putin zelensky biden bin salman

A GEDDA HANNO DATO UN BEL COLPO DI PICCONE A PUTIN – ANCHE LA CINA HA PARTECIPATO AL SUMMIT IN ARABIA SAUDITA: IL SÌ DI PECHINO ALL’INTESA SUL RISPETTO DELL’INTEGRITÀ TERRITORIALE DELL’UCRAINA È UN AVVISO PER “MAD VLAD”, CHE ORMAI È SEMPRE PIÙ ISOLATO – E BIN SALMAN GODE: HA FATTO LA SUA MOSSA E ORA SI È ACCREDITATO COME MEDIATORE INTERNAZIONALE…

DAGONOTA

Xi Jinping Bin Salman

Mohammed Bin Salman ha fatto la sua mossa. Il summit di Gedda, in Arabia Saudita, ha riunito una quarantina di paesi per discutere sul “format” di un possibile negoziato sulla guerra in Ucraina. Il principino di Riad aveva un obiettivo, che ha raggiunto: ergersi a nuovo mediatore internazionale e dare una smaltata alla sua immagine.

 

putin xi jinping

Se la missione personale di MBS era ovvia ed è stata portata a termine, il vertice è servito anche a dare un bel colpo di piccone a Putin: la Russia non ha partecipato al summit (non è stata invitata), ma a Gedda era presenta la Cina. E il fatto che il Dragone abbia dato il suo via libera all’intesa sul rispetto dell’integrità territoriale dell’Ucraina, anche senza la firma di un documento finale, dovrebbe spaventare “Mad Vlad”: è l’ennesimo segnale che anche a Pechino iniziano a stufarsi del conflitto, che ormai dura da più di un anno e mezzo.

 

La palla è in mano agli americani: negli ultimi giorni Zelensky ha alzato di nuovo il tiro con gli attacchi di droni sul Mar Nero. Dagli Stati Uniti è emerso, come al solito, il fastidio per le operazioni diversive di Kiev, ma Biden non può ancora intervenire per far abbassare la cresta all'ex comico. Certo, fanno specie i "pizzini" e le analisi trapelati o fatti circolare (come l'articolo di Politico sugli scenari in caso di morte del Presidente ucraino). Ma l’obiettivo di “Sleepy Joe” è aspettare il momento giusto per poi chiudere in fretta la guerra: vuole sfruttare l’annuncio della fine del conflitto per massimizzare il risultato in vista della campagna elettorale del 2024.

JOE BIDEN E VOLODYMYR ZELENSKY AL VERTICE NATO DI VILNIUS

 

MOSCA, DISCUTEREMO CON I PARTNER BRICS PRESENTI A GEDDA

(ANSA) - La Russia discuterà i risultati delle consultazioni sull'Ucraina a Gedda con i partner Brics che hanno preso parte all'incontro. Lo afferma il vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, scrive l'agenzia Tass. "Per quanto riguarda i partner Brics che sono stati invitati e hanno partecipato è sottointeso che, sulla base dei risultati degli eventi di Gedda, ci sarà un rilevante scambio di opinioni tra noi e i partecipanti Brics a diversi livelli", ha affermato.

 

A GEDDA IL VERTICE SUL PIANO DI PACE MA SENZA LA RUSSIA (CHE SPARA MISSILI)

Estratto dell’articolo di Andrea Cuomo per “il Giornale”

 

vladimir putin e mohammed bin salman 4

La Russia non c’è. Non invitata. Ma si sente con la pioggia di missili che rimbombano nelle lussuosa sale di Gedda, in Arabia Saudita, dove consiglieri politici e diplomatici di una quarantina di Paesi si sono ritrovati ieri (e poi oggi) per discutere sul format di un possibile negoziato sulla guerra in Ucraina.

 

Per il resto ci sono tutte le segreterie che contano: i Paesi del G7, tra cui gli Stati Uniti decisamente scettici, i Paesi europei, le istituzioni dell’Unione europea, la Turchia, l’Egitto, le nazioni del Brics, anzi di quello che dovremmo chiamare Bics, visto che manca la R di Russia. Ma ci sono il Brasile, l’India, il Sudafrica.

 

GUERRA IN UCRAINA - ZELENSKY VS PUTIN - MEME BY GIAN BOY

E la Cina, rappresentata dall’inviato per gli Affari euroasiatici del governo di Pechino, Li Hui. Le potenze emergenti (in qualche caso ormai decisamente emerse) non hanno mai condannato ufficialmente l’aggressione russa dell’Ucraina e anzi nel caso di Pechino si può parlare senza tema di essere smentiti di un appoggio nascosto alla operazione militare di Mosca. Anche se ora la Cina gioca a fare la potenza responsabile e garantisce di voler «continuare a svolgere un ruolo costruttivo per una soluzione politica della crisi ucraina».

 

L’impressione è che il lussuoso caravanserraglio di Gedda sia un’operazione diplomatica abbastanza acrobatica e spregiudicata, che serve alle potenze non allineate per avere un po’ di visibilità e a Riad per accreditarsi come potenza di pace e aumentare la propria influenza internazionale, cosa che sia arguisce anche dal modo in cui l’agenzia di stampa ufficiale SPA descrive il summit, con parole quanto meno velleitarie: «L’incontro di due giorni riflette la volontà del regno di esercitare una missione di buoni uffici per raggiungere una pace permanente».

 

mohammad bin salman

L’Arabia Saudita ha ottimi rapporti con Mosca e relazioni appena discrete con Kiev, guastate dal fatto che secondo gli ucraini l’Arabia Saudita, primo esportatore mondiale di greggio, faccia combutta con la Russia per tenere alti i prezzi dei prodotti petroliferi sui mercati mondiali, come ritorsione indiretta contro le sanzioni con cui l’Occidente, in mancanza di altri strumenti, ha punito Mosca sul piano economico.

 

PUTIN ZELENSKY

La discussione a Gedda parte dal pattern in dieci punti proposta per la pace dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Uno dei quali avrebbe secondo fonti dell’Ue trovato un accordo generale, quello che sta più a cuore al presidente-attore: «Il rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina deve essere al centro di qualsiasi accordo di pace, così come il primato della Carta delle Nazioni Unite». […]

rishi sunak joe biden giorgia meloni jens stoltenberg volodymyr zelensky vertice nato di vilnius JOE BIDEN E VOLODYMYR ZELENSKY AL VERTICE NATO DI VILNIUS

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...