURA, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA IL MINISTRO CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE STATUNITENSE IN ITALIA TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELLA PRIMA ITALOAMERICANA DIVENTATA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOATRI - BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DEI FRATELLINI DI GIORGIA MELONI…

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE...