trump putin mattarella

ARRIVA IL SETTIMO CAVALLEGGERI! – GLI STATI UNITI SI SOSTITUISCONO ALLA BCE DI DRAGHI E APRONO L’OMBRELLO SULLA CRISI E TUTTO SI RISOLVE – L’ACCELERAZIONE DOVUTA ANCHE ALLE DICHIARAZIONI DEL DIPARTIMENTO DI STATO E DEL TESORO – LE “MANONE” DEI FONDI USA SULLE ASTE DEI TITOLI PUBBLICI

 

1. FATE COME VI PARE, MA RESTATE NELLA UE

Paolo Mastrolilli per la Stampa

 

TRUMP GENTILONI

«Noi non vediamo le potenziali nuove elezioni come una richiesta di mettere in discussione la presenza dell' Italia nell' Unione Europea». Con questo messaggio ufficiale affidato a "La Stampa", la Casa Bianca fa almeno quattro cose: conferma la volontà degli Stati Uniti di continuare a collaborare con il nostro paese; rassicura la comunità internazionale; legittima l' eventuale voto, affermando la disponibilità a lavorare con chiunque ne esca vincitore; ma si augura che le urne non vengano usate come uno strumento per abbandonare la UE.

 

Martedì la portavoce del presidente Trump, Sarah Sanders, aveva detto che gli Usa stanno seguendo attentamente gli sviluppi della crisi politica italiana: «Vogliamo concentrarci sulla stabilità di lungo termine dell' economia, e continueremo a farlo».

 

Di Maio e Varricchio a Washington

Sanders però aveva aggiunto che al momento Washington non ha una linea politica precisa sulla permanenza di Roma nell' Unione. Ieri allora abbiamo chiesto alla Casa Bianca di approfondire l' argomento, e il portavoce del National Security Council Robert Palladino ci ha inviato questo commento: «Per decenni l' Italia è stata un solido alleato della Nato, un attore globale per la sicurezza internazionale, e un ancoraggio dell' economia europea. Noi guardiamo a una cooperazione continua e stretta».

 

TRUMP SALVINI

Washington dunque si aspetta di continuare a lavorare con il nostro Paese, qualunque sia l' esito della vicenda politica, e nello stesso tempo ci invita a confermare questa amicizia che ha assicurato ad entrambi oltre settant' anni di pace e sviluppo. Quindi la dichiarazione prosegue così: «Tenere nuove elezioni fa parte della politica parlamentare, quando i partiti che negoziano non riescono a raggiungere un accordo. E l' Italia non è estranea ai governi tecnici».

 

Questo messaggio serve a dimostrare comprensione per il nostro processo politico in corso, fungendo anche da segnale rassicurante per i mercati e la comunità internazionale. Se ci saranno nuove elezioni, ciò fa parte della normale dialettica democratica. Se invece nascerà un governo tecnico, anche ciò è già avvenuto in passato, e rientra nelle soluzioni a cui un Paese può ricorrere in maniera legittima, quando fosse la strada migliore da percorrere per garantire con responsabilità il bene comune.

 

SETTIMO CAVALLEGGERI

L' ultima frase della dichiarazione, però, è quella politicamente più rilevante: «Noi non vediamo le potenziali nuove elezioni come una richiesta di mettere in discussione la membership dell' Italia nell' Unione Europea». Poco prima un funzionario del dipartimento al Tesoro, parlando a margine degli incontri preparatori del G7 in Canada, aveva espresso alla Reuters la speranza che la UE resti intatta: «Sarebbe meglio se trovassero una soluzione nell' ambito della zona euro, senza apportare cambiamenti significativi: certamente gli italiani hanno l' opportunità di farlo».

 

l messaggio dunque è chiaro: gli Usa vogliono continuare l' alleanza con l' Italia, e sono pronti a lavorare con chiunque assuma la guida del governo, ma si augurano che ciò avvenga senza abbandonare la Ue.

 

2. IL SOSTEGNO DEI FONDI USA

Roberta Amoruso e Rosario Dimito per il Messaggero

 

spread

Quando i fondi americani si muovono, si sa, vuol dire che la posta in gioco è alta. E questa volta, a quanto pare, la posta per Washington era proprio l' Italia, strapazzata dai rischi politici. Tutto è iniziato poco dopo le 10 di martedì 29 maggio, pochi minuti prima che il governatore di Bankitalia desse lettura alle tradizionali Considerazioni Finali: nessuno si aspettava che le incertezze sulla missione di Carlo Cottarelli, l' uomo dei tagli capace di blindare i conti, potessero far impazzire lo spread al punto da polverizzare la mossa anti-speculazione del Quirinale.

 

spread btp bund

Eppure è andata proprio così. Una manciata di minuti e il differenziale tra i Btp decennali e i Bund tedeschi ha scalato 87 punti rispetto alla chiusura della vigilia toccando quota 320, un livello che non si vedeva dal novembre 2013. Ma ancora peggio è andata sulla scadenza a due anni, che di punti ne ha guadagnati ben 190 in un colpo solo. È stato un attimo per Piazza Affari sprofondare fino a perdere il 3%. Uno choc così brusco non si era visto neanche nel 2011. E per chi sa leggere bene i segnali dei mercati è stato da subito evidente che l' affondo era partito dall' estero, che ha in mano più del 32% del debito italiano.

 

LE MANOVRE

cia

Non era però scontato che le grandi manovre fossero partite da Wall Street. Invece sono stati proprio loro, i grandi fondi americani, a scendere in campo con una serie di short selling, e quindi vendite allo scoperto degne delle grandi occasioni che hanno di fatto cambiato la giornata. Di lì a poco, mentre Ignazio Visco leggeva ancora la sua relazione, il Tesoro annunciava di aver piazzato tutti i 5,5 miliardi di Bot a sei mesi offerti di prima mattina, seppure con richieste in calo rispetto al solito.

 

salvini meloni

Certo, collocare quei titoli è costato caro a Via XX Settembre, costretto a concedere un rendimento pari all' 1,213% contro il -0,421% dell' ultima asta di aprile. Ma l' importante era chiudere il book. E a quanto pare anche su questo fronte certi investitori americani hanno avuto un ruolo non indifferente. Perché ben più della metà di quei Bot così bollenti, vista la giornata, sarebbero stati acquistati dagli intermediari-specialist chepo li hanno girati (qualcuno stima fino a 4 miliardi) ad altrettanti broker a stelle e strisce.

 

E non è difficile immaginare come tra questi broker ci fossero Jp Morgan e Citi, da sempre in prima linea nelle operazioni con il Tesoro. Poi lo spread è tornato un po' sui suoi passi e anche la mano della Bce deve aver avuto il suo ruolo nell' allentare un po' le tensioni. Ma una cosa è certa: senza l' intervento dei big della finanza Usa, la giornata sarebbe andata molto peggio. Non è un caso se da lì in poi è cambiato anche il clima politico.

 

ministero economia

Prima il giallo di Cottarelli che a sorpresa ha preso tempo sull' incarico. Poi il passo indietro di Luigi Di Maio, deciso a cestinare la carta dell' impeachment pur di «collaborare» di nuovo con il Quirinale per riaprire il tavolo per il governo politico.

 

E come per magia anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d' Italia, era disposta ad appoggiare un esecutivo M5S-Lega. E Salvini? Molto più cauto, ha messo in scena la sua parte di chi ce l' ha con quei «tre-quattro-cinque investitori» che speculano dall' estero e spera «che la politica e il Paese si uniscano» per difendere l' Italia.

 

Ma dietro le quinte anche lui ha riaperto il dossier proprio mentre da Oltreoceano arrivava un nuovo segnale, questa volta esplicito, di quanto il dossier Italia sia finito tra quelli più cari a Washington.

 

I PIANI DEL MEF

Davide Iacovoni

Proprio mentre Wall Street pagava l' onda lunga della crisi italiana con gli indici in calo, i T-bond Usa ancora una volta alle stelle e il dollaro sempre più forte, il Dipartimento di Stato affidava il suo messaggio inequivocabile ai mercati: «Monitoriamo da vicino gli eventi in Italia, e gli sviluppi della situazione politica», dichiarava il portavoce Heather Nauert. Un' occasione per ricordare anche come il nostro Paese «è uno dei più stretti alleati degli Stati uniti», auspicando «di poter presto lavorare con un nuovo governo».

 

Il segnale è sembrato chiaro, con un significato ancora maggiore se si pensa che già a fine 2018 il Tesoro potrebbe tornare, dopo quasi otto anni, alle emissioni di bond in dollari, come annunciato circa un mese fa da Davide Iacovoni, responsabile del Debito pubblico. È lui che ha in mano le nuove emissioni e non deve essere poi così preoccupato visto che al quinto mese dell' anno è stato già blindato, con largo anticipo, il 50% della raccolta prevista per quest' anno, pari a poco meno di 400 miliardi.

 

Ultimi Dagoreport

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…