davide casaleggio alessandro di battista

ATTRAVERSAMENTO PEONES – CASALEGGIO E DIBBA VOGLIONO EVITARE UN DIRETTORIO BIS: IL PRIMO PER NON PERDERE LA SUA INFLUENZA (E I SOLDI), IL SECONDO PERCHÉ SAREBBE IN PERENNE MINORANZA – ECCO PERCHÉ IL “CHE GUEVARA DI ROMA NORD” STREPITA E TRAMA CON I GRILLINI ALLA PRIMA LEGISLATURA PER ARRIVARE A UNO SCONTRO FRONTALE AGLI STATI GENERALI. L’OBIETTIVO È IL VOTO SU ROUSSEAU, SPERANDO IN UN PLEBISCITO. MA L’UNICA ARMA CHE HA È SCARICA…

 

 

Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

 

ALESSANDRO DI BATTISTA DAVIDE CASALEGGIO

A più di qualcuno, nella maggioranza «governista» del M5s, la doppietta Di Battista-Casaleggio è sembrata un'azione perfettamente coordinata. Tutto comincia giovedì, quando Alessandro Di Battista comincia a picconare in un'intervista a Piazzapulita su La7.

 

Segue Davide Casaleggio, che prende i primi provvedimenti. Sospese otto funzioni di Rousseau, disdetto l'affitto per parte degli uffici di Milano, rinviato l'appuntamento del villaggio Rousseau previsto per il 4 ottobre. E ancora Dibba, ad Accordi e Disaccordi sul canale Nove, torna a parlare di un M5s debole e dice di essere rimasto fuori dal governo per colpa di un presunto veto del Pd.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA A PIAZZA PULITA 1

Si dice che Di Battista si sarebbe proposto per i dicasteri dello Sport e degli Affari Europei. Allora i dem a quel punto, sostiene l'ex deputato romano, avrebbero chiesto anche la presenza di Maria Elena Boschi nel nuovo esecutivo. Ma la realtà è più complessa. Di sicuro tra i due ci sono diversi punti di contatto.

 

LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI BY EDOARDOBARALDI

In primis, a entrambi non è andato mai giù l'accordo con il centrosinistra, men che meno un'alleanza organica con Nicola Zingaretti e soci. Esiste anche una consuetudine personale, perché Dibba, estraneo al M5s capitolino delle origini, è una creatura politico-mediatica di Gianroberto Casaleggio.

 

GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

E poi ci sono le contingenze che li portano a stare dalla stessa parte. Tutti e due vogliono evitare un direttorio bis. Di Battista perché saprebbe di essere in perenne minoranza in un organismo collegiale, Casaleggio non vorrebbe cambiare lo Statuto che certifica un'osmosi tra lui e la struttura politica del Movimento. Il guru, inoltre, per mantenere intatta la sua influenza preferirebbe rapportarsi con un solo leader.

 

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

Preferibilmente non ostile. Ed ecco che uno scenario con Di Battista capo politico sarebbe l'ipotesi ideale. Il disegno, al momento, appare di difficile realizzazione. Di Battista ha fatto sapere che se non prevalesse la sua linea sarebbe costretto a lasciare il M5s. L'obiettivo è di arrivare a uno scontro agli Stati Generali, fino a convincere il correntone Di Maio-Fico ad andare al voto su Rousseau per un nuovo capo.

 

Fico Di Battista Di Maio

Dibba confida in un plebiscito degli attivisti, ma la maggior parte dei parlamentari pensa che la sua pistola sia scarica. L'unica arma dell'ex deputato per raccogliere consensi tra i peones è l'opposizione alla modifica della regola sul doppio mandato. È questa la partita di Di Battista, che sta contattando tutti i «giovani» alla prima legislatura. Infatti è convinto che il varo della segreteria politica serva da grimaldello ai big per cancellare lo stop dopo i due mandati. E togliere di mezzo la piattaforma eviterebbe un voto degli attivisti sulla regola.

 

di battista di maio

Perciò l'ex parlamentare ripete ai suoi che «bisogna difendere Rousseau e il limite del doppio mandato». Intanto dal fronte «governista» studiano una soluzione che sembra quasi un modo per mettere alla porta Casaleggio.

 

Tra i deputati e i senatori circola una lettera che punta a far diventare il figlio del cofondatore un «fornitore di servizi puro». Poco più di 20 eletti hanno firmato il documento, ma i numeri potrebbero aumentare. Il testo è stato sottoscritto anche dal sottosegretario Carlo Sibilia e dai deputati vicini a Roberto Fico Giuseppe Brescia e Luigi Gallo.

 

mimmo paresi, davide casaleggio, alessandro di battista, virginia raggi

Uno dei firmatari dice al Giornale: «Ci sono troppi limiti e incongruenze nel fatto di avere un'associazione che detiene i nostri iscritti e gestisce in modo strano il rapporto tra il M5s e l'associazione». I promotori dell'iniziativa spiegano: «O Casaleggio accetta il compromesso oppure esce dal M5s». E Fico non sembra troppo turbato dall'eventualità di un addio del presidente dell'Associazione Rousseau. Una scissione? «Non sono preoccupato», dice.

 

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO