mario draghi felice dopo le dimissioni

ALTO DRAGHIMENTO – IL GRADIMENTO DI DRAGHI VOLA AL 63%. PAGNONCELLI: “I SOSTENITORI SONO SEMPRE STATI SUPERIORI AI DETRATTORI RISPETTO AI GOVERNI PRECEDENTI. MA VI SONO ALTRI DUE ELEMENTI DI DIFFERENZIAZIONE: L'INUSUALE AUMENTO DEL CONSENSO DOPO LE DIMISSIONI (DI 7 PUNTI E ADDIRITTURA DI 10 RISPETTO A FINE GIUGNO) E LA TRASVERSALITÀ DELL'APPREZZAMENTO. BASTI PENSARE CHE GLI ELETTORI DI TUTTE LE FORZE POLITICHE ESPRIMONO UNA VALUTAZIONE POSITIVA CON PUNTE PIÙ ELEVATE TRA QUELLI DEL TERZO POLO (INDICE 94) E DEL PD (93), SEGUITI DA LEGA (75) E FORZA ITALIA (73)…”

Nando Pagnoncelli per il "Corriere della Sera"

 

mario draghi meme

Nell'analizzare il voto alcuni commentatori hanno messo l'accento sul rapporto tra le singole forze politiche e il governo Draghi, che avrebbe favorito gli oppositori e penalizzato i sostenitori, sottolineando sia la vittoria del principale partito d'opposizione e il buon risultato del M5S che negli ultimi mesi aveva mostrato posizioni critiche nei confronti dell'esecutivo, sia il risultato inferiore alle attese del Pd, considerato il più convinto sostenitore del governo, e del Terzo polo, il cui programma faceva esplicito riferimento alla cosiddetta agenda Draghi.

mario draghi al meeting di rimini 4

 

Si tratta di un'analisi del tutto legittima ma non condivisibile, alla luce dei dati di popolarità di cui ha goduto il governo uscente fin dal suo insediamento. Ne è una dimostrazione il sondaggio odierno che fa registrare un ulteriore aumento del consenso sia per il governo che per il premier: il 59% degli italiani esprime un giudizio positivo sull'esecutivo e il 63% su Draghi; l'indice di gradimento calcolato mettendo in rapporto i giudizi positivi e quelli negativi, escludendo coloro che non si esprimono, si attesta rispettivamente a 65 e a 69, in entrambi i casi in crescita di 2 punti rispetto a fine agosto.

 

mario draghi by istituto lupe

Come si può osservare dalla serie storica, i sostenitori sono sempre stati superiori ai detrattori in larga misura e ciò rappresenta un elemento di discontinuità rispetto ai governi precedenti che, dopo l'iniziale supporto dei cittadini (la cosiddetta «luna di miele»), hanno tutti fatto registrare un forte calo di popolarità ottenendo più dissenso che consenso, con l'eccezione del Conte II.

 

Ma vi sono altri due elementi di differenziazione: l'inusuale aumento del consenso dopo le dimissioni (di 7 punti e addirittura di 10 rispetto a fine giugno) e la trasversalità dell'apprezzamento, basti pensare che gli elettori di tutte le forze politiche (con l'eccezione di quelle minori connotate come «anti-sistema») esprimono in maggioranza una valutazione positiva per Draghi con punte più elevate tra quelli del Terzo polo (indice 94) e del Pd (93), seguiti da Lega (75) e Forza Italia (73). Interessante osservare che il consenso è elevato anche tra gli elettori di FdI, il principale partito di opposizione (66), che risulta superiore rispetto a quello espresso dai pentastellati (60); e anche tra gli astensionisti prevalgono i giudizi positivi (60).

MARIO DRAGHI MEME BY ANNETTA BAUSETTI

 

La trasversalità riguarda anche le caratteristiche demografiche, dato che il gradimento prevale in tutti i segmenti sociali, in particolare tra i maschi, le persone meno giovani, quelle più istruite, di condizione economica medio elevata.

Le ragioni dell'apprezzamento del premier sono riconducibili ad una pluralità di fattori a partire dal contesto caratterizzato dalle crisi da gestire (Covid, guerra, inflazione, crisi energetica) che solitamente inducono la maggioranza dei cittadini ad «affidarsi» a chi ha la responsabilità della guida del Paese; poi i successi ottenuti, in primis la campagna vaccinale con il progressivo ritorno alla normalità, senza dimenticare la crescita del Pil nel 2021 e l'aumentato prestigio dell'Italia su scala internazionale.

 

dimissioni di draghi by osho

E, ancora, i tratti di immagine del presidente Draghi: hanno giocato a suo favore pragmatismo, il profilo istituzionale, la non appartenenza ad un partito e, dunque, la convinzione largamente diffusa che operasse nell'interesse dell'intero Paese, nonché lo sguardo rivolto al futuro.

Alla luce di tutto ciò, come si spiega la contraddizione tra la popolarità del governo e l'esito elettorale che ha premiato l'opposizione? Innanzitutto, con l'opinione largamente diffusa che un governo di larghe intese rappresenti un'eccezione dettata dalle condizioni di emergenza; sebbene le situazioni critiche non siano venute meno, è probabile che i conflitti all'interno della maggioranza abbiano indotto molti elettori a considerare conclusa la stagione della concordia e a ritenere inevitabile il ritorno alla competizione politica.

 

SERGIO MATTARELLA MARIO DRAGHI MEME

Ma c'è una seconda ragione, ancora più importante, ed è la domanda di «novità» rappresentata nel 2014 dal Pd di Renzi, nel 2018 dal M5S di Di Maio, nel 2019 dalla Lega di Salvini. All'iniziale entusiasmo ha fatto seguito un forte calo di popolarità che ha contribuito a perpetuare l'alternanza all'«italiana», alla ricerca del nuovo. Insomma, sotto a chi tocca, avanti un altro ( pardon : un'altra), senza dimenticare gli oltre 16,6 milioni di elettori che hanno disertato le urne, la maggior parte dei quali volontariamente.

tweet sulle dimissioni di mario draghi 11mario draghi felice dopo le dimissioni mario draghi felice dopo le dimissioni mario draghi comunica le sue dimissioni alla camera luigi di maio mario draghi tweet sulle dimissioni di mario draghi 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...